Il corona virus obbliga a un forfait?
In queste settimane da molte parti, specialmente dagli atleti, si son alzate voci contro il QG del CIO chiedendo, anzi, pretendendo che le prossime Olimpiadi Estive di Tokyo (che avrebbero dovuto aver inizio il 24 luglio p.v.) fossero sospese. A Losanna però circolava il silenzio e inoltre il Presidente Bach, fin due settimane fa, sosteneva che era ancora troppo presto per esporsi: sostanzialmente non voleva fare marcia indietro.
Non ti ricordi cosa è successo? Manco io ero presente, ma già la data dovrebbe farti rizzare le orecchie. In ogni caso facciamo un breve ripasso.
Nel 1940 si sarebbe dovuta tenere la XII Olimpiade estiva, vinta appunto dalla capitale giapponese quattro anni prima (il 31 luglio). Eppure, nemmeno a un anno dall'assegnazione dei Giochi (il 7 luglio 1937), l'Impero nipponico pensò bene di attaccare la Repubblica Cinese e iniziare così un conflitto che sarebbe terminato solo nel settembre 1945. In quell'occasione, dunque, i governanti del Sol Levante si diedero la zappa sui piedi da soli, vedendosi soffiare da sotto il naso questa opportunità, che per loro sarebbe stata anche la prima. Anzi, queste opportunità, perché nello stesso anno si sarebbero dovuti tenere anche le V Olimpiadi Inverali a Sapporo (solo dal 1994 Estive e Invernali sono intervallate di due anni). Inoltre, sarebbe stata anche la prima volta per i Giochi in Asia.
Il CIO allora, ottimista come pochi, pensò di riassegnare la manifestazione omaggiando Helsinki. Ma con lo scoppio della Seconda Guerra Mondiale l'edizione numero XII fu definitivamente cancellata, così come la XIII e così anche la V e la VI Invernali (quest'ultima vinta da Cortina). Eppure mentre Londra venne ricompensata con i Giochi dei successivi quattro anni (era sua la XIII), Tokyo fu punita duramente e solo nel 1964 gli venne permesso di ospitare quelli estivi. Con una similitudine si potrebbe dire che sono stati messi nell'angolino per un ragionevole periodo di tempo.
Quindi capirai bene, caro lettore e fan, quanto i Nipponici abbiano paura di questo spettro proveniente dal passato, sempre in agguato. Certo, la situazione non è la stessa; tuttavia anche una pandemia come quella attuale non è da sottovalutare, specie perché va a influire su due fattori chiave: economia e salute. Riguardo al primo non bisogna solo pensare ai molti milioni di yen spesi per riqualificare e riadattare le sedi di gara (nonché il costo eccessivo dello stadio), ma sopratutto il mancato incasso delle entrate per le singole manifestazioni. Questo va di concerto con il problema salute: con un virus così facilmente espandibile, è impensabile permettere che migliaia di spettatori si accalchino sugli spalti o in zone aperte per assistere alle competizioni, perché causerebbe un cataclisma. A ciò si aggiunge poi la salute degli atleti stessi. Insomma il COVID-19 (/20) ha colpito (o potrebbe colpire) vari settori inerenti la massima manifestazione sportiva.
Eppure ancora nulla era stato detto dal CIO e come mai? Per i soldi, ossia proprio per uno dei motivi precedentemente affermati. Però non è che a Losanna siano dei debosciati affaristi senza cuore. Anche loro hanno seguito (e continuano a farlo) strettamente la situazione e infatti il 17 marzo, ricorrenza dell'Unità d'Italia, l'Executive Board del CIO (diciamo il consiglio esecutivo) si è riunito assieme a tutti gli investitori e i partner coinvolti (in inglese stakeholders), quindi le Federazioni Sportive Internazionali, rilasciando un comunicato. Naturalmente non scriverò di seguito tutto il testo, che potete trovare QUI, ma farò un sunto di quanto detto, suddividendolo in quanto punti essenziali.
1 AVANTI SEMPRE E COMUNQUE
Consapevoli che la situazione concernente il COVID-19 stia impattando anche la preparazione per i Giochi Olimpici di Tokyo e che si stia evolvendo giorno per giorno...
The IOC encourages all athletes to continue to prepare for the Olympic Games Tokyo 2020 as best they can. We will keep supporting the athletes by consulting with them and their respective NOCs, and by providing them with the latest information and developments, which are accessible for athletes worldwide on the Athlete365 website and via their respective NOCs and Ifs.
