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See you in Paris 2024
Un'altra differenza tra le due Cerimonie riguardava il palco: in quella di Chiusura gli organizzatori non hanno rivestito tutta l'area dello stadio, bensì hanno lasciato volutamente scoperta la pista di atletica. Non si sa il motivo, ma l'effetto si è rivelato azzeccato al momento della parata delle bandiere.
Ten minutes to go!⌛️#ClosingCeremony #Tokyo2020 #UnitedByEmotion pic.twitter.com/7YUMOFPlSc
— #Tokyo2020 (@Tokyo2020) September 5, 2021
The #Paralympics have taught us the significance of “Unity and Diversity” #Tokyo2020
— #Tokyo2020 (@Tokyo2020) September 5, 2021
At the #ClosingCeremony we will convey the idea that Tokyo is “A City Where Differences Shine”. ❤️
The beginning of the end of #Tokyo2020 ?
— Paralympic Games (@Paralympics) September 5, 2021
What a #Paralympics it's been ?#ClosingCeremony pic.twitter.com/k8fgltlJbb
L'ANTEPRIMA
Il countdown è stato realizzato con un video, in cui vari gruppi di volontari e alcune delegazioni sportive tenevano in mano i numeri realizzati con ghirlande floreali di vario colore. Al termine è stato trasmesso un altro video, girato per le strade di Tokyo, con alcuni ragazzi affetti da disabilità che rimanevano ispirati dalle prodezze degli atleti paralimpici, proiettate sui maxi schermi della città. Costoro, inebriati dallo spirito paralimpico, hanno iniziato a produrre musica che è poi continuata nello stadio, dove sono stati affiancati da ballerini che si sono esibiti in una coreografia di luci e colori. Gli atleti, quei pochi rimasti (infatti causa protocolli anti Covid, tutti gli sportivi dovevano rientrare nei propri Paesi il giorno successivo la fine delle proprie gare), erano già seduti nello stadio, decorato come a ricreare idealmente il famoso incrocio di Shibuya. Peccato però che assomigliava troppo alla Union Jack di Londra 2012.
Lo spettacolo coreografico luminoso che ne è seguito, era suddiviso in vari settori che rappresentavano diversi aspetti della capitale e alcuni di questi ballerini tenevano sulla testa dei ledwall esagonali su cui, dopo aver svelato il logo paralimpico di Tokyo 2020, è comparsa la scritta “Ringraziamo gli atleti paralimpici”. Chiaramente son seguiti i fuochi d'artificio.
ENTRANO LE AUTORITA'
Terminati i fuochi hanno fatto il loro ingresso sul palco (semi) centrale il Principe Ereditario Akishino, fratello dell'Imperatore Naruhito e il Presidente del CPI Andrew Parsons, oltre al Primo Ministro Saga, alla Governatrice di Tokyo Yuriko Koike e alla Presidente del Comitato Organizzatore Seiko Hishimoto. Così come nella Cerimonia di Apertura, anche qui l'ingresso delle autorità è stato subito succeduto da quello della bandiera del Giappone, sorretta da: Tomoki Sato (atletica); l'olimpionico Kazuyasu Minobe (scherma); Miyuki Yamada (nuoto; la più giovane medagliata giapponese); Keiko Yamamoto (un'infermiera); Motoki Iwakiki (detentore del record nazionale nei 100m T37) e Sakura Koike (nuoto). Sato, Minobe e Yamada indossavano le medaglie vinte in queste due edizioni dei Giochi. L'inno nazionale, mentre le Jeitai issavano la bandiera, è stato cantato dal National Children's Castle Chorus (Kodomo no Shiro) disposti a cerchio al centro dello stadio.
