Tanta confucion, tante contraddizioni
Dunque, caro lettore, la recensione che ti appresti a leggere ti potrà sembrare contraddittoria ma, alla fine, capirai forse il mio punto di vista.
Ebbene, bisogna dire che questo film ha riservato fin da subito numerose sorprese, sia belle che brutte. La prima di queste è stata la sua distribuzione.
Diversamente che dal consuetudinario, la Disney con Mulan ha deciso di non distribuirlo nei cinema di tutto il mondo, ma di farne la punta di diamante per il lancio della propria piattaforma streaming, Disney+, avvenuta lo scorso settembre. C'è da dire che questa decisione è stata influenzata anche dalla situazione pandemica che sta colpendo ogni angolo della Terra; perciò la casa cinematografica di Burbank ha deciso saggiamente di evitare uno flop al botteghino, sperando in un maggiore guadagno con gli abbonamenti alla piattaforma. Solamente nei Paesi dove la piattaforma non è ancora disponibile, il film è uscito nei cinema. Ciononostante, è stata davvero una scelta saggia? Chi lo sa, certo è che un film costoso come questo al cinema avrebbe incassato milioni già nel primo weekend, in un contesto normale.
Però a noi delle magagne economico-finanziarie non ce ne frega nulla, quindi passiamo oltre.
Come per tutti i recenti remake live-action della Disney (Aladdin, Il Re Leone, Il Libro della giungla, Maleficent... questo poi nemmeno la recensisco ), anche Mulan mi ha lasciato con una nota amara in bocca. Il problema principale riguardano le scelte della regia e la trasposizione; bisogna partire da questo: gli sceneggiatori e la regista a cosa si sono ispirati? Al cartone animato del 1998 oppure a La ballata di Mulan, fonte anche del suddetto cartone? La risposta la potrai trovare nei titoli di coda; non la rivelerò qui perché non voglio rovinarti la sorpresa. E poi, non è che si sia capito molto.
Tuttavia, è innegabile che alcune (se non molte) delle scelte prese dalla regista e dagli sceneggiatori siano del tutto contraddittorie. In primo luogo nel film mancano diversi personaggi presenti nel cartone (rimpiazzati da altri) e molti ne sono stati aggiunti. Ciò fa sì che molte delle gag create nel 1998, non siano state realizzate. Così facendo molta della magia Disney è andata perduta; eppure la volontà di inserire dei nuovi personaggi è giustificata dalla loro presenza ne La ballata. Allora, caro lettore, potrai pensare: sì ok, e quindi? E quindi l'aver eliminato questi “esseri” e tutto ciò che ne deriva, cozza con la teatralità esagerata delle arti marziali, le quali sono sia affascinanti che banali. In breve: combattimenti acrobatici sì, ma spiritualismo no? Qualcosa non quadra e appare anche un po' ipocrita vista la visione “realistica” voluta dalla regista. Bada lettore che non ti sto rivelando nulla di nuovo; lo si vede perfettamente dal trailer: gente che corre lungo i muri, che salta etc; ci sta ed è figo ma non è credibile.
Se tralasciassimo questi particolari, è innegabile che il film sia un prodotto riuscito, sopratutto per due fattori: l'ambientazione e la magnificenza scenica.
Per quanto riguarda la prima, si possono fare solamente elogi perché gli ambienti rappresentati, sia esterni che interni, sono davvero suggestivi e affascinanti. Le vedute aeree e i panorami, per quanto possano essere stati realizzati al computer, sono davvero molto belli e devo ammettere che anche la Città Imperiale è stata realizzata alla perfezione. Ecco, questa è un altro esempio di quanto dicevo poc'anzi. Permettimi la parentesi. La Città che vedrai assomiglia molto a quella attuale, eppure è storicamente sbagliata: la Città Proibita di Pechino fu costruita solamente nel XV secolo (e La ballata di Mulan è stata scritta approssimativamente nel V secolo) e non avendo fonti raffiguranti il palazzo imperiale di Nanchino (Nanjing), sede del governo all'epoca di Mulan, quella sullo schermo è frutto di pura fantasia. O meglio: la regista ha voluto fondere fantasia e realtà, creando un miscuglio straordinario. Anche gli interni del palazzo sono fantastici, così maestosi e colorati: sul trono si sarebbero potuti sforzare un po' di più con la creatività, però tutto sommato non dispiace. Diversa invece è l'opinione concernente la casa dell'eroina: potrebbe andar bene per spiegare il riutilizzo degli anfiteatri post crollo dell'Impero Romano, ma non come abitazione cinese antica/medievale. Non so, c'è qualcosa che stride e quindi non mi è piaciuta un granché.