Tr: il CIO rimane totalmente impegnato nei Giochi Olimpici di Tokyo 2020 e con più di quattro mesi all'inizio degli stessi, non c'è alcun bisogno di prendere soluzioni drastiche; e qualsiasi speculazione al momento sarebbe controproducente. Il Cio incoraggia gli atleti a continuare ad allenarsi per i Giochi Olimpici al loro meglio. Continueremo a supportare gli atleti, consultandoci con loro e con i rispettivi C.O.N. (Comitati Olimpici Nazionali) e tenendoli informati sulle ultime notizie e sviluppi, attraverso il sito Athlete365 e i loro rispettivi C.O.N. e le Federazioni.
Notiamo qui la caparbietà di Losanna nel prendere sì decisioni importanti e corrette, ma senza discostarsi troppo dalla propria posizione. In breve stanno dicendo: “sì, il problema c'è, vi stiamo vicini, vi ascoltiamo, ma andiamo avanti ancora per la nostra strada”. Perciò ecco che, mentre da un lato si incoraggiava gli atleti a continuare la propria preparazione, tenendoli informati e discutendo con loro (probabilmente tramite i propri rappresentanti nel Comitato); dall'altro rimaneva decisiva la scelta di voler continuare perché “è ancora troppo presto” per pensare di rinviare i Giochi e perché si confidava nelle misure contenitive addottate dalle autorità politiche globali.
2 SUPPORTO A TUTTI I GOVERNI (SPECIE AL G7)
Questa fiducia nei Governi nazionali può essere considerata un avvallo alle dichiarazioni del Ministro Presidente del Gabinetto Shinzo Abe:
I want to hold the Olympics and Paralympics perfectly, as proof that the human race will conquer the new coronavirus, and I gained support for that from the G-7 leaders.
Come vedi lettore, lo spettro del 1940 è ancora molto vivo nel capo del Governo Nipponico e la sola idea di rimandare o sospendere i Giochi non era neanche lontanamente concepita. Però ci tengo a ricordarti la data: 17 marzo. Una settimana fa solo noi e il Giappone (oltre alla Cina e alla Corea del Sud) si sono mobilitati per contenere il virus. E gli altri membri del G7? Nada, nisba! Francia, Germania e G.B. si son svegliate l'altro giorno copiando i nostri decreti e pure oggi stanno andando a rilento (in Germania son più preoccupati per l'economia che per la salute, da quanto mi dicono in loco); gli USA... sorvoliamo. In Eurasia solo la Russia aveva chiuso i confini da subito ma poi non si sa, se abbia adottato particolari politiche sanitarie.
Tuttavia, siccome affidarsi solo ai Governi non è mai un'idea intelligente, ecco che già da metà Febbraio è in azione una task force a conduzione CIO (ovviamente), formata con l'OMS, il Comitato Olimpico Tokyo 2020, le autorità nipponiche e il governo metropolitano della città per “garantire azioni coordinate da tutti i coinvolti”, basate suoi due nuovi punti essenziali dell'attuale agenda olimpica:
- proteggere la salute di chiunque sia coinvolto e supportare il contenimento del virus;
- salvaguardare gli interessi degli atleti e degli sport olimpici (i.e. del CIO).
Tr: La decisione del CIO non sarà determinata da interessi economici, perché grazie alla propria politica di controllo del rischio e all'assicurazione, sarà comunque possibile continuare le proprie operazioni e compiere la propria missione di organizzare i Giochi Olimpici.
Bada lettore a non farti abbindolare: questa dichiarazione non contraddice con quanto detto nei paragrafi iniziali, perché le due cose non si escludono. Infatti qui il CIO sta semplicemente affermando di non avere problemi di soldi e che, quindi, può garantire il proseguo dei lavori. Ma ciò non toglie che le intenzioni di continuare sulla propria strada non siano determinate da interessi monetari. D'altronde lo si è già visto con la compravendita delle Olimpiadi 2024-2028.
3 CONTINUAZIONE LAVORI E QUALIFICAZIONI
Difatti sia la preparazione strutturale dei Giochi sia le qualificazioni degli atleti hanno continuato a essere portate avanti. In tal senso...
Tr: In rispetto a ciò (alla situazione e alle decisioni prese, n.d.a), il lavoro per i preparativi per gli eventi sportivi su strada di Sapporo stanno proseguendo; le contromisure per il caldo continuano a essere rifinite e dettagliate in base a ogni sport e vi è particolare attenzione sul piano per i trasporti e lo spostamento delle masse.
