Una cosa rapida e indolore
Prima di cominciare col riassunto, permettici lettore di fare un riepilogo fast dell'esperienza azzurra e una valutazione complessiva delle gare.
9 nel tiro a segno (pistola e carabina) di cui 3 ori, 4 argenti e 2 bronzi
8 nel ciclismo su pista: 1, 5 e 2;
6 nel karate: 2, 1, e 3
5 nel pugilato (0, 2 e 3) e nel tiro con l'arco (3, 1, 1)
2 nell'atletica leggera (1, 0, 1) e nel judo (0, 1, 1)
1 nella ginnastica artistica (oro), nella canoa velocità (argento), nella ginnastica aerobica (oro) e nel ciclismo su strada (oro).
Complimenti a tutti i medagliati e a coloro che, pur non avendo vinto, hanno dimostrato impegno e voglia di vincere!
Adesso veniamo a noi. Non sarà un riassunto molto dettagliato perché, come anticipato, la serata è stata tanto fiacca da far sembrare tre due ore. Due orette scarse e i Giochi si son chiusi.
Naturalmente la Cerimonia si è aperta con un video della città e i cronisti di Sky, che si son comportati in modo pessimo durante la serata (con anche commenti fuori luogo), l'hanno definita “una città nuova con nuovi edifici”. Ora, effettivamente nel sunto della Cerimonia di Apertura avevamo evidenziato la modernizzazione della capitale però avevamo anche fatto notare quanto siano ancora presenti monumenti e simboli dell'era comunista ormai desueti e obsoleti (d'altronde basta osservare lo stemma nazionale). Sarà anche nuova ma è alquanto contraddittoria.
Dopo il conto alla rovescia gli speaker (i due soliti maschio e femmina con la pessima pronuncia inglese) hanno presentato le autorità del palco d'onore, primo fra tutti ovviamente il dittat...ehm il presidente della Bielorussia Lukashenko, accompagnato dal fedele e funereo figlio seduto alle spalle.
Alla sua destra e alla sua sinistra erano seduti un parterre di capi di Stato provenienti da Paesi amici (o affini) al suo. Ecco quindi essere chiamati in causa il presidente dell'Armenia Armen Sargsyan, quello della Russia Vladimir Putin (seduto alla destra del Figlio) e poi quello del Tagikistan Emomalī Rahmon. Infine, quasi fossero le due poveracce dello stadio sono stati presentati il Presidente del COE Janez Kocijancic e il Presidente del CIO Thomas Bach. E già siam partiti male.
Senza un minuto da perdere i relatori dell'arena hanno annunciato l'inno bielorusso e al suono delle prime note una mega bandiera è apparsa “scendendo” dagli spalti. Cose che manco a Mosca1980. Un grande coro ha eseguito l'inno, che è stato cantato TUTTO! T-U-T-T-O! Mentre sui ledwall degli spalti compariva il test in cirillico, esattamente come nove giorni prima. Ed ecco un altro commento sagace dei nostri conduttori: “nella Cerimonia di Apertura abbiamo visto cose di grande apporto artistico”. Chissà cosa avran bevuto, perché sì indubbiamente i ballerini sono stati molto bravi, ma giungere a definirlo “grande apporto artistico” ce ne vuole.
Concluso l'inno, sono entrati in ordine alfabetico tutti i portabandiera dei 50 Paesi partecipanti con in testa la Grecia e naturalmente a chiudere la Bielorussia. A seguire è toccato agli atleti, che in maniera composta e ordinata hanno sfilato mentre nel palco centrale si esibivano gruppi musicali locali intonanti canzoni popolari. Questi gruppi folcloristici provenivano dalle sei regioni componenti lo Stato più quella della capitale ed erano vestiti con gli abiti tradizionali. Unica eccezione la band Aura che ha cantato Bright Year, Bright You! e un'altra che si è esibita in un pop/rock bielorusso. Una curiosità: né San Marino, né la Danimarca, né la Francia e neppure la Norvegia avevano un alfiere. Per noi invece c'era Letizia Paternoster, oro nel ciclismo su pista.
