Una gara molto movimentata!
Infatti contrariamente quanto successo l'anno scorso, per la prossima edizione si è subito manifestato un forte entusiasmo generale, con relativo interesse, su tutto il suolo nazionale del Tulipano senza per il momento alcuna intromissione dell'Esecutivo. L'occhio è puntato principalmente sulla provincia dell'Olanda (che equivale un po' a una nostra regione, la quale schiera tre pezzi grossi: la capitale di Stato Amsterdam ovviamente, come da prassi, ma anche Rotterdam e L'Aia (che già ospitò l'Eurofestival nel 1976 e 1980). Vi sarebbe poi anche Arnhem nella Gheldria a dimostrarsi partecipe. Oltre questi quattro grandi centri si sono espressi favorevoli anche Utrecht, Maastricht, Zwolle e la provincia della Frisia.
In quest'ultima il sindaco di Leeuwarden si è dichiarato a favore di ospitare la rassegna, benché non sia stata ancora proposta alcuna venue, ma un'ipotesi potrebbe essere il WTC Expo (in alto nella foto) per quanto contenuto (sotto i 6mila posti). Perciò pare assai probabile che venga scartata, dato il poco spazio che verrebbe ridotto ulteriormente dall'installazione del palco (a Tel Aviv il Padiglione 2 del Centro Congressi poteva contenere 9mila persone e con il palco solo 4mila). In alternativa i Frisoni avrebbero pensato al Thialf di Heerenveen (in basso nella foto), l'arena di ghiaccio già nota a livello internazionale per le gare di pattinaggio di velocità, la quale possiede una capienza di circa 12mila posti (3mila in meno della Wiener Stadthalle); decisamente molto più fattibile.
Inoltre, secondo gli abitanti della provincia e della cittadina, Heereveen diventerebbe la nuova Millstreet. Ma a nostro avviso la comparazione non è del tutto appropriata. Al contrario sarebbe perfetta con Enschede, una cittadina di 130mila anime sul confine con la Germania, in cui vive l'imprenditore Marten Foppen che vorrebbe l'Eurovision in uno degli hangar dell'aeroporto locale. Dopo Millstreet nel 1978, quindi, sarebbe la seconda volta che un ricco uomo d'affari porterebbe in casa propria la manifestazione.
Zwolle presenta una situazione simile a Enshede: infatti il proprietario dell'IJsselhallen (un centro congressi di 20mila m2 contenente circa 16mila persone e avente due ristoranti; in alto nella foto) ha già dimostrato interesse nell'ospitare la rassegna, ma dovrà comunque giocarsela con il MECC di Maastricht (in basso nella foto) che al momento è in fase di rinnovamento. Rob van de Wiel, dirigente di questo gigantesco palacongressi (30mila m2), era così smanioso di candidarsi che già il 18 maggio sera ha avviato una campagna sul proprio sito, con tanto di logo (non ufficiale) e di manifesto. E sembra di averla in tasca la vittoria; si legge infatti:
Rimanendo in tema Storia, ci spostiamo più a nord nella città di Utrecht famosa per varie faccende storico-religiose importanti per la cultura e gli accadimenti europei (il trattato del 1579 diede vita al primo nucleo delle future Provincie Unite, mentre gli accordi stipulati nel 1713 posero fine alla Guerra di successione spagnola). L'abitato ospita il più grande centro congressi/fiera espositiva del Paese, lo Jaarbeurs (vedi foto), con un area di 100mila m2 e undici sale espositive più un teatro da un migliaio di posti. Come location sarebbe ottimale se le sale venissero unite o quantomeno alcune di esse, perché prese singolarmente sono troppo contenute (circa 5mila posti ciascuna). Però Utrecht ha come punto di vantaggio la vicinanza con l'aeroporto di Schiphol che serve la capitale.
Dirigendoci leggermente a sud troviamo la seconda città più grande dello Stato, Rotterdam, la quale si gioca tutto con una sola location: l'Ahoy arena (vedi foto), già sede dello Junior Song Contest nel 2007 e con una capienza di circa 16mila posti.
