Bisogna innanzitutto dire che “boccia” e “bocce” non sono esattamente la stessa cosa. Inizialmente anch'io credevo lo fossero (pensavo che il termine inglese boccia fosse una traduzione erronea di bocce), però poi ho fatto le mie ricerche ed ho scoperto che vi sono delle lievi differenze: tralasciando il fatto che gli atleti giocano in carrozzina, la differenza più rilevante sta nella forma del campo e nella modalità “open” delle gare, cioè le partite sono unisex. Tuttavia non essendo un esperto, ripongo la questione ai bocciofili. Di fatto però possiamo definire la “boccia” come l'equivalente paralimpico delle bocce.
Perciò escluse le due differenze appena menzionate, le regole sono identiche e la modalità di gioco pure; quindi dove sta la particolarità? Nella forza di volontà e nella voglia di divertimento che è possibile scorgere sul volto dei partecipanti, ma soprattutto nella loro bravura. Io ho visto solamente gli highlights, visto che mamma Rai non la trasmette (forse perché le gare non sono coperte da OBS), ma vi posso assicurare che gli atleti paralimpici non hanno nulla da invidiare ai colleghi normodotati. Vedere ragazzi con disabilità cerebrale o affetti da altre patologie neurologiche o “semplicemente” (perché non è poco) tetraplegici, che con (spesso) enormi sforzi riescono ad accostare la palla al boccino mi ha fatto rimanere di pietra. Una precisione, direi millimetrica, che neanche ad occhi bendati una persona qualunque riuscirebbe ad ottenere! Forse per qualcuno starò esagerando, ma se li vedeste giocare cambiereste subito idea. Perciò vi lascio al video.
Rugby in carrozzina
Quando ho letto questo sport nel programma dei XV Giochi Paralimpici, sono rimasto incuriosito. Per la boccia un po' lo immaginavo che si sarebbe disputata su 2 ruote, però il rugby non me l'aspettavo.
Le regole in questo caso sono ovviamente differenti dal classico rugby: dico ovvio perché già il nome ne svela una wheelchair rugby, e la carrozzina sull'erba non corre, quindi? È naturale che anche il campo sia diverso. Ecco infatti le differenze basilari:
- Il campo: è largo 15 metri e lungo 28. Non ci sono i pali (chiaramente) ma è presente una Key Area che funge da “porta” per l'assegnazione della meta. Questa è formata da un rettangolo di colore diverso dal campo da gioco ed è delimitato da 2 coni. Vi sono inoltre 2 zone per la penalità formate da due rettangoli disegnati al di fuori del campo, ma facente parte dello stesso.
- Formazione squadre: possono essere composte fino ad un max di 12 giocatori, MA a giocare devono essere solo in 4 per volta.
- Tempo: la partita è divisa in 4 quarti da 8 minuti ciascuno. Gli intervalli sono previsti a fine di ogni tempo e durano rispettivamente 2min dopo il 1°, 5min dopo il 2° e nuovamente 2min dopo il 3°.
- Partita: il gioco inizia con una contesta a due in centro del campo, con l'arbitro che lancia la palla in alto nel mezzo dei contendenti. Il possesso palla è alternato per i 4 periodi: se inizia la squadra A, il 2° tempo sarà iniziato dalla squadra B.
- Palla: non è ovale, ma rotonda e delle dimensioni di quella di pallavolo.
- Passaggi: la palla può essere giocata con le mani, con gli avambracci o tenuta in grembo purchè sia visibile; può essere lanciata ANCHE in avanti, fatta rimbalzare e/o rotolare. NON può essere calciata/colpita dal ginocchio in giù (perciò non trascinata dalla carrozzella).
- Meta: il giocatore deve avere almeno due ruote nella Key Area per segnare (schiacciandola al suolo) e ogni meta vale 1 punto.
Per il momento vi saluto e vi lascio alle gare dei nostri Azzurri che in questi XV Giochi Paralimpici ci stanno dando grandi soddisfazioni.
Ciao a presto!