Si accende il fuoco di Mendeville su Pyeongchang
Segmento iniziale
La CdA è stata preceduta da un video riassumente gli sport paralimpici che vedremo in questa settimana (o poco più) di gare, a cui è seguito il countdown realizzato come se fosse un enorme termometro. A differenza della CdA olimpica, il Presidente della Repubblica di Corea, Moon Jae-in (oc: Jae-in Moon) e il Presidente del Comitato Paralimpico Internazionale (ICP1) Andrew Parsons hanno fatto subito il loro ingresso nello stadio. Sugli spalti, invitato in qualità di ospite, vi era anche Thomas Bach, non molto distante da Parsons (li divideva un sedile). Siccome il capo del CIO è sempre presente a questa manifestazione, ci siam posti una domanda: Parsons ha invitato Bach, ma Bach ha fatto lo stesso? Così siamo andati a verificare e la risposta è alquanto deludente: un mese fa il presidente dell'ICP non c'era. Ci sembra un tantino ingiusto. Ma torniamo alla CdA.
Dopo che le autorità hanno preso posto, è incominciato lo spettacolo vero e proprio. Ad annunciarlo è stato il triplice rimbombo di un tamburo, suonato da un uomo avente una protesi al braccio e una alla gamba (entrambi destre), vestito in abiti tradizionali. Come spiegato da Di Bella, secondo la tradizione il rimbombo del tamburo creerebbe una connessione tra il cielo e la terra.
Dopo il terzo rintocco al centro dello stadio, su una pedana sopraelevata, altri due figuranti hanno dato vita a una sinfonia cadenzata suonando un grande timpano, seguiti nel ritmo da numerosi percussionisti che li racchiudevano in un cerchio. Il suono prodotto è stato reso graficamente sul pavimento con dei cerchi concentrici che dal centro si espandevano verso gli spalti, finchè la sinfonia non ha dato vita a un disegno floreale multicolore. Questa animazione ha introdotto la “danza dei fiori Gain” (nome trascritto come pronunciato, quindi è sbagliato), simboleggiante tre fiori che si aprono sullo stesso ramo. Infatti nello stadio è comparso subito un caleidoscopio floreale, mentre alcune danzatrici inscenavano un ballo tradizionale. La coreografia si è poi evoluta in un'altra danza al comparire nello stadio di un folto gruppo di suonatrici di tamburello.
Conclusasi la musica, ha avuto luogo il primo momento istituzionale. Dal corridoio del tripode si è formato un fiume (graficamente ovvio), rappresentante il Dong, che poi ghiacciandosi ha creato un sentiero; su di esso, otto personalità paralimpiche con disabilità diverse hanno accompagnato la bandiera della Corea fino al pennone. Sullo stesso percorso, solamente più allungato, hanno poi sfilato gli atleti, preceduti dalla Grecia.
Mentre le delegazioni entravano nello stadio, l'inviata della RAI Arianna Secondini era nel backstage a rompere le balle ai nostri Azzurri, facendo domande futili e fastidiose. A chiunque, vedendo e sentendo quella scena, verrebbe da spontaneo pensare: “cosa vai a rompergli le scatole a questi che sono in fila e stan morendo di freddo!” Per quanto concerne la delegazione italiana, avevamo anticipato che la rosa è tutta al maschile. Pensavamo che fosse la logica conseguenza alla mancata qualificazione delle donne, invece il presentatore Lorenzo Roata in collegamento dallo studio di Roma ha spiegato che si è trattata di una scelta tecnica del CIP (Comitato Italiano Paralimpico): infatti alle Paralimpiadi sono stati mandati coloro che potenzialmente potranno portare a casa una medaglia. A ciò si aggiunge (ma è un commento dei cronisti, non sappiamo se sia veritiero) che la mancanza di donne è dovuta anche alla diffusa ritrosia tra le stesse nel rimettersi in gioco avendo delle disabilità. L'unica italiana che poteva esserci, Melania Corradini, non ha centrato la qualificazione. NB: questo commento sulle donne non ha nulla di sessista, né di misogino e nemmeno il pensiero dei cronisti lo era. Difatti Roata ha specificato che tale decisione non è onorevole per il CIP (su cui concordiamo) e che la mancanza di donne tra gli atleti è una contraddizione sociale. Ciononostante bisognerebbe anche confrontare il posizionamento ottenuto dalle nostre 4 atlete a Sochi 2014. Forse il CIP ha preso in considerazione pure quel criterio.
Tornando alla sfilata, la delegazione maschile è capitanata da Florian Planker, un veterano dei Giochi Paralimpici, già medaglia di bronzo nello sci (para)alpino e oggi presente alla sua sesta edizione come componente della squadra di hockey su ghiaccio.
La vera notizia di questa CdA però riguarda la penisola coreana. Infatti diversamente dallo spettacolo di febbraio, in questa parata le due Coree non hanno sfilato assieme. Questa scelta non ha nulla di politico e non rappresenta un passo indietro nella tregua tra i due Stati: semplicemente la Corea del Nord ha voluto esserci individualmente, essendo la sua prima volta alle Paralimpiadi invernali.
