Sarà dura!
Differentemente che da altre simili occasioni (pensiamo per esempio alle selezioni dell'Eurovision), in questo caso la W. R. ha creato una vera e propria trasmissione condotta da due giovani ragazzi dal proprio salotto. Tuttavia, devo ammettere con onestà che non ho visto tutto dall'inizio, perché me ne ero quasi dimenticato. Quando mi sono sintonizzato sul sito della W. R. (perché la RAI non si è degnata di mandarlo in diretta; d'altronde non si tratta di calcio e quindi chissene no?!), ho assistito a un discorso del Presidente della Repubblica Francese Emanuele Macron, il quale ha dichiarato quanto questo evento, come anche altri a livello internazionale (ricordo che nel 2024 ci saranno le Olimpiadi a Parigi), siano importanti anche per la ripresa economica. Almeno, questo è quel poco che sono riuscito a tradurre dal francese. Naturalmente Macron non era solo nello studio, ma c'era una conduttrice, Louise Ekland, che con sorprendente nonchalance passava dal francese all'inglese.
Al termine del discorso del Capo di Stato, la presentatrice si è collegata con il boss della W. R, sir Bill Beaumont, il quale ha ringraziato Macron. Beaumont poi ha evidenziato quanto, vista l'attuale situazione, la Coppa del Mondo rappresenti un momento positivo ed eccitante sia per i tifosi che per le persone in generale. Sarà - ha inoltre dichiarato - un momento di celebrazione per l'intera Francia, che si unirà compattamente per festeggiare e supportare l'evento. Ma il N°1 del rugby mondiale ha anche sottolineato l'importanza di questi eventi internazionali, specialmente del suddetto, in quanto simboli di unità, diversità e cambiamento sopratutto nella situazione difficile nella quale stiamo vivendo (symbols of unity, diversity and change). Ha infine terminato ringraziando le autorità civili delle città impegnate nel torneo, gli organizzatori di France 2023, la FFR e naturalmente tutto il popolo francese “il cui entusiasmo, dedizione e supporto renderanno France 2023 una delle più grandi Coppe del Mondo di Rugby”. Beaumont ha proprio marcato quel the, forse per non offendere nessuno. Poi ha concluso dando appuntamento a tutti al 2023 e augurando buona fortuna alle squadre.
Lo sport ha il potere di cambiare il mondo. Ha il potere di ispirare e ha il potere di unire le persone in un modo come poco altro sa fare.
Terminato il suo intermezzo, è venuto finalmente il momento di dare il via alle selezioni. Dopo aver salutato e dato il benvenuto ai dodici allenatori delle squadre già classificate (Italia, Giappone, Sudafrica, Nuova Zelanda, Australia, Argentina, Inghilterra, Scozia, Galles, Irlanda, Figi e Francia), collegati via satellite e a un breve video introduttivo delle suddette Nazionali (iniziando dall'Italia e terminando con il SudAfrica, detentrice del titolo), Louise ha spiegato il meccanismo per la selezione delle otto squadre mancanti. Infatti non sono stati ancora designati tutti Paesi partecipanti e, appunto, mancano otto all'appello.
IL SISTEMA DI QUALIFICAZIONE PER IL MONDIALE
Ecco come scopriremo le rimanenti otto squadre.
Here's how we will find the remaining eight teams at Rugby World Cup 2023#RWC2023 pic.twitter.com/qv2vX8ED2N
— Rugby World Cup (@rugbyworldcup) December 14, 2020
- AMERICA: le due migliori squadre delle Americhe si qualificheranno direttamente come Americhe 1 e Americhe 2 (come si scopra quale sia la migliore, non si sa, probabilmente tramite tornei internazionali);
- EUROPA: le due finaliste del Campionato Europeo di Rugby si qualificheranno come Europa 1 ed Europa 2;
- AFRICA: solo la vincitrice della Coppa d'Africa (Africa Cup) sarà ammessa direttamente come Africa 1;
- OCEANIA: si qualificherà direttamente una sola squadra Oceania 1;
- ASIA/PACIFICO: selezione diretta anche qui con un play-off tra la seconda migliore squadra dell'Oceania e il campione dell'Asia, designato come Asia/Pacifico 1.
Onestamente non trovo molto corretto questo meccanismo, perché non dà molte possibilità a una squadra asiatica di prendere parte al Mondiale. Il Giappone, in tal senso, è assai fortunato per essere arrivato in semifinale l'anno scorso. La pecca più grande però l'abbiamo in casa. Difatti il Campionato Europeo di rugby (the Rugby Europe Championship) vede fronteggiarsi solo poche Nazionali del nostro continente: su 36 squadre totali (come da raking), solo 6 ne prendono parte (37 contando anche Israele). Tenendo conto che quelle del Sei Nazioni non ne vogliono far parte (forse perché si credono superiori) e che le altre non sono incluse (per qualche strano motivo), è evidente quanto sia male organizzato e per nulla meritevole. Questo è derivato anche dal fatto che nel sistema europeo esistono vari campionati tra nazionali (vedi il Sei Nazioni e il Trofeo Europeo), mancando quindi di un unico grande torneo in cui pescare le squadre per il Mondiale. Ma torniamo a noi.
IL SORTEGGIO
I 12 Paesi già selezionati sono stati poi suddivisi in gruppi (band), in base alla posizione nel raking mondiale di gennaio, a cui si sono aggiunti due ulteriori gruppi contenenti le otto squadre mancanti. Perciò ecco la tabella:
E così si conclude anche questo post riassuntivo.
Con lo stesso "ciao ciao" di Louise, ti saluto e ringrazio lettore e fan "rugbystico" per essere giunto fino alla fine. ☺️