Gli atleti si sono andati poi a sistemare in una metà della pista centrale dello stadio, essendo l'altra già occupata dagli 8000 volontari impiegati durante questi Giochi.
Proprio verso quest'ultimi si sono rivolti gli speaker al termine della parata, lodandoli e ringraziandoli per il lavoro svolto, come da consuetudine. In loro onore il cantante Tony Moore (ex membro degli Iron Maiden) e la bielorussa Kristina Svetlichnaya hanno intonato la canzone We are the light (in inglese); entrambi in bianco, lei gran gnocca e molto ben fornita. Hanno coronato il tutto i fuochi d'artificio.
Naturalmente anche ieri sera c'era l'orchestra sinfonica ad accompagnare le varie performance, ma stavolta non era racchiusa dentro la struttura bensì disposta nella pista e quindi visibile a tutti. Inoltre anche il palco era diverso, perché ricostruito a forma di dodecaedro il quale era rivestito da teli su cui venivano proiettate le immagini. Poi abbiamo scoperto essere un modellino della Biblioteca Nazionale Bielorussa.
TORNA IL BISONTE
Il rombo dei fuochi ha lasciato il posto a quello delle praterie e della foresta. Sono tornati infatti i percussionisti “cornuti”, che con i loro tamburi hanno aperto questo segmento con lo stesso ritmo d'andata. Mentre i suonatori incalzavano il pubblico, dal palco partivano fiamme in sincro e alcuni ballerini vestiti di bianco e con il rushniki rosso danzavano. L'esibizione dei tamburi ha anticipato l'ingresso del testone sbuffante del bisonte il quale, diversamente che nella Cerimonia di Apertura, fronteggiava sia la bambina che la mascotte dei Giochi, Lesik. L'animale ha decantato un discorso simil-patriottico affermando che bisogna ricordarsi del proprio passato e che come lui è bielorusso, tutti nello stadio erano la Bielorussia. Un'esaltazione che ci può stare ma un tantino forzata, essendo il bisonte un animale nomade. Se poi volessimo proprio dirla tutta furono i Polacchi i primi a reintrodurlo. Comunque anche ieri sera è stato molto emozionante per quanto in modo più contenuto.
Finora non vi abbiamo parlato di videoclip. Pensavate di farla franca eh?! Pure noi e invece ecco che inizia di nuovo la tiritera. Il primo di queste clip aveva come tema la musica, specialmente quella da strada e si poteva vedere molti giovani che cantavano e ballavano per le vie della capitale. In particolare vi era un artista, Uzari, che cantava un brano in inglese (testo scritto da due donne) riguardante i sogni da percorrere, poi guarda caso è ricomparso nel Dinamo Stadium con tanto di bandiera bielorussa e mascotte volpine al seguito. Diciamo che se la sentiva un po' troppo e riguardo all'aspetto rockettaro e al trucco/parrucco pareva un Nek o un Renga dei poveri. Pantaloni corti, caviglia visibile.... NO! E basta! Uzari è stato accompagnato da un' “orchestra” composta da soli dj.
La canzone e il video esprimevano la voglia di modernità e il desiderio dello Stato di conformarsi al resto dell'Europa. Curiosità: il ragazzo ha partecipato all'edizione viennese del 2015 dell'Eurovision Song Contest con Maimuna, ma i due non erano riusciti a qualificarsi per la finale (12esimi nella semi), edizione vinta dal Manzo Zelmerlöw. Perciò non sorprende se ci fosse apparso sconosciuto. Dall'inglese si torna poi al pop bielorusso con IOWA, cantate russa-bielorussa seconda classificata agli EMA2015. Una canzone molto carina.
