Salve a te lettore, che sei entrato qui dentro spinto (forse) dalla curiosità. Il libro di cui tratterò oggi, come vedi dalla titolazione del post/articolo, si intitola Il sigillo del cielo ed è l'ultima fatica del noto autore Glenn Cooper. Ultima, perché uscito quest'anno, ma sicuramente lo scrittore starà già stilando un nuovo romanzo.
Questa è la trama:
Iraq, 1989. Durante uno scavo, Hiram Donovan rinviene un oggetto interessante. Affascinato dall'alone di mistero che lo ricopre e dalla bellezza paradisiaca, lo spedisce di nascosto negli States.
New York, 2019. Nel fondo di un armadio Calvin Donovan rinviene un pacchetto spedito dal padre trent'anni prima e mai aperto. All'interno c'è un antico manufatto che lo porterà a fare la conoscenza di Eve Riley, una moderna maga, con la quale intraprenderà un viaggio attraverso la Storia e che gli permetterà di carpirne i segreti; ma sopratutto scoprirà perché quell'oggetto sia talmente importante al punto da uccidere per averlo e quindi essere un pericolo per la sua stessa vita.
Iraq, 1989. Durante uno scavo, Hiram Donovan rinviene un oggetto interessante. Affascinato dall'alone di mistero che lo ricopre e dalla bellezza paradisiaca, lo spedisce di nascosto negli States.
New York, 2019. Nel fondo di un armadio Calvin Donovan rinviene un pacchetto spedito dal padre trent'anni prima e mai aperto. All'interno c'è un antico manufatto che lo porterà a fare la conoscenza di Eve Riley, una moderna maga, con la quale intraprenderà un viaggio attraverso la Storia e che gli permetterà di carpirne i segreti; ma sopratutto scoprirà perché quell'oggetto sia talmente importante al punto da uccidere per averlo e quindi essere un pericolo per la sua stessa vita.
Gaudeamus igitur! Per una volta la casa editrice Nord non ha scelto un titolo “ammazza-suspense” (che in questo caso coincide con la traduzione letterale)! Grazie! Finalmente!
Scusa lo sfogo, lettore, ma non se ne poteva più! Grazie anche a questo dettaglio, il libro mi è piaciuto particolarmente. Nello specifico, ho trovato davvero interessante la scelta dell'autore di sviluppare in modo più approfondito (tanto da usarlo come incipit), alcuni argomenti spesso solamente toccati nelle avventure precedenti del protagonista, Cal Donovan, quali questioni di carattere familiare. Magari nel prossimo, sempre se ci sarà un prossimo romanzo col professore di Harvard, scopriremo altri particolari stuzzicanti del passato di Cal.
Pertanto, come ho appena ammesso, la storia è interessante. Tuttavia, e sì mio caro lettore c'è un “ma”, tuttavia dicevo ci sono delle piccole quisquilie che personalmente avrei modificato e/o accentuato. Per esempio avrei preferito che Mr. Cooper si concentrasse maggiormente sull'ambientazione moderna britannico-europea, aggiungendo più dettagli storico-realistico e fantasiosi anche torbidi, piuttosto che far volare Cal così tanto spesso. Diciamo che le parole del frontespizio (“L'autore ha tentato di scrivere questo racconto con la maggior accuratezza storica possibile, sopratutto per quanto riguarda il mistico elisabettiano John Dee etc...”) hanno instillato alte aspettative che sono state in parte deluse. Bisogna comunque apprezzare e ringraziare Mr. Cooper per essere rimasto fedele alla Storia. Forse però il mio giudizio è in parte dettato da una deformazione professionale.
