Immagino che a sentire il nome “Tonga” abbiate già pensato a lui ➡️ e invece mi dispiace deludervi ma non è Megafusto il protagonista. Ho scoperto infatti una video-inchiesta de L'avvocato in cui Amini Fonua, nuotatore tongano, si rilassa su una spiaggia brasileira facendo delle rivelazioni
Ebbene sì, il pallanuotista spagnolo Victor Gutierrez dopo essere uscito allo scoperto (con la speranza di spezzare le catene “tabulari” dello sport, parole sue) e aver fatto scorrere litri d'inchiostro in madrepatria, non ha partecipato alle Olimpiadi perché non è stato scelto nella rosa dei giocatori. Secondo quanto da lui riferito, la squadra e i dirigenti lo avrebbero trattato normalmente, ma io che sono san Tommaso sento odore di bruciato... Dobbiamo credergli? Mah...
Non c'è molto da dire a riguardo. Mentre nelle qualificazioni, tra forte vento e acqua verde, è riuscito ad aggiudicarsi il primo posto davanti ai cinesi, nelle semifinali è partito ultimo e ultimo è rimasto. Tuffi imperfetti, errori come se piovessero... insomma un Daley come non si era mai visto. Il che è un peccato, perché Tommy ha già deciso di mollare (a 22 ANNI! e non dico altro) e di volersi sposare (ripeto: 22 ANNI!) con il suo vecchio amore. Eh vabbè fiori d'arancio e figli maschi!
Tra gli atleti lgbt dichiarati di Rio2016 infatti c'erano pure loro: Kate e Helene Richardson-Walsh « membri entrambe della squadra inglese di hockey su prato, già medagliate a Londra, sposate da tre anni, insieme da dieci», come ci fa sapere “Vanità biondah”. Coppia di fatto dunque sia nel privato che nello sport, tanto che potremmo dire un amore d'oro...
Ve l'ho già detto e ripetuto: il Brasile È un Paese arcobaleno, che accoglie a braccia aperte tutti i turisti lgbt. E quale modo migliore aveva il Brasile di dimostrarcelo, se non facendo sfilare nella Cerimonia di Apertura una famosa modella transessuale? Altro che Giselle Büdchen e la sua minchiata di camminata! La vera star carioca è Lea T, che pedalando tranquillamente in bicicletta ha accompagnato la delegazione del suo Paese nel ingresso trionfale. Devo fare una confessione: io ho guardato attentamente i volontari in bici e devo ammettere che non ho notato alcuna differenza. Voglio dire; sapevo che tra loro ci fosse una trans, ma a prima vista mi sembravano tutte donne o al massimo qualche donna mancata..alcuni xD... ma tra le ragazze non ho visto particolari dettagli che mi facessero pensare “ecco quella è una trans”; indice questo che finchè non si alza la gonna o si tolgono i pantaloni, siamo tutti uguali. E anche dopo, solo non biologicamente. Brava la nostra Lea T (pure gnocca, se mi fosse permesso).
Grazie al photo finished (grazie tecnologia) e alla correttezza (stavolta) dei giudici, la nostra Rachele Bruni si è guadagnata il secondo podio nella 10km di nuoto. Così dopo il bronzo di 4 anni fa di Martina Grimaldi, un'altra donna ci ha fatto avanzare di un gradino... se continuiamo così forse forse tra 4 anni... ma non dico nulla per scaramanzia. A Rachele però bisogna dare un'altra medaglia, una d'onore, perché durante la cerimonia di premiazione ha dedicato la sua vittoria, oltre alla solita famiglia, anche alla sua compagna (l'avevo detto io)! E questo le fa onore! Perciò brava Rachele e si spera di vederti in bianco presto...
Visto che siamo nel Paese della samba, non poteva mancare lei nella Cerimonia di chiusura! Ed ecco che ad accogliere gli atleti è risorta per noi “la donna dal cappello con la frutta”: madame Carmen Miranda! Magari fosse lei in persona... purtroppo no e il suo tributo devo ammettere che non mi è piaciuto molto, perché poteva essere realizzato meglio e con una maggior visibilità. Dopotutto è stata la prima donna brasiliana a diventare una star internazionale, nonché icona (gay) di moda. Pazienza.. “occasioni sprecate”, come direbbero Bragagna e Bizzotto.
Certo! Perchè signori (e signorine) non sono alle Olimpiadi appena concluse c'erano quasi 50 atleti della comunità lgbt mondiale, ma 10 di questi sono riusciti pure a vincere l'oro! Alla faccia vostra omofobi! Spero che vi sia andato di traverso il cibo, mentre loro ricevevano la gloria eterna! E dunque chi sono le medagliate? Nicola Adams (pugilato), le già menzionate Kate & Helen Richardson-Walsh e la loro compagna Susannah Townsend (hockey su prato), Seimone Augustus, Elena Delle Donne (gnocca pure lei), Brittney Griner e Angel McCoughtry (ma una ceretta no? tutte di pallacanestro) e Caster Semenya (atletica). Perciò doppio smacco per gli omofobi retrogadi: 10 ori lgbt e TUTTE donne! Congratulazioni ragazze! (In fondo le foto delle atlete)
L'amore ha moltissime facce. Le prime due sono quelle di due tedorofi, che si son fatti notare esibendo un bel bacio a lume di fiaccola olimpica nei giorni precedenti l'apertura dei Giochi. Un gesto d'amore innocente ma significativo, vista la forte e persistente omofobia dilagante nello stato verde-oro. E a dare il colpo di grazia agli omofobi brasiliani ci han pensato Marjorie Enya (volontaria) e Isadora Cerullo (rugbista) con la loro proposta di matrimonio in mondo visione! Una proposta semplice ma commovente e non rigida come quella dei due cinesi! Nozze rosa lesbo in vista quindi a Rio...
Un'altra faccia dell'amore è quella della solidarietà, espressa durante questi Giochi dal pubblico del beach volley e dell'hockey su prato nei confronti delle atlete egiziane e della giocatrice (un po' soprappeso) dell'Angola. “In diversity we are unity”... se non è questo amore...
E adesso rulli di tamburi... oooohhhh...
In un precedente articolo vi avevo parlato del Grindr affair di queste Olimpiadi; di come uno stupido, inutile ometto omofobo abbia utilizzato Grindr per adescare e pubblicare uno scoop sugli atleti lgbt presenti a Rio... con gioia della sua testata omofoba. Ebbene, dopo insistenti dimostrazioni di proteste e innumerevoli rimostranze contro il Daily Beast e il suo “giornalista”, l'articolo antigay (ovviamente ultraconservatore e poco favorevole alla comunità lgbt) è stato cancellato dal sito e con un puff è sparito nell'iperspazio. Anni fa il Vaticano osò assumere l'esistenza di una lobby gay tra le sue mura e tutto il mondo ben pensante (nel senso di intelligente, quelli che usano la testa) si è messo a ridere per la minchiata proferita dal soglio di Pietro. Ma oggi io credo che esista davvero una lobby gay ed è formata da tutti i componenti della comunità lgbt... potremmo dunque definirla lobby lgbt-friendly. E la prova della sua esistenza è proprio nell'eliminazione di quell'articolo. La giustizia farà sempre il suo corso e trionferà sempre!
Aggiornamento: ridimensionata la copertina e modificata l'impaginazione. (Aggiornato il 20/12/2020)