Next stop Pechino2022
Segmento iniziale
Dopo il countdown iniziale, nello stadio pentagonale sono entrati diversi bambini vestiti con cappotti e pantaloni bianchi chiazzati di colore, come fossero dei camici di pittori. Le comparse sono entrate pattinando e sciando (con pattini di fila a cui erano fissate delle lastre di plastica), mentre sul pavimento dello stadio venivano disegnati dei cerchi concentrici verdi, rossi, blu, gialli e bianchi al cui interno erano rappresentati i loghi dei vari sport disputati a PyeongChang. I bambini hanno poi eseguito una coreografia seguendo l'animazione virtuale fino a creare i 5 Cerchi Olimpici.
Terminata l'anteprima, gli speeker hanno annunciato l'entrata nello stadio del Presidente della Repubblica di Korea Moon Jae-in (all'occidentale: Jae-in Moon) e del Presidente del CIO Thomas Bach. Non sono mancati i saluti ufficiali con le autorità presenti nel palco d'onore e proprio seduta tra la Prima Dama coreana, Kim Jung-sook (oc: Jung-sook Kim), e la rappresentante cinese c'era Ivanka Trump. Permetteteci una piccola parentesi acida: Bragagna, il nostro cronista, ha voluto sottolineare l'ovvio, dichiarando che la figlia dell'idiota allampanato non era presente in veste ufficiale. E non poteva essere diversamente, dato che negli Usa lei conta quanto il cuoco del Quirinale, ossia nulla! (con rispetto per il cuoco). Se ci fosse stata la matrigna, Melania, allora la questione sarebbe stata diversa. Nonostante ciò, è comunque interessante la scelta di farla sedere affianco della first lady coreana, perchè è parso quasi un'ufficializzazione della sua persona e dello stretto legame tra i due Paesi. Per farla breve: vicino a M.me Kim sarebbe dovuta sedersi la seconda autorità più importante alla cerimonia, ossia la portavoce del governo cinese, in quanto futura sede dei Giochi e non la bionda yankee. Chiusa parentesi.
Dopo i saluti alla platea dei due presidenti, è stato il momento dell'innalzamento della bandiera coreana e del relativo inno nazionale. Differentemente dalla CdA, questa circostanza avviene relativamente veloce e quasi all'inizio della cerimonia, per lasciare spazio alla parte dei discorsi e alla festa conclusiva.
Una volta issata la bandiera coreana un tredicenne indemoniato, un vero fenomeno nel Guitar Hero, ha suonato in una versione riarrangiata l'Inverno di Vivaldi. Beh suonato si fa per dire, perchè naturalmente faceva finta essendo la musica (quella sì suonata da lui, probabilmente) pre-registrata. Mentre il bimbetto strimpellava sotto il braciere, credendosi Dave Grohl (chitarrista dei Foo Fighters), quindici animatori vestiti con tute al led creavano una coreografia simile alle corde della chitarra sul “corridoio” portante alla fiamma olimpica.
La sua performance è poi eclissata in un'altra composizione musicale, suonata da un gruppo di donne al centro del palco su uno strano strumento a corde, lo gayageum: una specie di chitarra realizzata con una sezione di un tronco d'albero. Una musica molto bella, impreziosita poi dal ritmo della rock band Jambinai apparsa tra le suonatrici e accompagnante Lee Honey (oc: Honey Lee) con una versione moderna del gayageum. I musicisti erano affiancati da un gruppo di ballerini, mentre una pagoda creata con dei led era sospesa sopra al palco centrale.
Finite le varie performance, un video riassuntivo dei momenti più emozionanti di tutte le discipline ha anticipato l'ingresso delle bandiere degli Stati partecipanti e di quei pochi atleti rimasti. Infatti alla CdC non prendono sempre parte le delegazioni nella loro interezza, perchè molti atleti fanno ritorno a casa subito dopo la fine delle loro competizioni. Ciò che è parso strano però è stata la scelta di farli sfilare in maniera “composita”.
A differenza di Vancouver e Torino, dove il loro ingresso è avvenuto con musica e molta vitalità, in questo caso il regista dell'evento (anzi i registi, perchè erano due questa volta) ha scelto di far entrare le delegazioni senza rispettare l'ordine alfabetico, ma marciando in gruppi nazionali ben distinti: quindi sempre di una sfilata si è trattata. Ultima ha entrare è stata la Corea del Sud preceduta dai nord coreani indossanti i propri colori nazionali; perciò non più uniti benchè tenessero in mano la BUC. Mentre anche l'ultimo degli atleti si stava sedendo, è cominciata la seconda parte del programma.
