Paralimpiadi di Pechino 2022,Cerimonia Apertura paralimpiadi, Cerimonia Apertura Pechino 2022
Tensione alta e incazzature
Paralimpiadi di Pechino 2022,Cerimonia Apertura paralimpiadi, Cerimonia Apertura Pechino 2022
UN'ANTEPRIMA BELLA MA GRAFICA
La Cerimonia non è iniziata veramente allo scoccare delle 20.00 (ore di Pechino), perché a quell'ora è andata in onda l'anteprima dello spettacolo. Ad aprirlo è stato infatti la Terra resa graficamente sul pavimento dello Stadio Nazionale, meglio noto come Il Nido D'Uccello, vista di notte sulla quale sono comparse di volta in volta le sedi delle passate edizioni. Al termine, alcuni volontari hanno illustrato gli sport in gara in questi Giochi scendendo da una sorta di pista innevata. L'ultimo sport è stato il curling (dove l'Italia non parteciperà) con la coppia cinese che, simbolicamente, ha lanciato la stone verso il centro del palco. Il lancio ha dato il via al conto della rovescia e allo scoccare dello zero, la stone (resa graficamente) è arrivata in casa.
Subito dopo sono stati annunciati il Presidente della Repubblica Popolare Cinese, Xi Jinping (occ: Jinping XI) e il Presidente del Comitato Paralimpico Internazionale Andrew Parsons. Anche in questo caso, come nella Cerimonia di Apertura delle Olimpiadi, le due autorità erano entrate poco prima nello stadio. In egual modo, anche la bandiera cinese era già al centro pronta per essere portata verso i pennoni da ex atleti sia con disabilità che senza, dove è stata issata dai soldati delle forze armate. Lungo il tragitto due cori hanno intonato la canzone patriottica Io e la mia madrepatria (questo il titolo tradotto), naturalmente in cinese e nella lingua dei segni cinesi. Gli stessi due cori hanno poi intonato l'inno nazionale.
LA MASCOTTE ACCOGLIE GLI ATLETI
Terminato il momento istituzionale, nello stadio ha fatto la sua comparsa la mascotte, tante mascotte, che pattinando hanno creato graficamente il percorso della sfilata degli atleti. Uguale e i-d-e-n-t-i-co a quello di Sochi 2014! Le uniche differenze stavano in qualche piccolo dettaglio nei disegni e nel modo in cui sono entrati gli sportivi paralimpici: infatti non son comparsi da sotto lo stadio, bensì lateralmente. Tenendo conto della “falsa” pista innevata di cui si diceva prima, non hanno ovviamente fatto il proprio ingresso dalla porta monumentale come la controparte olimpica. Le due metà del pavimento, che si sono andate a create, raffiguravano da un lato il vessillo della delegazione e dall'altro i nomi in inglese e cinese.
Come di consueto la parata ha seguito l'alfabeto cinese, nello specifico il numero di tratti con cui sono incisi gli ideogrammi dei Paesi, dal minore al maggiore numero. Il primo ad aprire il corteo quindi è stato il Belgio, seguito a ruota dall'Ucraina. Non fosse stato per la musica di sottofondo, quando è entrato il portabandiera ucraino è calata una tensione e un silenzio palpabili. Maksym Yarovyi ha calcato il palco inizialmente solo, per poi essere seguito dai connazionali a breve (ma significativa) distanza. Naturalmente le motivazioni e le apprensioni del momento sono intuibili: una settimana fa, il 24 Febbraio, alle prime luci dell'alba la Russia ha invaso l'Ucraina dando inizio, di fatto, a una guerra che si sta ancora combattendo e che ha avuto subito un escalation tanto politica che sportiva e non solo (la Russia è stata esclusa dall'Eurovision e le radio/tv russe si sono ritirate dall'UER). Tutte le maggiori istituzioni politiche hanno subito condannato questo atto: l'UE, la NATO, l'ONU; anche lo sport non si è fatto attendere. Il primo a condannare questa violenza è stato il CIO (al punto 3 il link di condanna), in quanto la Russia ha infranto la Tregua Olimpica siglata da TUTTI i Paesi all'ONU (quindi anche dalla stessa), la quale era/è valevole dalla settimana precedente i Giochi Olimpici a quella successiva la fine dei Giochi Paralimpici (quindi dal 28 Gennaio al 20 Marzo). Dopodiché tutte le maggior Federazioni hanno iniziato a bandire la Russia e la Bielorussia (rea di complicità, avendo permesso all'alleato di penetrare in Ucraina dai suoi territori) dagli eventi internazionali, a cominciare dal World Curling. L'esclusione e la ri-assegnazione dei tornei in programma in Russia (come i Mondiali di pallavolo maschile) hanno seguito una precisa indicazione del Comitato Olimpico. Il Comitato Paralimpico, però, non è stato da meno anzi: non solo ha condiviso le posizioni del CIO ma le ha pure superate, bandendo giusto ieri la delegazione russa e quella bielorussa dai Giochi. Ecco perché nella sfilata di oggi non si son viste le due delegazioni slave. Bisogna tuttavia dire che Andrew Parsons si è visto forzare la mano; difatti inizialmente si era pensato di far gareggiare le due rappresentanze sotto la bandiera del CPI, come “atleti indipendenti” e senza inno nazionale. Poi però molti Comitati Paralimpici Nazionali si sono opposti, minacciando chi di boicottare i Giochi e chi di non presentarsi alle gare in cui avrebbero fronteggiato i russi e i bielorussi. Quindi si è deciso per l'esclusione totale.
