Michelangelo, film, arte, cultura, recensione
Che scempio!
Una premessa è d'obbligo: come ti sarai già accorto/a caro lettore/trice, questa recensione (che, di fatto, non si può manco definire tale) sarà iper breve.
Il film è una produzione italo-russa (con tanto di patrocinio del Ministero della cultura), più russa che italiana in realtà. Infatti, per quanto sia vero che quasi tutto il cast è italiano (fatta eccezione per qualche piccola parte secondaria), tutto il reparto tecnico è invece interamente russo, eccetto la scenografia.
Perchè questa precisazione? Perchè, come spesso accade quando si affida il compito di narrare la nostra Storia a gente non esperta, senza cioè fare affidamento a storici (vedi lo scempio de I Medici), il copione è carta straccia. Una sceneggiatura scritta coi piedi, che rappresenta il “Divino” Genio come un pazzo visionario... negativamente parlando. Non sono infatti riuscito a vedere nemmeno metà film, perché Michelangelo viene dipinto come un folle che parla da solo, che si incazza e sbraita, che viene addirittura bastonato dal pontefice (assurdo anche solo pensarlo) perché troppo lento nel lavorare. E poi un visionario, nel peggiore dei termini, che si fa dei film mentali a occhi aperti. Se ciò non bastasse, l'hanno ritratto più vecchio di quanto non fosse in realtà in quel periodo; anzi, mi verrebbe da dire che se la storia fosse stata incentrata sugli ultimi anni, allora Alberto Testone sarebbe stato perfetto, perché un po' di somiglianza anche c'è. Ma col vecchio Michelangelo, non con la controparte giovanile.
La scenografia e la regia poi chiudono il cerchio di questa tragedia.
Anche con appena, forse, un quarto di film visionato mi sento di sconsigliare fortemente questo lungometraggio. Piuttosto consiglio invece la miniserie La primavera di Michelangelo di Jerry London, con un Mark Frankel straordinario nel ruolo del Genio, che per quanto sia romanzata omaggia in modo decoroso e rispettoso l'artista fiorentino. A ciò aggiungerei la visione anche de La vita di Leonardo da Vinci, perché molto simili nello stile e dunque quasi perfette per crearsi un quadro storico dell'epoca.
Alla prossima!
Valutazione finale: 😡👎🏼