Un volontario, suonando per due volte una campanella d'ottone, ha dato il via al nuovo segmento rappresentante un tipico funerale coreano. Infatti subito dietro, un gruppo di persone portavano dei grandi tarassachi o soffioni, come sono più comunemente noti, che introducevano una tartaruga luccicante. Come ha spiegato Bragagna, la tartaruga è un animale importante nei riti funerari perchè simboleggia un collegamento con l'aldilà, in veste di messaggera. Oltre a lei e ai soffioni, vi erano poi dei pupazzi di cartapesta che appartengono sempre ai rituali tradizionali. La coreografia che è stata riprodotta infatti non aveva alcunché di triste e funereo, dato che in Asia la morte è percepita in maniera diversa che in Occidente. La testuggine poi ha iniziato il suo viaggio verso il cielo, attraversando le quattro stagioni, in una riproduzione grafica sul pavimento dello stadio.
Il viaggio della tartaruga, per quanto bello e interessante, ha dato l'impressione di essere un tappabuchi; infatti subito dopo essere terminato, ha avuto luogo la cerimonia di premiazione delle due maratone invernali: la 30km femminile e la 50km maschile dello sci di fondo, vinte rispettivamente dalla regina dei Giochi Olimpici Invernali Marit Bjoergen e dal finlandese Iivo Niskanen (unica medaglia d'oro per il suo Paese). A premiarli sono stati Thomas Bach e il presidente della FIS, Federation International de Ski, Gian-Franco Kasper.
La cerimonia è stata seguita da una coreografia un po' enigmatica, con dei ballerini vestiti come i tasti del pianoforte che danzavano su un'animazione b/n disegnata intorno a un palo, ricordante nella parte iniziale il theremin. Anche questo segmento è parso un tappabuchi privo di senso apparente, perchè diverso dal precedente (non collegato quindi da un tema unico). Questo spettacolo ha introdotto la premiazione dei volontari (per il loro impegno infuso in questi 19 giorni, effettivi dal 7/2) da parte dei due nuovi membri del CIO: l'hockeista finlandese Emma Tehro nata Laaksonen e la fondista statunitense Kikkan Randall.
La premiazione è stata alquanto fugace e sbrigativa, lasciando presto il posto nello stadio alla cantante KPOP (Korean Popular) Chaelin o CL: questa era vestita pesantemente di nero e dalle mosse, si credeva un tantino troppo Lady Gaga benchè fosse pettinata come la Berté. Tempo di fare un medley di due o tre canzoni e poi si è passati a un altro evento in scaletta: minuti totali 5; Jessie J e Brian May fecero di meglio a Londra 2012.
Il primo dei segmenti istituzionali ha riguardato naturalmente il passaggio delle consegne con Pechino. Come avviene di consueto, questo momento è stato introdotto dall'alzabandiera del vessillo della Grecia sulle note dell'inno nazionale. La guardia d'onore del ministero della Difesa ha successivamente ammainato la bandiera olimpica, mentre l'inno è stato cantato in inglese da Jung Jon-oh (oc: Jon-oh Jung), un ragazzino di 11 anni vincitore di un talent. È stato molto bravo a cantare, però in inglese è facile e non ci vuole molto impegno, più difficile è cantarlo nell'originale greco, cosa peraltro riuscita con successo alla soprano nella CdA. Al termine della sua esibizione, c'è stato il passaggio delle insegne vero e proprio. E qui bisogna fare una precisazione, perchè diversamente da quanto annunciato dagli speeker e da Bragagna, a rappresentare PyeongChang non era il sindaco della città bensì il capo della contea, almeno da quanto scritto sul sito del CIO. Questo perchè, lo ricordiamo, la sede delle XXII Olimpiadi Invernali non era PyeongChang città, bensì Daegwallyeong un comune all'interno della contea di PC. Questo genera non poca confusione, dato che a Sochi (e come riportato dal sito) era invece presente il sindaco della città. Per questo motivo noi diamo per buona la denominazione ufficiale del CIO.
Il passaggio della bandiera olimpica (che è diversa da quella estiva, la quale è contornata da una cornice variopinta) da Thomas Bach al sindaco di Pechino Chen Jining (oc: Jining Chen), è stato seguito dall'inno nazionale cinese e dall'alzabandiera. Benchè non ufficialmente chiuse, le Olimpiadi erano ormai in viaggio “spiritualmente” verso la Città Proibita.