Ma torniamo alla Cerimonia.
L'Italia non ha sfilato secondo l'ordine consueto perché a noi è stato affidato una posizione speciale: come per le Olimpiadi, anche le Paralimpiadi hanno sposato la nuova forma d'uscita che vede la prossima organizzatrice precedere i padroni di casa. A portare il Tricolore è stato Giacomo Bertagnolli, il nostro campione indiscusso dello sci, il quale recentemente ha compiuto un'impresa quasi impensabile. Difatti poche settimane prima della partenza per Lillehammer, dove si sono disputati i Mondiali, l'Azzurro è stato riscontrato positivo al COVID. Convinto di doversi rassegnare alla mancata partecipazione, un giorno prima della gara dello slalom gigante Giacomo viene informato che il nuovo test è risultato negativo. Non c'è un minuto da perdere e allora, fatti armi e bagagli, lui e la nuova guida Andrea Ravelli (ora Casal fa da guida a Chiara Mazzel) partono per la Norvegia. Ci arrivano dopo 12h di estenuante viaggio e dopo altre 12h sono sulla pista e vincono uno stupendo oro! «E' il modo migliore per festeggiare i nostri compleanni» ha dichiarato; sì perché il giorno prima era il compleanno di entrambi. Qualcosa di straordinario! Gli mancava solo quell'unico oro per spadroneggiare in tutte le discipline (QUI più nel dettaglio). Ed è per questo motivo che Luca Pancalli, il Presidente del Comitato Italiano Paralimpico, lo ha designato alfiere ed era oggi presente sugli spalti ad acclamare l'intera squadra.
Dopo di noi hanno fatto infine il loro ingresso i Cinesi, su una musica ad hoc ossia un'altra canzone patriottica. Quando anche l'ultimo atleta si è seduto, è stato trasmesso il video promozionale del movimento WeThe15 con i sottotitoli cinesi.
I DISCORSI UFFICIALI: tensioni alle stelle!
Tornati nello stadio la tensione si è fatta ancor più palpabile, perché era il momento dei discorsi ufficiali. Mentre il Presidente del Comitato Organizzatore Cai Qi (occ: Qi Cai) ha mantenuto toni pacati, glissando sugli eventi attuali e dichiarando di voler vedere dei “Giochi belli” e lanciando comunque un messaggio affinché le Paralimpiadi uniscano le comunità, il Presidente del CPI Andrew Parsons invece si è mostrato visibilmente incazzato. E i toni con cui ha iniziato e finito il suo discorso sono stati molto duri... A ragione! (QUI il video completo del discorso)
Parsons ha poi continuato lodando l'organizzazione cinese e augurando fortuna agli atleti, terminando con un ringraziamento a tutti e con un urlo di rabbia e speranza: “PACE!”
Con queste parole, sicuramente il Comitato Paralimpico ha preso una forte distanza da Losanna, prendendo per la prima volta una chiara (e giusta) posizione e rompendo totalmente gli schemi e il silenzio. Tanto di cappello e stima per Parsons.
Come di consueto poi il Presidente ha dato la parola a Xi Jinping affinché aprisse ufficialmente i Giochi. Una pioggia di fuochi d'artificio rosa-viola (il colore del movimento Wethe15) hanno illuminato il cielo sopra lo stadio. Molto bello.
ENTRA LA BANDIERA PARALIMPICA con mancanza di rispetto incorporato!
Il prossimo segmento ha visto un gruppo di volontari disabili e non, creare una coreografia multicolore. Mentre alcuni bambini disegnavano sulle mani di una comparsa non vedente le tre “gocce”, sul palco veniva illustrato sia in cinese che in inglese il motto di questi Giochi: CHANGE STARTS WITH SPORT. Dopodiché, dandosi un cinque figurato, tutti i volontari si sono impressi sul palmo gli Agitos che è stato successivamente “stampato” graficamente sul pavimento, ingigantito. Tutto lì. Mentre per le Olimpiadi avevano realizzato degli enormi Cerchi con tutta una spettacolare coreografia, per gli Agitos il regista si è limitato a inviare un input al computer. Davvero disdicevole e una mancanza di rispetto spaventosa! In ogni caso, come da copione, questo momento è stato seguito dall'entrata in scena della Bandiera Paralimpica che, come quella cinese, era in realtà già pronta al centro dello stadio.
Anche in questo caso l'organizzazione cinese si è sprecata e ha mancato di rispetto al Movimento, in quanto ha sì fatto suonare l'Inno Paralimpico a una banda formata da persone affette da disabilità, però senza intonarlo. Quindi c'è stata solo ed esclusivamente la musica.