PRIMO VIDEO SULLO SPORT
Con il prossimo video inizia la sequenza dedicata al mondo sportivo. Nel primo abbiamo visto un generale riepilogo degli sport e di vari momenti di questa edizione dei Giochi, con diverse interviste agli atleti che parlavano delle loro esperienze. Ogni clip era seguita da una esibizione musicale; in questo caso si trattava dei J:Mors, una band rock molto interessante. Sarebbe stato divertente anche ascoltare il brano, The Air, peccato che i cronisti di Sky abbiano continuato a parlarci sopra e di argomenti inutili. Curiosità: ai lati della pista c'erano quattro cubisti, uomini e donne, con lo stesso look; tutina in lycra e trecciona ultra finta e fosforescente.
CARI ALLENATORI...
Nella successiva presentazione il tema sono stati gli allenatori e la loro importanza (nonchè presenza) durante le competizioni. A esibirsi in questo caso è stata una giovane coppia con un brano che ci ricordava qualcosa di già sentito; anche loro sembravano familiari. Il titolo è Story of my life ma forse qualcuno se la ricorderà come Historyja Majho Zyccia, cantata su una barchetta bianca, come in bianco erano i due giovani, lui con cappello alla Sanpei e chitarra... Niente?
RISPETTO ED EMPATIA
Altro giro, altra corsa. La nuova clip era incentrata sul rispetto e l'empatia nello sport di cui a Minsk2019 ne abbiamo avuto prova (non come nella MotoGP o in altri “sport”... ma sorvoliamo), con immagini anche dai 100m ostacoli con Fofana e Contreras. Shuma è il gruppo elettronico che si è esibito, “un progetto che combina brani antichi pagani con la musica elettronica. Il gruppo ha vinto vari premi in Bielorussia e ha ottenuto eccellenti critiche dai media internazionali”; così si legge sulla guida fornita ai cronisti. Sarà anche, ma l'unica cosa che abbiamo sentito è stata un “uuuh uuhhh” per ¾ del testo (ovviamente bielorusso).
QUASI FATTA
Indovina lettore? Già altro video, 'sta volta riguardante la tristezza della sconfitta e della vittoria persa per un soffio. Saranno stati sicuramente felici gli atleti in pista a rivedersi in quelle immagini... *sarcasmo*... In ogni caso il gruppo elettro pop Tesla Boy (fantasiaaa) ha intonato il brano inglese Compromise, cantata dal leader pianista Anton Sevidov... in playback! Speriamo vivamente che così non fosse e si sia trattato di un ritardo nelle immagini, perché altrimenti è stato alquanto pessimo. Mentre lui “strimpellava”, dei palloni giganti hanno fatto la loro comparsa nella parte dei volontari (e solo là); l'idea era che avrebbero dovuto accendersi, ma in realtà solo un quattro si sono effettivamente illuminati. Vabbè proseguiamo.
Dopo la sconfitta, per par condicio, bisognava parlare anche delle vittorie ed ecco quindi un bel primo piano del nostro Ballarini (oro nel ciclismo su strada) e del Tricolore sventolante. A esibirsi è stato un gruppo locale con intro di un fisarmonicista veramente molto bravo, che ci ha stupiti partendo con un ritmo da funerale per poi svoltare in un pop duro! Canzone bielorussa (Gali gali il titolo?) molto bella e conosciutissima a quanto pare, perché era ballata da tutto lo stadio. Sulle sue note ha fatto la comparsa la mascotte in versione ingrandita, volando attaccata alla cicogna meccanizzata. Unica critica: le immagini con grafica baloon art degli anni '80.
SECONDO MOMENTO ISTITUZIONALE
Siamo giunti quasi alla fine e il primo arrivederci lo dobbiamo rivolgere alla bandiera dei Comitati Olimpici Europei, la quale è stata calata e portata via dai militari. A seguire il presid..ehm il dittatore Lukashenko ha tenuto un discorso interminabile. Dobbiamo ringraziare i cronisti spagnoli se siamo riusciti a captare un due parole, perché se aspettavamo quelli di Sky stavamo freschi (e andavano a braccio). Questo è parte del discorso, che potrai trovare qui in forma integrale, caro lettore (in inglese naturalmente).