Sedutosi anche l'ultimo atleta della Corea del Sud, le luci si sono attenuate e ha fatto la sua comparsa al centro dello stadio una giovanissima cantante non vedente, So-jeong Lee (trascritto come pronunciato). La ragazza ha disegnato con le mani nell'aria alcune forme, consistenti in animali di vari colori e specie (balene, tartarughe, pesci, cavalli), le quali venivano contemporaneamente animate sul suolo. Queste illustrazioni, ricordanti le pitture rupestri, sono state ricoperte dalla neve con l'arrivo di Badabi, l'orso bruno mascotte dei Giochi, su uno snowboard (con le ruote). E con lui hanno fatto l'ingresso anche altri bambini e figuranti che accompagnavano la Para-boat of dreams, la nave paralimpica dei sogni, molto simile a una mongolfiera a cui erano attaccati vari attrezzi sportivi (le tavole da snowboard formavano le eliche). Una volta issata in cielo, la ragazza (che vi era stata accompagnata) ha intonato una bella canzone intitolata Scintillando nel mio cuore (questa la traduzione) a cui i bambini facevano il coro cantando e interpretandola con il linguaggio dei segni. Sulle note di questa melodia sono state portate nello stadio delle grandi strutture metalliche illuminate dai led, simboleggianti gli sport paralimpici.
È giunto il momento dei discorsi ufficiali. Quello del presidente del POCOG, Lee Hee-Beom (oc: Hee-Beom Lee), è stato una specie di copia e incolla di quello di un mese fa: stessi discorsi, stessi valori menzionati e stesso incoraggiamento. Ben diverso e più importante è stato il discorso di Andrew Parsons, poiché si è trattato del suo primo comunicato ufficiale in quanto Presidente dell'ICP. Parsons infatti è stato eletto alla massima carica non più tardi di sei mesi fa.
Tra i ringraziamenti e gli auguri vari, una frase ha colto maggiormente la nostra attenzione. Dopo aver ringraziato Bach per essere presente alla Cerimonia, ha voluto specificare come insieme le due organizzazioni diano vita al più spettacolare evento al mondo e come, sempre insieme, stanno cambiando il mondo attraverso lo sport e stiano combattendo, insieme, per renderlo migliore. Ha marcato a fondo il termine “insieme”. L'espressione di Bach era inconfondibile: sembrava tra l'assiderato e l'indispettito. Ciononostante le parole più importanti sono state le successive. Guardando gli spalti, Parsons ha annunciato:
« With the eyes of the world upon us, the IPC will continue to stand-up to any threat to clean and open sport. We will not be complacent. We will not be tolerant. We will do what is right for our athletes».
I discorsi sono stati seguiti dall'alzabandiera del vessillo paralimpico (con inno annesso, ma solo strumentale) e dai giuramenti dei 3A.
Segmento finale
La parte conclusiva ha avuto inizio con una coreografia dei volontari su una grafica molto affascinante, la quale rappresentava dei grandi punti collegati tra loro quasi fossero delle sinapsi neurologiche. Da questi collegamenti ha poi preso forma l'ombra di un gigante, che ha compiuto un passo a significare l'importanza di una progressione nel futuro di un'umanità senza barriere. Successivamente i volontari hanno inscenato varie coreografie davvero spettacolari: una di queste consisteva in una sorta di “inseguimento” con alcune persone aventi dei guanti al led che seguivano (quasi fossero un banco di pesci) diverse carrozzine illuminate anch'esse dai led.
Quindi tutte i figuranti sulle carrozzelle si sono unite al centro, venendo circondate dagli altri volontari mentre dal cielo un petalo si stava lentamente richiudendo a formare il Sole della Coesistenza. Davvero molto emozionante e interessante.
Effetto non ottenuto, poiché la Sfera non ha preso fuoco. Ma non ha molta importanza, gli organizzatori sono corsi subito ai ripari, facendo partire i fuochi d'artificio e azionando il tripode. Dopo una settimana di viaggio, la fiamma paralimpica illumina il cielo di Pyeongchang.
La Cerimonia è poi continuata con l'esibizione di due cantanti, ma questo gli spettatori italiani l'hanno solo intravisto perché la RAI ha deciso di concludere prima la diretta. Così, di botto. E vabbè.
Questo è il riassunto dell'evento di ieri. Se voleste rivederlo (dura un'oretta), lo trovate ancora sul sito della RAI. È tutto gente!
Alla prossima!
PS: se voleste commentare le gare con noi, usate l'ht #Pchang2018.
Note:
1 Per non confondere le organizzazioni, si usa solitamente ICP per il Comitato Internazionale, mentre CIP è l'ufficiale per quello nazionale italiano. In alcuni casi abbiamo preferito tradurre in Comitato Paralimpico Internazionale (CPI), proprio per non creare confusione.