Lo stesso dicasi per le qualificazioni, sulle quali però potremmo arricciare un po' il naso. Al 17 marzo, infatti, solo il 57% dei posti sono stati assegnati e quelli ormai non si toccano; parola del CIO. Cosa significa? Losanna ha voluto semplicemente rimarcare che gli atleti già qualificati non si vedranno sottratti o rimpiazzati i posti (salvo altri casi, tipo il doping), ma sono anzi confermati e “bloccati”. Ci mancherebbe altro! Il problema semmai concerne il restante 43%. Perché, per quanto Losanna stia cooperando con le diverse Federazioni sportive per garantire a tutti gli atleti di potersi qualificare, potrebbe darsi che non tutti gli sport riescano a riempire il proprio elenco di partecipanti a causa, anche, delle misure restrittive dei vari Paesi (vedi l'Italia). E quindi che si fa? Ebbene in extremis l'assegnazione dei posti si baserà su risultati ottenuti sul campo (i.e. raking delle Federazioni o risultati storici) e, laddove possibile, riprendendo i principi esistenti dei rispettivi sistemi di qualificazione, tipo l'uso dei rakings continentali/statali o risultati di specifici eventi. Se si arrivasse a ciò, non lo troverei molto corretto perché risulterebbe una specie di qualificazione “pilotata”. Ma d'altronde se non è possibile organizzare gli eventi preposti, pare sia l'unica soluzione plausibile.
4 MESSAGGI FINALI
Il comunicato termina con la seguente dichiarazione del Presidente del CIO Thomas Bach:
Tr: La salute e lo stare bene di tutti i coinvolti nella preparazione per i Giochi Olimpici di Tokyo 2020 è il nostro interesse primario. Sono state prese tutte le misure (necessarie, n.d.a) per salvaguardare la sicurezza e gli interessi degli atleti, degli allenatori e degli staff. Noi siamo una comunità Olimpica; ci sosteniamo gli uni con gli altri nei momenti belli e in quelli brutti. Questa solidarietà Olimpica ci definisce come comunità.
Per quanto Bach sia effettivamente preoccupato della salute degli atleti, fino a quel momento le parole “posticipare” e “sospendere” non erano state pronunciate ed è preoccupante che i Presidenti delle singole Assemblee Olimpiche continentali (dei Comitati Olimpici Nazionali) abbiano mosso qualche critica a queste dichiarazioni; anzi le hanno appoggiate (potete trovarle QUI in originale). A tal proposito il presidente dell'ACONA (Associazione dei Comitati Olimpici Nazionali Africani), Mustapha Berraf, ha dichiarato il proprio plauso per la posizione presa dal CIO, ribadendo che continuerà a lavorare a stretto contatto con Losanna per salvaguardare la salute e la protezione degli atleti Africani, “i quali hanno fatto così grandi sacrifici nel perseguire il loro sogno di prendere parte ai Giochi Olimpici di Tokyo. Dopotutto la cultura della speranza è un altro modo di combattere per la vita.” Stesso pensiero è stato espresso dal Presidente dei COE (C. O. Europei) Janez Kocijančič, il quale ha però aggiunto un particolare interessamento nei confronti anche delle famiglie degli atleti. “È importante - ha sottolineato - per noi (la comunità olimpica) avere un'unica politica (espressa dal CIO) e [ancor più] che seguiamo quella politica tutti all'unisono”. Inoltre ha poi rivolto un pensiero per i contagiati, rimarcando come questa situazione stia colpendo tutti, in primis lo sport europeo che è di fatto sospeso.
I Presidenti dei Comitati Olimpici Oceanici e Panamericani hanno invece incentrato la propria attenzione sulle qualificazioni e sul proseguimento degli allenamenti e delle competizioni dei propri rappresentanti. Tuttavia l'asserzione del Presidente degli Sport Panamericani, Neven I. Ilic Álvarez, fa sorridere ed è particolarmente comica (per quanto la situazione sia ovviamente tragica), se tenessimo conto delle dichiarazioni del Comitato statunitense, che nelle ultime ore ha richiesto (per non dire preteso) il completo rinvio dei Giochi, discordando completamente con le assunzioni di Álvarez.
… E OGGI?
Questo è quanto si sapeva fino al 18 marzo. Poi? Ebbene, siccome la situazione COVID-19 si è fatta più seria e anche Losanna si è resa conto che ha assunto proporzioni troppo vaste, finalmente si è giunti alla decisione di rinviare (non sospendere) le XXXII Olimpiadi Estive. A quando? Non si sa.
