Cambiano i colori, cambia il nome ma rimane tutto uguale
Il 2018 ci ha già portato grandi novità in campo sportivo (vedi il “miracolo” olimpico) e anche il Sei Nazioni non è da meno.
Cambiano i colori, cambia il nome ma rimane tutto uguale Gennaio è il mese del Capodanno, della Befana, dei Giorni della Merla, ma Gennaio è anche il mese che ci ricorda che manca pochissimo all'inizio del torneo europeo di rugby più famoso: il Sei Nazioni.
Il 2018 ci ha già portato grandi novità in campo sportivo (vedi il “miracolo” olimpico) e anche il Sei Nazioni non è da meno.
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Una decisione politica che fa storcere il naso. Qualche giorno fa vi ho annunciato la bella notizia della sfilata congiunta della Corea del Nord e del Sud alla Cerimonia di Apertura delle prossime Olimpiadi e della probabile composizione di un'unica squadra per l'hockey femminile. Ciò che non vi ho detto, è che tale decisione necessitava dell'approvazione (alquanto formale dato l'argomento) del Comitato Olimpico Internazionale.
Messaggio di pace o mossa politica? Dal “cuscinetto” militarizzato del 38° parallelo giungono ottime notizie. È infatti di questi giorni l'Ansa riguardante il raggiunto accordo tra le due Coree, per la partecipazione dello stato comunista ai prossimi Giochi Olimpici. Ma non solo! Le due Coree torneranno infatti a sfilare insieme sotto un'unica bandiera e la squadra di hockey femminile sarà formata probabilmente da atlete di entrambi i Paesi.
Manca un mese alle Olimpiadi della pace e festa grande per il curling Siiiiii ragazzi avete letto proprio bene! Mancano 30 giorni (31 da ieri) alla Cerimonia di Apertura di PyeongChang 2018, le seconde Olimpiadi organizzate dalla Corea del Sud. E mentre tutto il mondo sportivo (e non) guarda speranzoso ai colloqui di pace tra le delegazioni delle due Coree di questi giorni, io vi do alcune informazioni che forse già saprete.
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Gennaio 2024
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