Hanno infine fatto seguito i giuramenti pronunciati, come ormai di consueto, in contemporanea.
SI ACCENDE LA TORCIA GIGANTE!
Al termine è stato mandato in onda un altro video con dei bambini non vedenti e/o ipovedenti intenti a creare un disegno con un sorriso, il quale è stato riproposto graficamente sul pavimento dello stadio. Il palco si è poi tinto di vari colori, mentre una coreografia sulle note di un valzer composto specialmente per l'occasione veniva eseguita da varie coppie di ballerini. Costoro, ballando in cerchio, hanno dato illuminato il fioccone gigante. L'ultima clip, con il “viaggio” virtuale della Fiamma, ha introdotto i tedofori; ad accendere la torcia gigante (perché non si può definire braciere) è stato un ex atleta non vedente da solo e un po' a fatica (comprensibile). Da notare che il braciere è, naturalmente, lo stesso di quello delle Olimpiadi, ma invece di rimuovere i fiocchi di neve con gli Stati in eccesso, hanno semplicemente oscurato i nomi.
I fuochi d'artificio hanno poi coronato il tutto; prima con il simbolo degli Agitos poi con i colori rosa-viola.
Un'ora e quaranta e il tutto si è concluso. Certo, ovviamente con una parata ridotta, la durata ha subito un ridimensionamento però in ogni caso cento minuti paiono un po' pochino.
NOTA A MARGINE: ALTRO SCANDALO SCUOTE IL CPI
Domani mattina presto inizieranno le gare (QUI il calendario), ma già abbiamo i primi scandali. In Gennaio un tribunale tedesco (non quindi il TAS) ha accolto la richiesta da parte della snowboarder statunitense Brenna Huckaby, di poter partecipare alle gare maschili in una classe differente rispetto alla propria classificazione. Ma cos'è successo? Vediamo brevemente.
Nel 2019 il Comitato Paralimpico aveva consentito alla World Para Snowboard (la Federazione internazionale dello snowboard paralimpico) di inserire le gare del banked slalom e SBX per la categoria femminile SB-LL1 nei prossimi Mondiali, al fine di testare l'interesse generale delle atlete con tale classificazione per poi, eventualmente, aggiungerle al programma di Pechino 2022. Bastavano sei atlete da non meno di tre Paesi per soddisfare i requisiti minimi. Purtroppo si presentarono solo in due e quindi il CPI decise di porre fine a questo “esperimento” e, conseguentemente, di non aggiungerle al programma paralimpico. Tutto chiaro fin qua? Due anni dopo quella decisione e sei mesi prima dell'inizio del Giochi, la Huckaby era riuscita a qualificarsi per i Giochi e, quindi, aveva richiesto di essere inserita o nella categoria maschile SB-LL1 (già programmata) o in quella femminile SB-LL2. Da notare che lei non appartiene a nessuna delle due categorie. Per le regole della Federazione, le donne non possono competere negli eventi maschili e, inoltre, non possono partecipare in classi per le quali non sono eleggibili. Quindi la richiesta della Huckaby era stata giustamente respinta. Da lì la decisione della statunitense di fare ricorso al tribunale tedesco (ripetiamo: non al TAS) che ha accolto la richiesta.
La sentenza della corte tedesca ha suscitato una forte disapprovazione sia nel CPI che nella World Para Snowboard, tanto che Parsons ha così commentato: « Siamo estremamente sorpresi e delusi della decisione del tribunale, la quale dimostra un completo disprezzo per le regole e i regolamenti della World Para Snowboard e dei Criteri di Qualificazione di Pechino 2022, e una mancanza di comprensione del sistema di classificazione negli sport paralimpici. (…) Dal nostro p.d.v. le regole della W.P.S. non possono essere più chiare: gli atleti non possono partecipare nelle classi sportive ai Giochi Paralimpici Invernali per i quali non sono eleggibili. Brenna è eleggibile per la classe SB-LL1 (femminile, n.d.t.) e non per la SB-LL2. Malgrado ciò, la corte per qualsiasi motivo ha liquidato il regolamento e ha ignorato i Criteri di Qualificazione di Pechino 2022. »
La Huckaby, non paga di sprizzare arroganza da tutti i pori, aveva accusato (stupidamente, bisogna dirlo) il CPI di discriminazione sui social proprio per il permesso non concesso. Quando si dice l'ignoranza!
A quanto pare basta avere sulla propria carta d'identità la bandiera a stelle e strisce da renderti superiore a qualsiasi regolamento e a qualsiasi giurisdizione. Senza contare che una simile presa di posizione (tanto dell'atleta quando della corte) è una evidente mancanza di rispetto nei confronti di quegli atleti e quelle atlete che, seguendo invece le regole, si ritrovano estromessi dalle competizioni per la mancanza della propria classe di disabilità. Puoi leggere l'intera faccenda QUI.
Grazie per aver letto.
Alla prossima.