Una serie inglese targata Rai!
Pochi minuti fa si sono concluse le prime due puntate de “I Medici”, la nuova serie prodotta da Rai Fiction assieme alla Lux Vide e ad una compagnia francese e inglese, a cui si aggiungono poi la sfilza di sponsor tutti italiani.
È difficile recensire una serie di tale calibro senza essere polemici, visti i numerosi appigli che ci sono perciò perdonatemi se alla fine la lettura risulterà un tantino ostica.
Il primo pretesto (e critica) che ci viene fornito è evidente già dal promo: alla fine si può leggere “prodotto dalla Rai” e “in anteprima mondiale”; ciò ci porta a credere che tutto l'apparato produttivo (dal cast a chi sborsa i soldi) sia italiano. Ma non è così! Innanzitutto gli ideatori, anche detti sceneggiatori, sono due americani e già qui qualcuno storcerebbe il naso, io in primis: che ne sanno questi della nostra storia e cultura? Ma soprattutto se i soldi li caccia la Rai, perché ingaggiare due americani? Non abbiamo dei bravi sceneggiatori in Italia? Mah...
Secondo motivo e appiglio è il cast. Se scorgeste la lista intera degli attori e comparse potreste notare che per l'80% sono italiani e quindi potreste tranquillamente apostrofarmi dicendo cose tipo: “beh ma allora perché ti lamenti?”. Prima che qualcuno lo faccia, vorrei che rifletteste su un piiiicccoliiissimo dettaglio: i set della serie. Dove si sono girati gli episodi? In America? Nelle isole britanniche? Ovviamente no, in Italia... completamente in Italia e quindi risulta logico che gli attori secondari (e terziari) siano stati selezionati nella nostra terra natia. Perciò le comparse non fanno testo. Andiamo ora a esaminare lo zoccolo duro del cast, i protagonisti veri e propri; quanti italiani ci sono? Su 16 solo 5 (+1) e che ruolo ricoprono? Sono forse i i personaggi chiave della storia? Mi spiace deludervi ma no, questi sono per lo più anglofoni. I nostri bravi attori hanno un ruolo marginale, secondario e sono:
- Guido Caprino nella parte di un fedele servitore forse mai esistito;
- Alessandro Sperduti, che impersona Piero il Gottoso de' Medici, il padre di Lorenzo il Magnifico;
- Valentina Bellè nel ruolo di Lucrezia Tornabuoi, madre di Lorenzo il Magnifico;
- Miriam Leone che è una lavandaia e modella temporanea;
- Alessandro Preziosi, che ridà vita a Filippo Brunelleschi.
- Richard Madden, scozzese, nel ruolo di Cosimo il Vecchio de' Medici;
- Dustin Hoffman, americano, nella parte di Giovanni de' Bicci de' Medici;
- Annabel Scholey, inglese, che impersona la moglie di Cosimo Contessina de' Bardi;
- Stuart Martin, scozzese, nel ruolo di Lorenzo il Vecchio fratello di Cosimo;
- Frances Barber, inglese, interpretante Piccarda Bueri la madre di Cosimo.
A questo bisogna aggiungere l'eterna ossessione per la bellezza: credete forse che Giovanni di Bicci fosse un bell'uomo e così anche suo figlio Cosimo? Dai ritratti che ci sono pervenuti (che non sono idealizzati o ritoccati!) potete ben vedere quanto padre e figlio fossero dei rospi, e le madri e mogli non erano da meno! Perciò perché distorcere la realtà, ingaggiando dei super fighi (e fighe) a cui non viene modificato nulla con il trucco? Cos'è più importante, raccontare una storia almeno in parte verosimile oppure ravvivare il culto della bella presenza? Che domande...
È forse questo l'aspetto che più mi fa incazzare dell'intera faccenda: aver affidato ad attori stranieri ruoli rispecchianti personaggi italiani, totalmente italiani; persone che hanno contribuito a plasmare la nostra lingua e la nostra cultura. È come se in un film scozzese il ruolo principe venga affidato ad un inglese; al pubblico un po' girerebbero le balle, non pensate?
Il terzo cavillo riguarda la sceneggiatura. Mi sembra legittimo chiedersi perché mai la Rai sia andata fino in America a cercare degli sceneggiatori. Perchè? Non sono nemmeno due storici e nei titoli finali non si fa cenno a qualche supporto da parte di storici o professori: Frank Spotnitz è l'ideatore di X-Files (alieni, mostri e quant'altro, perciò roba di fantasia) uno sceneggiatore laurato in letteratura inglese e Nicholas Meyer è uno scrittore con una laurea in teatro e cinema (e cosa possa servire, non si sa). Perchè allora affidare a questi due, che probabilmente non avranno letto nulla sui Medici e sulla storia rinascimentale italiana, se non quattro cose basilari (e che penseranno che Donatello, Michelangelo, Raffaello e Leonardo siano le Tartarughe Ninja!!) la stesura di un copione così importante? A loro che gliene frega della nostra storia? Solo noi in Europa occidentale studiamo la loro storia (almeno nelle scuole decenti), ma loro la nostra non la sanno e perché mai dovrebbero?
Con questa concludo la mia arringa e la dimostrazione della mia delusione nei confronti di un progetto che poteva riservare qualcosa di stupendo, ma che invece si è rivelato (per il momento) noioso.
Nella seconda parte, più breve, elencherò quali errori e inesattezze il mio occhio storico ha individuato nella serie.
Aggiornamento: modificato il link alla seconda parte e varie correzioni stilistiche (Aggiornato il 12/12/2019).
Aggiornamento 2: modificata l'impaginazione. (Aggiornato il 29/12/2020)