Vorrei ringraziare gli organizzatori per l'impeccabile preparazione dei Giochi e il duro lavoro durante il corso delle competizioni e delle solenni celebrazioni. Ringrazio i giornalisti che hanno coperto tutte le gare efficientemente e hanno tenuto aggiornati lettori e spettatori sui più importanti episodi di questi Giochi. Grazie agli arbitri per il loro onesto lavoro e le loro decisioni imparziali. E ovviamente grazie a tutti voi, atleti, che avete difeso altruisticamente l'onore dello sport dei vostri Paesi, gli atleti che hanno fatto la Storia dei II Giochi Europei di Minsk 2019 con eccezionali record e splendide vittorie. Un nostro speciale ringraziamento ai nostri volontari, che hanno lavorato continuamente per aiutare ospiti e atleti a sentirsi a casa in Bielorussia. Senza il vostro aiuto sarebbe stato impossibile creare un'atmosfera calda, sincera e accogliente. Ho incaricato personalmente il Governo e l'ufficio della Presidenza di organizzare una banca dati del movimento volontario [in modo da] usare la vostra conoscenza e talento per lo sviluppo dello Stato. Grazie a tutti i tifosi il cui ardente supporto ha ispirato gli atleti, caricandoli con la fiducia nel successo e guidandoli verso le alte vette della vittoria. Gli atleti [lo] hanno ammesso: non potevano esibirsi malamente di fronte a un così forte supporto degli spettatori. E gli atleti hanno dato il loro meglio principalmente per il vostro interesse, nostri tifosi. Voglio rivolgermi agli ospiti della Bielorussia e dell'eroica città di Minsk: voi avete avuto la possibilità di visitare un bellissimo Paese che è davvero confortevole per la vita e il tempo libero. Siete stati introdotti a persone gentili e operose che vivono senza guerre, traumi e conflitti. E se voleste provare nuovamente quiete, sentitevi liberi di venire in Bielorussia. (…) Un toccante e triste momento è arrivato. Stiamo per chiudere i II Giochi Europei. Ma non diciamoci addio. Diciamo piuttosto che ci rivedremo più avanti. Più tardi in Bielorussia in qualsiasi momento. Sarete sempre i benvenuti qui. Certamente tutti voi starete già guardando ai prossimi Giochi Europei. Possa la loro Storia essere lunga e gloriosa!
In ogni caso si è trattato di un discorso molto lungo dai toni auto-celebrativi e molto, molto autoritari. Un poco anche doppiogiochisti perché mentre da un lato condannava gli Stati dell'Unione, con i loro attriti e divergenze, dall'altro sosteneva che nel suo viveva la pace e l'armonia. E non potrebbe essere diversamente con la pena di morte ancora in vigore e con un dittatore al comando, figlio di un altro.
Successivamente è toccato al Presidente Kocijancic pronunciare il suo discorso conclusivo e a chiudere i Giochi. Dopo aver salutato tutte le autorità presenti ha rivolto a tutti i calorosi saluti dei 50 Comitati Olimpici Nazionali europei. E poi ha continuato:
È stato altamente apprezzato e ora noi torneremo a casa con sorrisi sui nostri volti, portandovi con noi nei nostri cuori. Signore e signori, dichiaro i II Giochi Europei di Minsk2019 chiusi.