Spostandoci invece sul secondo aspetto, sotto “magnificenza scenica” faccio rientrare tutto: dalla grafica, agli attori, alle scelte stilistiche, ai costumi ecc. Diciamo che su questo la regista ha fatto davvero centro, perché l'insieme traspira molto dello spirito orientale e sopratutto cinese. Gli elementi che colpiscono di più sono senza dubbio i colori, il trucco (tranne quello che Mulan sfoggia con la mezzana, che fa pietà) e i costumi: fantastici, molto somiglianti alle stampe e ai dipinti pervenutici (almeno quelli civili) ma sopratutto molto vividi. L'impatto visivo è riuscito sicuramente; anche la scelta di usare colori contrapposti è stata molto azzeccata. Su questo perciò nulla da dire. Lo stesso dicasi per il cast. Ovviamente TUTTI gli attori, persino le numerose comparse, hanno tratti orientali; non c'è nemmeno un occidentale. E guai il contrario. La protagonista Liu Yifei è davvero Mulan, la Disney non avrebbe potuto trovare una ragazza migliore di questa; sorpassa di gran lunga anche la Mulan di C'era una volta (non ci voleva molto). Bella, brava e sa pure cantare; cosa volete di meglio? Perfino il fatto che la regista abbia voluto farle tenere i capelli lunghi alla fine è stata un'idea sensata e poi si accosta al poema. Ciononostante trovo che il migliore sia Jason Scott Lee nei panni del cattivo; come lo vedrai rimarrai impressionato, caro lettore, perché la sua presenza è davvero possente e non mi riferisco al fisico: un degno sostituto di Shan Yu. E pensare che invece la regista non era contenta di lui, perché “era un po' robusto e l'idea di cattivo che avevo in mente non era quella”. E son convinto che nemmeno dopo un allenamento intensivo e una dieta ferrea (cosa alla quale lo ha sottoposto), non fosse comunque contenta. Anche Donnie Yen (il comandante del battaglione) e Tzi Ma si sono rivelati una piacevole sorpresa, molto adatti. Invece chi mi ha deluso sono stati Jet Li e Cheng Pei-pei, nei panni della mezzana. Diversamente da Scott Lee, Mr. Li risulta rigido, quasi apatico, fin troppo impostato e (quasi) senza una effettiva importanza. Totalmente diverso dall'impostazione data al personaggio nel cartone, il quale traspirava regalità e solennità. Inoltre appare troppo "giovanile" e non in là negli anni come nel film del 1998. Per quanto concerne la mezzana, ritorna alla mente quella donna austera, imponente che mette alla prova i nervi della Mulan animata; perciò quando ho visto la Pei-pei non nascondo di essere rimasto amareggiato. Non dubito che l'attrice cinese abbia interpretato la propria parte nel migliore dei modi, però qui vediamo una donna vecchia, posata, ricca di esperienza ma altezzosa; più che una “maestra” di vita, è una matriarca carica di autorevolezza che non ha tempo da perdere. Infine il personaggio più contraddittorio è senza dubbio quello di Xianniang, interpretata da Gong Li; contraddittorio per gli stessi motivi riportati in apertura: ossia che la sua presenza stride con la volontà della regista di rendere tutto il più reale possibile. Lo so lettore, sono pedante, però trovo il ragionamento della Caro alquanto ipocrita. Come ha scelto di inserire lei, poteva anche lasciare ****** o quanto meno dar voce a ****. Comunque sull'interpretazione dell'attrice non ho nulla da dire: è stata molto brava e convincente.
Tuttavia... la vera e straordinaria novità di questo film la dobbiamo al doppiaggio italiano: FINALMENTE delle voci degne e adeguate agli attori!!! Gaudio e giubilo, applausi e coriandoli! Finalmente! Bisogna dirlo, perché dopo Aladdin e Il Re Leone non se ne poteva più. Quindi complimenti a Roberto Draghetti, o al responsabile, per aver scelto dei doppiatori davvero appropriati: Eva Padoan per Mulan; Sandro Acerbo per il comandante; Simone Mori per il cattivo Bori Khan; Antonio Sanna per il padre di Mulan; Gianni Giuliani per l'imperatore; Melina Martello per la mezzana e Franca D'Amato per Xianniang.