Segmento cartolina Pechino 2022
Questo segmento preferiamo non raccontarvelo, quanto farvelo vedere direttamente.
Segmento istituzionale
Terminata la presentazione cinese, è stata la volta del secondo momento istituzionale della CdC ossia i discorsi ufficiali riassuntivi del presidente del POCOG (comitato organizzatore) Lee Hee-beom (oc: Hee-boem Lee) e di Thomas Bach. Dopo aver ringraziato tutti, dagli atleti ai volontari alle autorità (in primis il capo di Stato), Bach ha chiamato sul palco otto atleti rappresentati tutti i continenti per ribadire questo ringraziamento di cuore. E tra questi vi erano Martin Faurcade (3 medaglie d'oro nel biathlon), Nao Kodaira (oro nei 500m e argento nei 1000m velocità) e Pita Toufatofua che è stato la mascotte umana sia di Rio 2016 che di questa edizione.
Dopo la foto con gli atleti, Bach ha ripreso la parola e già dalle prime due (“And now”) gli spettatori sapevano che il momento era solenne, infatti è partito un boato. Tornato il silenzio, si è apprestato ad annunciare «it is my obligation to declare the Olympic Winter Games PyeongChang 2018 closed». PyeongChang da quel momento non è più città olimpica. Il Presidente del CIO ha poi richiamato l'attenzione dei giovani di tutto il mondo, auspicando di ritrovarsi insieme a Pechino nel 2022.
Si è aperto quindi l'ultimo dei momenti clue della serata, con una performance canora del gruppo pop EXO molto famoso in Corea e in generale nel continente, ma poco conosciuta in Italia1. Si tratta di una band di otto componenti formatasi nel 2012, che ha fatto la sua entrata trionfale copiando (e non poco) le Spice Girls: saranno state jeep (o qualunque sia il loro nome) e non taxi, ma la forma è la stessa. Non c'è stata molta fantasia ecco. Anche in questo caso un medley di 5 minuti.
A concludere la serata due dj, uno coreano e l'altro olandese (Martin Garrix), hanno dato vita alla consueta discoteca finale con gli atleti scesi dagli spalti per ballare. A quel punto però avevamo già perso Bragagna, che era partito per la tangenziale parlando di tutt'altro.
Finisce quindi qui la XXIII edizione dei Giochi Olimpici Invernali di PyeongChang, con 10 medaglie totali per l'Italia di cui tre d'oro per le quali dobbiamo ringraziare tre donne eccezionali (Arianna Fontana, Sofia Goggia e Michela Moioli).
Ringraziamo chiunque ci abbia seguito durante queste due settimane (arrotondiamo per difetto) e chi ha letto tutto questo riassuntone. Un saluto e un arrivederci non a Pechino, ma a Tokyo 2020 con gli amanti delle Olimpiadi e al 7 marzo con le Paralimpiadi invernali.
Ciao!
1 Abbiamo fatto una piccola ricerca per capire quanti siano i fan italiani, ma non abbiamo riscontrato alcun dato certo. Perciò, non essendo possibile ottenere un numero preciso, abbiamo preso per buono quello riferitoci dalle fan che ci hanno contattato, in maniera ovviamente maleducata, ossia 1 milione (che ci pare un tantino esagerato). Il problema con questi dati è l'impossibilità di fare un paragone con altri cantanti e artisti stranieri, ma possiamo dire che 1 milione su 13,5mln (tanti sono gli Italiani tra i 14 e i 34 anni al 1° gennaio 2017), non è molto.
Se facessimo una comparazione con Alice Merton (cantante tedesca, conosciutissima in patria), potremmo affermare che quest'ultima stia avendo molta più visibilità in questo momento rispetto alla band coreana, più o meno la stessa che ha avuto Psy con Gangnam Style. Il motivo per cui gli EXO e CL non sono molto conosciuti nel nostro Paese, è che la musica proveniente dall'Asia non attira molto il mercato italiano (così come l'inverso). Ovvio tutto dipende dai punti di vista: 1 milione può essere molto per una band di Seul, ma è poco per la % di fan (e utenti) sulla popolazione giovanile italiana. Tutto è relativo. Dipende da e come lo analizziamo.
PS: i commenti sono ben accetti, purchè educati e non offensivi.