Parimenti, ho trovato un po' superflue (e un tantino ingiustificate) alcune morti; l'ennesima porta il lettore a chiedersi: ma doveva per forza ucciderlo? L'unica soluzione è (solo) la morte? Non poteva farlo tacere diversamente? Questo aspetto non lo sottolineo con ripugnanza né sconcerto, semmai con banalità nell'accezione più esatta del termine: ossia, un elemento ripetuto costantemente risulta (alla lunga) scontato e perde di efficacia. Sensazione che ho avuto anche riguardo a una particolarità descrittiva inerente al protagonista. Chi ha già letto i libri precedenti incentrati su Calvin “Cal” Donovan (Il segno della croce, Il debito, I figli di Dio), avrà certamente notato quanto il professore sia un libertino poco dedito alla monogamia e assolutamente contrario al matrimonio (ma tanto finirà pure lui con le “manette” prima o poi) ed essendo il suo personaggio un misto tra Indiana Jones e James Bond, è naturale che abbia una partner diversa per ogni avventura. Ciò che non si spiega è il suo atteggiamento nei confronti della malcapitata; voglio dire, deve per forza fare sesso con ogni donna che vede o con cui parla? Questo suo lato inizia a stare stretto, risultando abitudinario. Posso capire che il romanzo sia pensato per essere a se stante e che ci sia una diversa disposizione a seconda del lettore (fedele fan o neofita), eppure si rischia davvero di cadere nella routine. Non dico che debba diventare un monaco di clausura, però almeno tenersi strette le braghe per tutta una storia, non sarebbe così sacrilego. Infatti fin dal primo incontro tra il protagonista e la Donovan girl, coadiuvata dalla descrizione della suddetta, è alquanto palese che quei due prima o poi finiscano per farsi una sana rotolata tra le lenzuola e già sappiamo che pure nel prossimo sarà così. Questa opinione naturalmente dividerà i lettori: da un lato ci sarà chi la pensa come il sottoscritto e preferirà quindi leggere meno ovvietà, rimanendo sbalordito in altri modi, dall'altro invece chi non vede l'ora di tuffarsi a capofitto in quel letto insieme ai personaggi. È un po' come se un autore di gialli scegliesse di accanirsi sulla vittima sempre con lo stesso numero di accoltellate: c'è chi le brama e chi no. Si tratta ovviamente di una questione di gusti e quindi invito chiunque stia leggendo di inserire un proprio commento in calce con la propria impressione.
Ultima quisquilia riguardante la trama concerne alcune sequenze finali. Chiaramente non svelerò nulla, ma volevo soffermarmi sulla qualità descrittiva di una scena in particolare. Forse sarà colpa della traduzione italiana, di cui parlerò tra poco, però personalmente non ho capito bene come termini: sopravvive? Muore? Boh. La descrizione a mio parere è ambigua al punto che non sono riuscito a intuire che fine avesse fatto, sempre se di fine si possa parlare. Però, molto probabilmente, l'opinione è dettata da una lettura frettolosa. Nondimeno la traduzione poteva essere migliore.
E veniamo quindi alla traslazione italiana del testo. Sarò brevissimo: troppi errori grammaticali e di battitura, già presenti nei romanzi precedenti e una sbagliatissima (al punto da essere imbarazzante) suddivisione dei nomi propri (es: Dan/iel). Spero soltanto che l'editore modifichi e corregga per le successive ristampe.
Ecco, questo è quanto! Consiglio vivamente di leggere il libro, perché merita e perché scoprirete fatti storici di cui spesso non vi mettono al corrente a scuola.
Complimenti a Mr. Cooper! Non ci (/mi) resta che attendere il prossimo romanzo del 2020.
Buona lettura!
PS: Ci sposteremo mai dalla (ormai noiosa) tradizione cristiana monoteista per immergerci in altre culture più interessanti?
Chiarimento: Robert Cecil viene descritto come un uomo calmo, il quale giudica il suo predecessore come un pazzo paranoico. In realtà anche Cecil non scherzava in fatto di paranoie e pure lui vide spesso complotti dove non ce n'erano.
Scusa lo sfogo, lettore, ma non se ne poteva più! Grazie anche a questo dettaglio, il libro mi è piaciuto particolarmente. Nello specifico, ho trovato davvero interessante la scelta dell'autore di sviluppare in modo più approfondito (tanto da usarlo come incipit), alcuni argomenti spesso solamente toccati nelle avventure precedenti del protagonista, Cal Donovan, quali questioni di carattere familiare. Magari nel prossimo, sempre se ci sarà un prossimo romanzo col professore di Harvard, scopriremo altri particolari stuzzicanti del passato di Cal.
Pertanto, come ho appena ammesso, la storia è interessante. Tuttavia, e sì mio caro lettore c'è un “ma”, tuttavia dicevo ci sono delle piccole quisquilie che personalmente avrei modificato e/o accentuato. Per esempio avrei preferito che Mr. Cooper si concentrasse maggiormente sull'ambientazione moderna britannico-europea, aggiungendo più dettagli storico-realistico e fantasiosi anche torbidi, piuttosto che far volare Cal così tanto spesso. Diciamo che le parole del frontespizio (“L'autore ha tentato di scrivere questo racconto con la maggior accuratezza storica possibile, sopratutto per quanto riguarda il mistico elisabettiano John Dee etc...”) hanno instillato alte aspettative che sono state in parte deluse. Bisogna comunque apprezzare e ringraziare Mr. Cooper per essere rimasto fedele alla Storia. Forse però il mio giudizio è in parte dettato da una deformazione professionale.