Dopo aver trasmesso il video promozionale del movimento #WETHE15, sono entrati i vessilli nazionali. Come già detto, gli atleti erano già seduti nello stadio, perciò hanno sfilato solo le bandiere con i vari alfieri. Per l'Italia è stato designato il triestino Matteo Parenzan (tennistavolo), il più giovane della delegazione italiana, il quale però non ha proprio brillato in questi Giochi. In ogni caso tutti i portabandiera (alcuni erano singoli, altri in coppia) avevano al petto una spilla a forma di cuore con il logo paralimpico di Tokyo e la propria bandiera; gli stessi hanno poi posizionato degli specchietti su una Skytree (la torre più alta della capitale) in miniatura. Quando anche l'alfiere del Giappone ha sistemato il suo specchietto, sono comparse le due mascotte dei Giochi, Miraitowa e Someity, e assieme ai volontari hanno issato la torre in questa ideale cittadina ricreata al centro dello stadio con dei diorami di edifici e simboli della moderna Edo (es: la Tokyo Tower e il Rainbow Bridge). I fuochi d'artificio hanno poi coronato il tutto. Con molta onestà bisogna dire che questo segmento della Torre è stato un po' insipido e mal organizzato; perché il messaggio che si voleva trasmettere (gli specchi che riflettono la luce degli atleti paralimpici nel mondo) non si è capito. Avrebbe fatto più effetto forse utilizzare dei cerchi trasparenti da posizionare su led già predisposti, magari con i colori del CPI (rosso, verde, blu), che poi sarebbero stati accesi. Così non solo la Skytree si sarebbe illuminata, ma avrebbe irradiato i colori ovunque.
I'mPOSSIBLE e i nuovi membri CPI
A seguire, c'è stata la presentazione e la premiazione del progetto I'mPossible, reso così graficamente proprio per indicare che tutti hanno la possibilità di fare sport (e non solo) e che quindi non è impossibile per un disabile cimentarsi in qualsiasi mestiere o disciplina sportiva. Questo programma educativo è stato lanciato nel 2017 dal Comitato Paralimpico per diffondere il suddetto messaggio nelle scuole. A tal scopo a due scuole del Paese ospitante, a una di una Nazione straniera e a due atleti paralimpici (un uomo e una donna) è stato consegnato un premio, per aver contribuito alla diffusione dei valori paralimpici.
Sul palco poi sono comparsi i nuovi membri eletti in rappresentanza degli atleti nel CPI, che serviranno per i prossimi 3 anni: Daniel Dias (nuoto), Omara Durand Elias (atletica), Tokayuki Suzuki (nuoto), Jitske Visser (basket in carrozzina), Zahra Nemati (arco) e Martina Caironi (atletica). Sul palco però sono comparsi solo quattro di loro perché gli altri, come la nostra Azzurra, sono dovuti volare a casa causa protocolli Covid. I quattro atleti, come di consueto, hanno poi ringraziato alcuni rappresentati dei volontari attraverso la cerimonia dei fiori. Tra i volontari vi era anche uno con un bel labrador (magari un po' vecchiotto).
I NUOVI ABITANTI DELLA CITTÀ IDEALE
Quando le luci si sono spente, sono comparse nello stadio delle creature e dei vegetali fosforescenti sia di terra che acquatici che, con una coreografia, hanno iniziato ad “abitare” questa città ideale presente al centro del palco. L'effetto luminoso e musicale è stato poi amplificato con l'esibizione di due band rock: la prima formata da ragazzi giovanissimi, l'altra (“El tempo”) da adulti; entrambe erano composte da persone affette da disabilità. Solo due componenti han reso interessante queste esibizioni: la direttrice d'orchestra che ha diretto i percussionisti mediante il linguaggio dei segni e le due ragazzine percussioniste sulla sedia a rotelle che usavano le stesse come tamburi. Infatti le ruote erano state modificate per essere suonate. La musica di queste due band è stata accompagnata dalla coreografia di ballerini disabili e non, vestiti con abiti stravaganti e molto colorati. Nemmeno a dirlo, i fuochi d'artificio han chiuso il tutto.