Abbiamo sottolineato i due passaggi che ci hanno colpito di più: il primo riguardante il caso doping della Russia, esclusa dai Giochi Olimpici di PyeongChang dello scorso anno; la seconda riguardante gli sport di questi Giochi. Partiamo dalla falsità di quest'ultima frase. Falsa perché sostanzialmente, come abbiamo detto in apertura, non è che la Bielorussia abbia evitato di spender soldi per costruire strutture; semplicemente ha cancellato dal programma gli sport che non poteva organizzare. Quindi è un tantino ovvio: niente sport > niente impianti > niente soldi spesi. Si son semplicemente limitati a ristrutturare lo stadio e altri edifici. Per quanto riguarda invece la questione doping russo, anche in questo caso il Presidente avrebbe potuto evitare un simile riferimento, perché forse si è dimenticato che il doping in Russia è una questione di Stato protrattasi dall'ex URSS. Quindi, quantomeno, avrebbe potuto evitare di dipingerla come una Nazione vittima e il CIO come il brutto orco cattivo. Ma ciò non sorprende perché già quando scoppiò il caso durante i Giochi di Rio2016 il COE si era espresso contrario nei confronti della politica di Losanna, politica che invece noi avvaliamo e su cui concordiamo per le ragioni menzionate. E qui ci fermiamo.
Ah! Un piccolo appunto: durante il discorso di Kocijancic i cronisti di Sky Sport hanno dato prova di tutta la loro maleducazione, del poco rispetto e del disinteresse dell'azienda verso la manifestazione. Infatti, invece di tradurre le parole del Presidente hanno dialogato di tutt'altro, con commenti personali su sport, eventi ecc. Un commento ci è rimasto impresso pronunciato all'inizio del discorso: riguardo a “la manifestazione multisportiva seconda solo alle Olimpiadi”, uno dei due ha esordito con “Beh doveva dirlo, sennò non veniva fuori vivo da lì”. Osservazione sagace ma che si sarebbe potuta risparmiare.
BYE BYE!
Terminato il discorso del Presidente del COE si è entrati nella parte finale, quella degli addii. Pure qui i conduttori di Sky hanno tenuto a dire la loro dimostrando il poco interesse: “beh non è come quando si spegne la fiamma olimpica, che è un momento davvero straziante. Infatti mi son rifiutato di commentare le cerimonie di chiusura proprio per quello”. Stendiamo un velo pietoso!
In ogni caso la Bielorussia ha indirettamente omaggiato l'Italia con l'esecuzione della canzone Con te partirò di Andrea Bocelli, il cui titolo è stato tradotto per l'occasione in inglese. Anche nel testo le stesse parole sono state tradotte in due momenti. Il brano è stato cantato dalla soprano bielorussa Oksana Volkova e dal russo Nikolai Baskov. Entrambi davvero molto bravi, tanto da far quasi scendere una lacrimuccia patriottica per l'orgoglio (della canzone ovvio). Sulle loro note è ricomparsa la grafica in RA sopra al braciere trasformandolo in un fiore; peccato solo per l'inquadratura sbagliata, che impediva una corretta visione. Comunque il fiore è sbocciato e da esso è partito una miriade di ciò che sembrava polline; in realtà si trattava di minuscole medaglie con il paracadute che, una volta terminata la canzone, sono rivolate verso il cielo scomparendo.
Poi il battito del cuore è risuonato nell'arena e un'artista, Julia Bikova, ha decantato un poema dello scrittore bielorusso Yanka Kupala (che abbiamo visto nella CdA) intitolato Na Kupalle. In realtà non si è capito bene se sia stata lei oppure la mascotte, perché quei due scemi parlavano di robe loro! In ogni caso lo spegnimento della Fiamma della Pace è stato molto veloce e inaspettato, zero spettacolo: unica nota il fuoco che si è “spostato” nel cuore di Lesik in versione gigante (reso graficamente).
Così si è conclusa la seconda edizione dei Giochi Europei! A differenza degli ignoranti e menefreghisti cronisti, noi sappiamo già dove si terranno i prossimi Giochi.
Ci rivediamo quindi a Cracovia e nella sua provincia nel 2023!
Ciao!
Aggiornamento: modificato il layout e ridimensionata la copertina. (Aggiornato il 16/12/2020)