Passiamo ora all'ultimo elemento da tener presente: le musiche. Beh, potrei sorvolare probabilmente per non rovinarti la sorpresa. Dirò solo che nei titoli di coda (che voglio dire, chi li guarda? Nessuno!) ci sono le due versioni della nuova canzone Coraggio, Onestà e Lealtà (Loyal, Brave, True in originale) in italiano (cantata da Carmen Consoli) e in inglese (da Christina Aguilera) e la doppia versione della colonna portante Reflection in inglese (sempre la Aguilera, interprete originale) e in cinese (cantata dalla stessa Liu Yifei). E durante il film? Mmm non mi esprimo, ti lascio leggere ciò che ha dichiarato la regista a riguardo: We don't tend to break into song when we go to war, che letteralmente significa “noi non tendiamo a cantare quando andiamo in guerra”. “Però – sottolinea – rendiamo omaggio alle musiche del cartone in modo davvero significativo. É tutto ciò che dirò”. Mah.. onestamente non capisco dove sia questo omaggio, dato che pare più una cosa messa lì per riempire un vuoto; ma se lo dice lei, le crediamo.
Riassumendo, il film è senza dubbio riuscito e intrigante SE non tenessimo conto del cartone o non l'avessimo mai nemmeno visto. Non bisogna anche tener conto del pensiero della regista, perché altrimenti si finisce per cadere nel suo oblio contradditorio. Onestamente non ho ancora trovato una risposta alla domanda iniziale "a cosa si ispira?", perchè Niki Caro ha fatto davvero tanta confusione ripescando elementi dal cartone e dal poema, rimaneggiandoli come voleva lei. Di sicuro, viste le sue premesse, non avrei posto quella frase nei titoli di coda. Ciononostante, è certamente un film che vale la pena di essere visto e forse con qualche camminata acrobatica in meno e un pizzico di umorismo in più sarebbe stato straordinario.
Grazie per aver letto sin qui.
Buona visione.
P.S: ultima critica. Il logo della Disney è davvero pessimo; avrebbero potuto fare qualcosa di più innovativo ispirandosi a un palazzo cinese invece di realizzare quell'ibrido.
Valutazione finale: 😋
CURIOSITA':
1) “Mezzana” era quella donna che in diverse culture ed epoche aveva il compito (in alcuni casi si trattava di un lavoro) di trovare il marito ideale per le giovani fanciulle di buona famiglia e di educarle. Poteva però avere anche una connotazione negativa: è questo il caso della protagonista dell'opera spagnola La Celestina, in cui la mezzana è una vecchia donna con un passato losco, che si fa pagare per varie mansioni poco lecite, come la prostituzione.
2) La regista sbaglia riferendosi alle canzoni, dato che fino alla Grande Guerra i soldati che marciavano verso il fronte intonavano brani, che guarda caso sono le pervenute canzoni di guerra. Quindi in tal senso la regista è ignorante in materia, avendo in mente solo il contesto contemporaneo.
DIFFERENZE CON IL CARTONE (da leggere DOPO aver visto il film o a tuo rischio e pericolo... spoiler):
- Mulan non vive in una casa singola, appartata con giardino;
- Manca la nonnina strampalata, ma al suo posto c'è la sorella minore come nel poema. Perciò senza la nonna, non sono presenti molte gag;
- La madre non è affabile e gentile, ma severa e un tantino arcigna;
- Mushu, il grillo e gli Antenati non compaiono. Mushu è stato sostituito da una fenice che non parla e che non dialoga con Mulan;
- Il nome del popolo nemico è diverso, però più attinente al periodo storico del poema;
- Anche il nome del capo è puramente inventato;
- Il trono del Dragone non è simile a quello originale visitabile, perché non del secolo corretto però è intrigante;
- L'imperatore non è un vecchio saggio;
- Il palazzo imperiale e la città non sono come quelle del cartone, che si basa sulla reale Città Proibita. Ma va bene così;
- Il comandante non è l'aitante giovanotto figlio del generale, bensì un uomo fatto e già esperto militare. Il giovanotto è stato sostituito con un commilitone di Mulan;
- La prova finale è diversa, ma di pari intensità quindi molto interessante;
- Non ci sono i tre compagni d'arme di Mulan, sostituiti da altri;
- L'attacco del cattivo non avviene di notte, bensì in pieno giorno;
- E' stata aggiunta la figura della strega, forse per “giustificare” la presenza del falco amico del cattivo;
- Mulan non si taglia i capelli e non viene scoperta dal comandante ma si rivela lei stessa
- Etc...
Fonte per il pensiero della regista: BuzzFeed.