PASSAGGIO DI CONSEGNE E DISCORSI UFFICIALI
E ora veniamo al primo dei momenti istituzionali: il passaggio di consegne. Sul palco delle bandiere si sono presentati la Governatrice di Tokyo Yuriko Koike (stranamente senza kimono ma con un abito bianco/nero molto elegante), il Presidente del CPI Andrew Parsons e il sindaco di Parigi Anne Hidalgo. Una volta posizionati, la bandiera paralimpica è stata ammainata mentre risuonava l'inno ed è stata portata fuori dallo stadio per poi comparire in forma ridotta. Il piccolo vessillo è servito, come sempre, per il passaggio ideale da Tokyo a Parigi a cui è seguito l'ingresso del Tricolore francese. Anche qui, come per le Olimpiadi, la Marsigliese è stata eseguita in modo originale, dato che è stata “cantata” con il linguaggio dei segni in un video girato al Louvre, proprio sotto la Nike di Samotracia. Al termine è stata trasmessa una video-presentazione (sempre per via dei protocolli Covid) non del tutto entusiasmante.
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— Paris 2024 (@Paris2024) September 5, 2021
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Terminata la “presentazione” si è tornati nello stadio dove la signora Seiko Hishimoto ed Andrew Parsons hanno pronunciato i classici discorsi ufficiali di chiusura. La Presidente del Comitato Organizzatore, oltre a ringraziare tutti quanti (dalle autorità civili a quelle sportive) compresi i volontari e gli atleti, ha rivolto a quest'ultimi la propria gratitudine, ringraziandoli per aver ispirato il mondo e per il potente messaggio che hanno perpetrato con le proprie gare e i propri successi. Il Presidente del CPI non è stato però da meno.
These Games helped fulfil the dreams of many here in Tokyo and fuelled the ambitions of many more watching at home. Tonight this is not just a closing ceremony, but an opening to a bright and inclusive future. We are at a crucial crossroads for our planet. No mask can cover its flaws.
Tr: “I Giochi Paralimpici di Tokyo 2020 non sono stati solo storici, sono stati (anche) fantastici. In 12 magici giorni gli atleti hanno dato al mondo fiducia, felicità e speranza. Gli atleti hanno infranto record. Gli atleti hanno riscaldato i cuori. Gli atleti hanno aperto le mentalità. Gli atleti hanno cambiato vite. Questi Giochi hanno aiutato a esaudire i sogni di molti qui a Tokyo e hanno alimentato le ambizioni di molti altri che stavano guardando da casa. Stasera questa non è solo una cerimonia di chiusura, ma un'apertura a un brillante e inclusivo futuro. Siamo a un cruciale bivio per il nostro Pianeta. Nessuna maschera può coprire le sue imperfezioni.”
Un messaggio evocativo volto a rimarcare la presenza delle persone affette da disabilità nella società. Per questo motivo al termine del suo discorso, quando ormai i Giochi erano conclusi, è stato trasmesso un video messaggio con i fondatori e i patroni delle fondazioni e delle istituzioni facenti parte del progetto #WETHE15.
This is just the beginning □#WeThe15 #Paralympics pic.twitter.com/GnQ3a80Xr9
— Paralympic Games (@Paralympics) September 5, 2021
Mentre nel cielo di Tokyo risplendevano i bianchi fuochi d'artificio (1 paio di giri solo), nello stadio sono comparsi sugli schermi le parole ARIGATO e SAYONARA (“Grazie” e “Arrivederci” o “Addio”) e graficamente sul pavimento la scritta SEE YOU IN PARIS 2024.
Come detto in apertura, la Cerimonia di Chiusura è durata 2h e se da questa lettura non ti fosse parsa granché, avresti ragione.
Grazie per la lettura e a risentirci tra 5 mesi per le Olimpiadi e Paralimpiadi di Pechino 2022!