E come sempre in occasione di questo evento mondiale ci sono state, nel periodo immediatamente precedente al suo inizio, numerose polemiche riguardo altrettante tematiche (l'organizzazione, la disparità sociale che affligge il Brasile e non ultimo le vicende personali di alcuni atleti partecipanti).
Mi voglio concentrare in particolar modo su due questioni: in primis, la vicenda riguardante la squadra russa di atletica e tutta la faccenda del doping di Stato.
Guardando i vari TG mi son posto una domanda, che rivolgerei a tutti i giornalisti e a quelle persone ignoranti (nel senso esatto del termine “ignorare”) che li ascoltano: davvero vi meravigliate nel sapere che in Russia gli atleti vengano dopati, verrebbe da dire, “per legge”? Lo facciamo un piccolo ripassino, sì? Basta un nome su tutti: Heidi Krieger, la |
Ma il caso attuale ha creato scalpore, perché il tiranno russo/sovietico ha subito tuonato contro le massime autorità sportive e contro i massimi organi antidoping (vedi la Wada), minacciando ripercussioni sui Giochi nel caso in cui la Russia fosse stata estromessa. E perciò il CIO avrebbe dovuto intervenire.
Dico avrebbe, perché il Comitato ha avuto una condotta alquanto ambigua: mentre stava liquidando in fretta la questione russa attraverso una commissione competente, con Mr. Bach che si lavava le mani nella tinozza, continuava a tenere chiusi gli occhi sulla Turchia.
Non nego che qualche dubbio mi sia venuto e che mi sia posto anche qualche domanda: il CIO non è forse il garante dei diritti umani? I Giochi non dovrebbero essere un momento di pace e tregua dalle guerre e dalle ingiustizie? Un evento, come direbbe la signorina Granger, di amicizia e cooperazione internazionale? Nei giuramenti prestati durante la cerimonia di apertura atleti, allenatori e arbitri non promettono forse di rispettare i diritti civili e umani, oltre che sportivi? E allora perché il Comitato non ha preso una netta posizione contro la Turchia?
Certo colpire gli atleti per colpire il governo competente non sarebbe del tutto moralmente corretto, ma sarebbe stato un messaggio forte, nei confronti di coloro che osteggiano la giuridicità individuale e popolare. Ma d'altronde il CIO non disse nulla all'epoca di Pechino2008, perché mai adesso dovrebbe alzare il dito contro la Turchia?