Tramite un comunicato del 22 marzo scorso, quindi di ieri, il CIO ha reso noti alcuni possibili “scenari” per salvaguardare la salute di tutti i coinvolti: quindi sia atleti che pubblico pagante, che anche volontari e lavoratori. Come affermato sin dalle prime frasi, tali scenari riguardano la modifica dei piani operativi esistenti per i Giochi, affinché si prosegua per il fatidico 24 luglio p.v. e anche le modifiche alla data di inizio dei suddetti. “Questo step - si legge – consentirà una migliore visibilità dello sviluppo del rapido cambiamento della situazione sanitaria in tutto il mondo e in Giappone. Servirà come base per prendere la migliore decisione nell'interesse degli atleti e di tutti gli altri coinvolti”.
La situazione attuale quindi vede da un lato un significativo miglioramento sul suolo nipponico, dovuta anche all'accoglienza della Fiamma Olimpica, la quale è stata accesa a Olimpia nel tempio di Era il 12 marzo scorso (troverai il video in calce). Ciò inizialmente ha fatto ben sperare al CIO di poter comunque organizzare i Giochi nel Sol Levante con ovvie restrizioni di sicurezza. Però l'altra faccia della medaglia così poco incoraggiante (il drastico aumento dei contagiati) ha smorzato decisamente i toni. Il problema maggiore adesso è che “un certo numero di sedi cruciali necessarie per i Giochi potrebbero non essere più disponibili”. A ciò si aggiungono “le milioni di notti già prenotate negli hotel” difficili da gestire e il calendario sportivo internazionale per almeno 33 sport olimpici, il quale dovrà essere riadattato.
E questa è solo la punta dell'iceberg. Perché non dobbiamo pensare che i Giochi siano solo le gare sportive, ma è una manifestazione che coinvolge diversi settori della società e che quindi impegna svariate aziende e dipendenti. Per questo motivo l'Executive Board del CIO dovrà lavorare a stretto contatto da una parte con le autorità politiche nipponiche, dall'altro con le emittenti televisive detentrici dei diritti di trasmissione (RHB), con tutti gli sponsor ufficiali e con i fornitori e appaltatori. Insomma, pure tu caro lettore ti renderai conto che è facile dire “rinviamo le Olimpiadi”, però sulla carta è una situazione alquanto incasinata. Certamente non è come rinviare una festa di compleanno.
Ciononostante, saltano subito all'occhio due frasi, che avvallano ciò che ho già ampiamente ribadito nel corso di questo poema.
Tr: L'EB del CIO ha evidenziato come una cancellazione dei Giochi Olimpici di Tokyo 2020 non risolverebbe nessuno dei problemi o non aiuterebbe nessuno. Perciò, la cancellazione non è sull'agenda.
Non serve commentare. A chiusura del comunicato si legge che il Presidente Bach ha indirizzato una lettera a tutti gli atleti del pianeta, spiegando loro l'approccio e le decisioni prese dal CIO. In essa Bach ha ribadito che l'attenzione principale adesso sono le vite umane e la salute, più importanti che “la messa in scena dei Giochi Per questo il Comitato Olimpico si è fatto parte attiva per contribuire al contenimento del virus, condividendo il pensiero di molti atleti, dei C.O.N. e delle Federazioni ossia
that at the end of this dark tunnel we are all going through together, not knowing how long it is, the Olympic flame will be a light at the end of this tunnel.
E ce lo auguriamo tutti. Questo è quanto sappiamo finora.
Scusa lettore per il papiro che sarebbe dovuto essere un sunto, ma almeno spero che sia chiara la situazione.
Rimaniamo tutti in attesa di sapere a quando verranno rinviate.
A presto!
Aggiornamento di oggi 24 marzo 2020: Il Presidente Bach e il capo del Governo giapponese hanno concordato a rinviare le Olimpiadi di Tokyo "a una data successiva al 2020 ma non più tardi dell'estate 2021". In accordo con il CPI, il Comitato Paralimpico Internazionale, nella stessa seduta sono state rinviate anche le Paralimpiadi Estive. Le nuove date ufficiali saranno comunicate in un secondo momento. Tutti i membri della comunità olimpica hanno accolto con plauso a questa decisione. QUI trovate il comunicato.
Aggiornamento: inserita l'a notizia dell'ultima ora. (inserito il 24 marzo 2020).
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