Parimenti, ho trovato un po' superflue (e un tantino ingiustificate) alcune morti; l'ennesima porta il lettore a chiedersi: ma doveva per forza ucciderlo? L'unica soluzione è (solo) la morte? Non poteva farlo tacere diversamente? Questo aspetto non lo sottolineo con ripugnanza né sconcerto, semmai con banalità nell'accezione più esatta del termine: ossia, un elemento ripetuto costantemente risulta (alla lunga) scontato e perde di efficacia. Sensazione che ho avuto anche riguardo a una particolarità descrittiva inerente al protagonista. Chi ha già letto i libri precedenti incentrati su Calvin “Cal” Donovan (Il segno della croce, Il debito, I figli di Dio), avrà certamente notato quanto il professore sia un libertino poco dedito alla monogamia e assolutamente contrario al matrimonio (ma tanto finirà pure lui con le “manette” prima o poi) ed essendo il suo personaggio un misto tra Indiana Jones e James Bond, è naturale che abbia una partner diversa per ogni avventura. Ciò che non si spiega è il suo atteggiamento nei confronti della malcapitata; voglio dire, deve per forza fare sesso con ogni donna che vede o con cui parla? Questo suo lato inizia a stare stretto, risultando abitudinario. Posso capire che il romanzo sia pensato per essere a se stante e che ci sia una diversa disposizione a seconda del lettore (fedele fan o neofita), eppure si rischia davvero di cadere nella routine. Non dico che debba diventare un monaco di clausura, però almeno tenersi strette le braghe per tutta una storia, non sarebbe così sacrilego. Infatti fin dal primo incontro tra il protagonista e la Donovan girl, coadiuvata dalla descrizione della suddetta, è alquanto palese che quei due prima o poi finiscano per farsi una sana rotolata tra le lenzuola e già sappiamo che pure nel prossimo sarà così. Questa opinione naturalmente dividerà i lettori: da un lato ci sarà chi la pensa come il sottoscritto e preferirà quindi leggere meno ovvietà, rimanendo sbalordito in altri modi, dall'altro invece chi non vede l'ora di tuffarsi a capofitto in quel letto insieme ai personaggi. È un po' come se un autore di gialli scegliesse di accanirsi sulla vittima sempre con lo stesso numero di accoltellate: c'è chi le brama e chi no. Si tratta ovviamente di una questione di gusti e quindi invito chiunque stia leggendo di inserire un proprio commento in calce con la propria impressione.
Ultima quisquilia riguardante la trama concerne alcune sequenze finali. Chiaramente non svelerò nulla, ma volevo soffermarmi sulla qualità descrittiva di una scena in particolare. Forse sarà colpa della traduzione italiana, di cui parlerò tra poco, però personalmente non ho capito bene come termini: sopravvive? Muore? Boh. La descrizione a mio parere è ambigua al punto che non sono riuscito a intuire che fine avesse fatto, sempre se di fine si possa parlare. Però, molto probabilmente, l'opinione è dettata da una lettura frettolosa. Nondimeno la traduzione poteva essere migliore.
E veniamo quindi alla traslazione italiana del testo. Sarò brevissimo: troppi errori grammaticali e di battitura, già presenti nei romanzi precedenti e una sbagliatissima (al punto da essere imbarazzante) suddivisione dei nomi propri (es: Dan/iel). Spero soltanto che l'editore modifichi e corregga per le successive ristampe.
Ecco, questo è quanto! Consiglio vivamente di leggere il libro, perché merita e perché scoprirete fatti storici di cui spesso non vi mettono al corrente a scuola.
Complimenti a Mr. Cooper! Non ci (/mi) resta che attendere il prossimo romanzo del 2020.
Buona lettura!
PS: Ci sposteremo mai dalla (ormai noiosa) tradizione cristiana monoteista per immergerci in altre culture più interessanti?
Chiarimento: Robert Cecil viene descritto come un uomo calmo, il quale giudica il suo predecessore come un pazzo paranoico. In realtà anche Cecil non scherzava in fatto di paranoie e pure lui vide spesso complotti dove non ce n'erano.
Aggiornamento: ridimensionata la copertina e modificata l'impaginazione. (Aggiornato il 22/12/2020)