In ogni caso, quale sarà la scelta tra le tre location è una questione che si potrebbe nemmeno porre dato che son già sorti i primi casini, proprio in quel di Amsterdam. Infatti, da quanto si legge su NH Nieuws, pare che nel consiglio cittadino qualcuno abbia storto il naso. A opporsi all'entusiasmo del sindaco sono principalmente il partito socialista SP e il GroenLinks, la “Sinistra Verde” (nata dalla fusione del partito comunista, di quello socialista pacifista, dei radicali e del popolare evangelico), la fazione maggioritaria di cui è esponente pure il primo cittadino. Eppure anche qui le opinioni sono contraddittorie: mentre il GL non si oppone alla candidatura di Amsterdam, quanto la ritiene “non necessaria” preferendo lasciare anche ad altre città l'onore di ospitare la rassegna musicale, il SP preferisce invece vedere completamente l'Eurofestival da un'altra parte. “Amsterdam non deve per forza essere in prima linea. Se sei una capitale responsabile, puoi anche dimostrare che altre città possono ospitare questo evento” ha annunciato il capo del partito Erik Flentge. Alla base di queste affermazioni ci sarebbe la preoccupazione per l'agenda cittadina troppo fitta di eventi: lo Johan Cruijff Arena infatti ospiterà in giugno alcune partite degli Europei di calcio (quest'anno, per la prima volta, non ci sarà un Paese ospitante ma saranno undici le città sparse per l'Unione, comprese Londra e Glasgow, a cui si aggiunge Baku), e poi c'è il tradizionale appuntamento con il SAIL in agosto (il più grande evento nautico). Questi e altri eventi, secondo il SP, riempirebbero troppo la città che ne “è già inondata. La gente lo vede ovunque. È incredibilmente piena di turisti e pertanto non sarebbe sbagliato ridistribuirla [questa ondata] in tutto i Paesi Bassi”, continua Flentge. Inoltre ci sarebbe il problema dei costi. I Paesi vincitori delle edizioni passate, si continua a leggere nell'articolo, hanno perso tra i 15 e i 30 milioni di euro e parte della somma deve essere corrisposta dalla città ospitante. Secondo il consigliere del SP solo il settore commerciale ne trarrebbe profitto, in particolare gli hotel e infrastrutture affini. “Credo che molti amsterdammers (così sono chiamati gli abitanti; potremmo tradurlo con “amsterdamiani”) stiano vedendo svanire un'opportunità (lett. “pescando dietro la rete”) e stiano quindi provando fastidio. Se tu come città devi anche farne le spese per questo, allora lo trovo difficile spiegarlo ai cittadini”. Insomma i casini sollevati del SP sono principalmente due:
- l'Eurofestival attirerebbe ancor più gente in una città fin troppo affollata, creando disturbi ai locali;
- Amsterdam dovrebbe sborsare soldoni che poi non si vedrebbe rimborsare, poiché andrebbe tutto agli hotel.
Comunque mentre i politici di Amsterdam discorrono di tali questioni, le tre principali emittenti radiotelevisive olandesi si sono accordate per organizzare congiuntamente l'Eurovision. L'AVROTROS, la NPO e la NOS hanno deciso di far fronte unico e di minimizzare i costi per massimizzare l'intrattenimento e l'audience. In realtà potremmo semplicemente dire che sarà la NPO a dar vita alla magia, ma se poi doveste imbattervi negli altri nomi vi verrebbe solo molta confusione in testa. Chi sono l'AVROTROS, la NPO e la NOS? Con molta onestà vi diciamo che queste tre sigle non ci dicono nulla; però vi consigliano di non andare a cercare info su Wikipedia e di fermarvi alla nostra definizione di semplici emittenti. Come ci informa Eurofestival News l'Olanda possiede infatti il più complicato sistema radiotelevisivo pubblico (e privato) in Europa, perciò a voi la scelta: o vi fermate qui e pace, oppure continuate a leggere e cercheremo di spiegarvi cosa siano ma a vostro rischio e pericolo.
Partiamo dalla NPO che è l'equivalente della nostra RAI più o meno, ossia l'ente principale di radio e televisione pubblica. A essa fanno capo (ed è composta) da varie organizzazioni televisive (chiamiamole più semplicemente stazioni), tra cui l'AVROTROS, che si occupano di gestire e organizzare il palinsesto dei tre canali principali, Nederland 1, Nederland 2 e Nederland 3 (equivalenti a Rai1, Rai2 e Rai3), secondo la propria linea politico-culturale e religiosa. In questo modo tutti vedono ciò che vogliono nel totale rispetto di ogni credo e opinione. Anche la NOS fa parte del NPO ma a differenza di AVROTROS, azienda che si occupa di intrattenimento (infatti è quella che seleziona il partecipante e si occupa dell'Eurofestival), è una stazione dedita solo all'informazione e pertanto si concentra sulla realizzazione di telegiornali e di notizie sportive.
Il loro lavoro sarà così diviso: AVROTROS, con l'aiuto di NOS, si occuperà dell'organizzazione effettiva dell'Eurofestival e della sua direzione artistica, mentre la “casa madre” NPO sborserà i soldi. È tutto chiaro? Speriamo. Comunque anche qui, come già con Israele ma in un contesto totalmente diverso, il primo ministro Rutte ha dichiarato che non concederà ulteriore credito alla tv nazionale, che si dovrà quindi arrangiare concordandosi con l'UER/EBU.
Ma niente paura! Gli Olandesi non se ne sono stati con le mani in mano, non sono come noi. Anzi forse son anche troppo fiduciosi oppure troppo “svizzeri” perché pare che, sempre da fonti NH Nieuws, abbiano un piano pronto già da anni per un eventuale vittoria, che non sorprende neppure i giornalisti.
Concludiamo questo enorme papiro annunciando solamente che 19 Paesi europei (+ l'Olanda ovviamente) hanno già confermato la presenza per la prossima edizione! Si tratta di: Armenia, Australia (che ci sarà fino al 2023 secondo un contratto firmato con l'UER), Austria, Belgio, Bielorussia, Danimarca, Estonia, Finlandia, Germania, Lituania, Montenegro, Norvegia, Portogallo, Repubblica Ceca, Romania, San Marino, Svezia e Ungheria. Ci sarà forse anche l'Ucraina se troverà un cantante che si sottometterà alle sue decisioni; altrimenti darà forfait come quest'anno in un modo vergognoso.
Ecco, queste erano le prime news sulla prossima edizione dell'Eurovision. Ti ringraziamo per la pazienza, caro lettore, per essere giunto fin qui.
A presto!
Fonti: NH Nieuws, Eurofestival News, Mecc, Wiwibloggs.