- 7 ai Giochi!!!!! Ebbene sì!!! Manca una settimana esatta alla Cerimonia di Apertura dei Giochi Olimpici (Estivi) di Tokyo. Sembra ieri quando, 5 anni fa, aprii questo sito e iniziai a pubblicare le prime impressioni, notizie e recensioni; e a spingermi furono proprio le Olimpiadi. Infatti il primo “articolo” verteva sugli imminenti Giochi di Rio De Janeiro e, pare buffo, ma i problemi di oggi e di allora sono rimasti esattamente gli stessi. In particolare uno: il caso doping di Stato della Russia! Certe erbacce è difficile estirparle.
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Una cosa rapida e indolore Ieri sera 30 giugno (2019) si è tenuta al Dinamo Stadium di Minsk la Cerimonia di Chiusura dei II Giochi Europei, organizzati dalla Bielorussia; e non è stato tutto 'sto gran divertimento.
Prima di cominciare col riassunto, permettici lettore di fare un riepilogo fast dell'esperienza azzurra e una valutazione complessiva delle gare. Un miracolo!
Ieri 24 giugno 2019, a Losanna (Svizzera), la 134esima Sessione Generale del Comitato Internazionale Olimpico ha designato la prossima sede dei Giochi Olimpici e Paralimpici Invernali del 2026 che, come avete letto dal titolo, si terranno a Milano e Cortina. Ma perché proprio ieri e come ci siamo arrivati?
Si accende il fuoco di Mendeville su Pyeongchang A un mese esatto dalle Olimpiadi, Pyeongchang ha nuovamente accolto gli atleti internazionali degli sport su ghiaccio e neve. Diversamente da Rio2016, per cui non abbiamo sintetizzato le cerimonie, quest'anno ci è sembrato doveroso dare spazio anche alle Paralimpiadi perché, sostanzialmente, lo spettacolo è stato più bello di quello olimpico.
Io e le Paralimpiadi, o Giochi Paralimpici se preferite, non abbiamo mai avuto un qualche rapporto. Devo essere sincero: pur seguendo qualche gara, non ho lo stesso trasporto che invece mi pervade durante le Olimpiadi (l'attesa della cerimonia di apertura, il sincronismo mediatico con le dirette dei Giochi ecc..). Però quando pochi giorni prima dell'avvio, ho scoperto l'esistenza del rugby in carrozzina e della “boccia” ho pensato “no, momento... questi li devo vedere”.
1° Premessa:
Lo dico senza tanti problemi: sono deluso; sono deluso dalla gente e dal mondo del web, perché comunque quest'idea non era tanto male... Avvertenze: le informazioni contenute non sono necessariamente attinenti alla comunità LGBT, ma sono state scelte per i loro echi coloristici.
Il Cristo Redentore, dall'alto della sua montagna, non lo vede più. Il sacro fuoco di Olimpia si è spento e i Giochi Olimpici stanno ormai compiendo il loro viaggio verso la loro nuova casa.
Rio de Janeiro non è più una città olimpica, ma rimarrà per sempre una sede olimpica, un luogo cioè toccato dal fuoco di Zeus. In un precedente articolo vi avevo parlato dello straordinario incremento di atleti lgbt nei Giochi Olimpici dopo Pechino 2008. In particolare vi avevo segnalato come a Rio2016 ci fossero molti atleti gay e ancor più atlete lesbiche o comunque facenti parte della comunità rainbow, rispetto alle passate edizioni.
Niente, non ce la fanno. Non ce la possono fare.
Gli atleti latinoamericani ci sono cascati un'altra volta nella trappola del web; però...però... questa volta mi chiedo: siamo sicuri che siano vittime innocenti e non rei colpevoli? Andiamo per ordine. Il biondo tuffatore australiano paladino di tutta la comunità LGBT e LGBT-friendly ha salutato tutti e ha detto basta.
#Rio2016 sono i Giochi Olimpici più social di tutti i tempi, si sa.
Ma le Olimpiadi ci hanno sempre regalato nuove emozioni, momenti rubati agli atleti nel pre-durante e dopo le gare, fin dall'esordio della radio e della televisione. Dobbiamo ringraziare Internet se questa condivisione si è velocizzata, in particolare bisogna “benedire” il magico trio social (Twitter – Facebook – Instagram), che ci permette ogni ora di “entrare” nella vita degli atleti e catapultarci anche noi a Rio.
Lo dico chiaro e tondo: per me è stata una delusione, dall'inizio alla fine, con davvero pochi attimi di emozionante trepidazione.
Delusione perché mi aspettavo davvero qualcosa di meglio: molto più colore, molta più musica, molto più carioca e molta...ma molta più storia! #RioH2016 |
Guardando i vari TG mi son posto una domanda, che rivolgerei a tutti i giornalisti e a quelle persone ignoranti (nel senso esatto del termine “ignorare”) che li ascoltano: davvero vi meravigliate nel sapere che in Russia gli atleti vengano dopati, verrebbe da dire, “per legge”? Lo facciamo un piccolo ripassino, sì? Basta un nome su tutti: Heidi Krieger, la |
Ma il caso attuale ha creato scalpore, perché il tiranno russo/sovietico ha subito tuonato contro le massime autorità sportive e contro i massimi organi antidoping (vedi la Wada), minacciando ripercussioni sui Giochi nel caso in cui la Russia fosse stata estromessa. E perciò il CIO avrebbe dovuto intervenire.
Dico avrebbe, perché il Comitato ha avuto una condotta alquanto ambigua: mentre stava liquidando in fretta la questione russa attraverso una commissione competente, con Mr. Bach che si lavava le mani nella tinozza, continuava a tenere chiusi gli occhi sulla Turchia.
Non nego che qualche dubbio mi sia venuto e che mi sia posto anche qualche domanda: il CIO non è forse il garante dei diritti umani? I Giochi non dovrebbero essere un momento di pace e tregua dalle guerre e dalle ingiustizie? Un evento, come direbbe la signorina Granger, di amicizia e cooperazione internazionale? Nei giuramenti prestati durante la cerimonia di apertura atleti, allenatori e arbitri non promettono forse di rispettare i diritti civili e umani, oltre che sportivi? E allora perché il Comitato non ha preso una netta posizione contro la Turchia?
Certo colpire gli atleti per colpire il governo competente non sarebbe del tutto moralmente corretto, ma sarebbe stato un messaggio forte, nei confronti di coloro che osteggiano la giuridicità individuale e popolare. Ma d'altronde il CIO non disse nulla all'epoca di Pechino2008, perché mai adesso dovrebbe alzare il dito contro la Turchia?
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