Donna, guerriera, regina.
Il film è davvero spettacolare e non servono molte parole per descriverlo. Tuttavia, se si decidesse di vederlo e fosse la prima volta, bisogna tener presente che è un racconto “idealizzato”, fantasioso nel senso che molti elementi sono stati riscritti e che la Storia stessa è stata rimaneggiata per renderla più appetibile (la bandiera dell'Invincible Armada con il Cristo è pura fantasia).
Tutta la trama inoltre è un'esaltazione della protagonista, Elisabetta I d'Inghilterra e uso il termine esaltazione perché non si tratta solo di un omaggio: in questo caso viene proprio rappresentata come una santa, una vittima, una donna indifesa che va protetta, quando in realtà commise tante atrocità quante ne fece la sorellastra. Questo aspetto lo si può notare in particolare nella scena dell'attentato, dove Elisabetta sembra immolarsi e arrendersi al volere del Cielo. La scena, per quanto abbia un certo peso e sia stata realizzata splendidamente, è in realtà una farsa perché l'attentato di Anthony Babington non ebbe mai luogo; Walsingham infatti scoprì il complotto immediatamente e fece arrestare sia Babington che il complice Ballard, poi giustiziati. Quell'episodio fu anche una delle prove che confermò la partecipazione della regina Maria Stuarda, altro grande personaggio rimaneggiato. Sì perché se Elisabetta qui è una santa vittima, al contrario Maria viene dipinta come una stronza crudele, assetata di sangue e vendetta. La verità sta nel mezzo, come si suol dire, dato che la Regina degli Scozzesi (e non di Scozia) certamente fu implicata in un complotto per detronizzare Elisabetta, ma che ne volesse la morte è quasi (quasi) inverosimile. Senza dubbio in questo film hanno voluto esagerare questo suo odio per la cugina e lo si nota particolarmente proprio quando riceve la notizia del fallimento dell'attentato: sembra quasi bramare la sua morte. In ogni caso complimenti all'attrice Samantha Morton, perché è riuscita a far traspirare emozioni intense, palpabili.
Vi sono poi altri errori significativi: innanzitutto Maria Stuarda qui è una giovane trentenne nel fiore degli anni e fresca come una rosa, ma nella realtà aveva già 45 anni (che per l'epoca erano molti) ed era provata dalla prigionia decennale a cui fu sottoposta. Anche Elisabetta non era molto giovane (57 anni) però il pallore del trucco lo mascherava bene. Un altro errore è la presenza in primo piano di Walter Raleigh rispetto a Francis Drake, pirata ben più noto al servizio della regina e con compiti più importanti. La sequenza con Cate Blanchett a cavallo in armatura e il suo monologo, per quanto a effetto, è pura finzione, perché non avvenne mai così come la sconfitta dell'Armada, attribuita alle capacità britanniche e alle navi incendiarie, chiamate brulotti. La verità invece fu che la flotta spagnola venne sbaragliata soprattutto dalla tempesta e si disperse nei pressi dell'Isola di Man: i brulotti ebbero solo una funzione marginale così come le piccole navi inglesi, che contribuirono alla disfatta iberica solo in minima parte. Se l'invasione di Filippo II non avvenne, fu per cause naturali. Oltre ciò, anche le dimensioni delle navi incendiarie sono sbagliate: qui sono state rappresentate come dei vascelli di grandi dimensioni, mentre i brulotti erano per lo più piccoli natanti (più piccolo = più veloce) Infine nel film vediamo solo una figlia di Filippo II, Elisabetta, mentre ella aveva già altri fratelli nel 1585, tra cui l'erede al trono Don Carlos. Altre inesattezze le potrete trovare nella pagina Wiki del film (e molti in quella inglese).
A questi errori storici se ne aggiungono altri riguardanti le ambientazioni, ma per i quali non se ne può fare una colpa allo scenografo dato che molti palazzi ed edifici dell'epoca sono andati distrutti, primo tra tutti White Hall Palace. Anche l'Escorial (gli esterni sono ricostruiti al pc) e il castello di Fotheringhay non sono quelli originali, specie il secondo che fu demolito da Carlo I d'Inghilterra, Irlanda e Scozia.
Per quanto concerne la parte tecnica (e quindi il cast, i costumi ecc...) non c'è nulla da dire, se non elogi. Elizabeth – The Golden Age vanta un cast stellare di eccezionale bravura: innanzitutto la protagonista, Cate Blanchett, tornata a ricoprire questo luogo a distanza di quasi 10 anni dopo il primo Elizabeth del 1998. Attrice straordinaria, nata per questi ruoli di potere così drammatici e pieni di passione, avrebbe meritato certamente l'Oscar, inoltre la sua capacità di esprimersi in tedesco con nonchalance è davvero superba. Inoltre, tale commistione fra più lingue e l'idea di non doppiare le battute in spagnolo o in tedesco, in modo da rendere più realistico il film, mi ha assolutamente entusiasmato. Accanto a lei troviamo il già citato Jordi Mollà che, al pari della Blanchett, è riuscito a interpretare un Filippo II così austero, religioso e ossessionato da rimanere impresso nella mente (anche se il Re non fu così spaventato, né remissivo). Nel ruolo del consigliere fidato di Elisabetta nonché “Primo ministro”, sir Francis Walsingham, vi è Geoffrey Rush (più tardi visto in vari film tra cui Pirati dei Caraibi e Il discorso del Re), sul cui personaggio avrei qualche critica perché non è stato descritto al meglio: Walsingham infatti era molto sospettoso e diffidente e vedeva complotti ovunque, perciò aveva il controllo di una cospicua rete di spie. Tale aspetto è stato accantonato e Rush non ha evidenziato ulteriormente queste paranoie con la sua recitazione. Peccato. A chiudere le fila vi sono poi Clive Owen nei panni di Walter Raleigh e un giovanissimo Eddie Redmayne, poi sbocciato in vari film tra cui La teoria del tutto (che gli valse l'Oscar), The Danish Girl, Animali Fantastici e dove trovarli e Animali Fantastici – I crimini di Grindelwald.
Concludo questa recensione parlando dei costumi, strepitosamente belli e in linea con gli stili dell'epoca (per quanto, forse, i tessuti non siano proprio adatti) e dai colori sgargianti. In particolare mi è piaciuto come il regista abbia voluto giocare sul contrasto del colore degli abiti con gli edifici e gli arredi circostanti; ciò lo si vede in particolare nella scena successiva la discussione con la propria protetta, quando Elisabetta si trova in un'ala del palazzo: il contrasto tra il blu del vestito e il bianco grigiastro delle pareti è spettacolare.
Senza dubbio vi consiglio di vedere questo film, dopo ovviamente il primo capitolo Elizabeth, tenendo però presente che si tratta di finzione e non rispecchia fedelmente la realtà. Quindi non usatelo come materia di studio per la scuola.
Buona visione!
Valutazione finale: 😍😍😍😍😍