E non ne sentiremo la mancanza...
Innanzitutto ti ricordi del caso Galasy Zmesta? No?! Vabbè, allora facciamo un piccolo riassuntino, « veloce veloce ».
Come avrai già intuito, purtroppo lo Stato del baffuto dittatore non si è limitato a tacere. Al contrario! Tanto ha fatto che alla fine è riuscito a farsi buttare fuori. Come volevano!
Questa “guerra mediatica” iniziò lo scorso 23 Maggio, ossia il giorno successivo la Gran Finale, in un programma televisivo in cui (e già lì si capisce che aria tiri a Minsk) si giudicano e stigmatizzano apertamente tutti i dissidenti politici. Durante la trasmissione il conduttore bielorusso aveva definito l'Eurovision “un bestiario di pervertiti, omosessuali degenerati, spazzatura che sa di AIDS”, per poi continuare prendendosela con una giornalista indipendente e con i valori occidentali in generale, concludendo con un “Preferiamo la dittatura”. Vale la pena ricordare che dal 2019 sono in corso delle proteste contro Lukashenko e lo scorso anno molti erano scesi in piazza contro la sua pilotata rielezione. Le conseguenze? Ovviamente repressioni degne della Cina (con HK), giusto per capirsi.
Poi sempre in quei giorni di Maggio, scoppiò il caso del volo Ryanair dirottato dalla Bielorussia in aperta contravvenzione del diritto internazionale, il quale ha avuto severe conseguenze in campo politico. A causa di tale evento e dell'alta politicizzazione della TV statale (ovverosia una dirigenza per nulla indipendente e totalmente filo-dittatoriale), l'UER dopo un attento monitoraggio della programmazione (e dopo aver più volte richiamato la BRTC) il 28 Maggio ha deciso di sospendere la TV nazionale bielorussa, concedendo però alla stessa l'opportunità di rispondere e chiarirsi. Ciò ovviamente non è avvenuto e quindi il 1 Luglio l'UER ha buttato fuori definitivamente la BTRC! Non era mai successo! E in ogni caso se lo sono meritati! Anche i dissidenti hanno visto positivamente questa decisione, visto l'uso che il regime fa di tutte le emittenti televisive (mandano in onda le torture delle confessioni forzate). Una cosa inconcepibile! Questa sanzione è l'ultima di una serie prese dall'Europa contro il governo di Lukashenko sia in ambito politico (son stati tolti visti, chiusi conti bancari in UE, chiuso lo spazio aereo per e da Minsk sui Paesi UE etc...), sia in quello sportivo: difatti il CIO, oltre a impedire l'organizzazione di alcuni eventi internazionali p.v. in Bielorussia (già fissati) e ad aver dichiarato di non supportare più il Comitato Bielorusso, ha di fatto espulso lo Stato comunista (perché “ex” 'sti ciufoli) dai futuri Giochi Olimpici; gli ultimi per loro sono stati quindi quelli di Tokyo.
Pertanto per un bel po' di tempo non vedremo più la Bielorussia da nessuna parte; sopratutto all'Eurovision.
Non contenti di ciò, proprio durante i Giochi Olimpici di Tokyo 2020 la delegazione bielorussa ha cercato di “rapire” una propria atleta; è scoppiato così il caso Tsimanouskaya. La vicenda è un po' confusa: inizialmente sembrava che l'atleta fosse fuggita all'aeroporto per scappare dalla delegazioni; altri dicevano che fossero stati proprio alcuni funzionari del comitato bielorusso a portarcela con l'intento di rimpatriarla forzatamente. Comunque una cosa è certa: per i funzionari filo-governativi in Bielorussia lei ci doveva tornare che lo volesse o meno. Fortunatamente ora si trova in salvo in Polonia. Ma non è la sola atleta bielorussa ad aver chiesto aiuto (specie al CIO) in questi anni.
Per il momento loro son contenti di essere stati buttati fuori. Ovviamente; così infatti possono dire che la colpa è dell'Occidente come hanno sempre sostenuto. Ciononostante, stando quanto ha affermato dal direttore generale di BRTC Ivan Eismont in un'intervista a un media locale (alquanto probabilmente filo-dittatoriale), sembra che questa espulsione abbia una scadenza precisa: 3 anni. Infatti secondo Eismont l'espulsione sarà evocata nel 2024. Ma forse sta sognando a occhi aperti perché se le cose non cambiano nella dirigenza televisiva bielorussa e nella programmazione, difficilmente l'UER reintegrerà la BRTC.
Vabbè cambiamo pagina e allontaniamoci da confini indesiderati... ma non di molto.
Infatti mentre imperversava bruta dei Titani la follia, l'UER incominciava una serie di dialoghi con Ankara per un possibile ritorno della Turchia nell'Eurofestival. Difatti benché siano anni che non partecipi (dal 2012) e viste anche alcune spiacevoli recenti dichiarazioni (robe tipo: “non parteciperemo più se c'è gente come Conchita Würst), la TRT (la TV nazionale) ha continuato sempre e comunque a far parte del sistema di radiodiffusione europeo; anche dopo le note vicissitudini politiche incorse nel Paese in questi ultimi anni. Innanzitutto perché la Turchia se ne andò? Per una discussione sul metodo di voto: a farla breve i dirigenti turchi erano contrari (e lo sono tutt'ora, sembra) alle giurie di qualità e quindi secondo loro tutto il sistema andrebbe cambiato.
Ora, come sappiamo, il regolamento delle votazioni è stato modificato però le giurie permangono. Pare però che il nuovo Boss dell'Eurovision, Martin Österdahl (nordico della Svezia), piaccia molto ad Ankara la quale ha apprezzato e salutato positivamente l'edizione di Rotterdam. A sostenerlo è stato proprio il direttore della TRT, Ibrahim Eren, a metà giugno durante un'intervista con un quotidiano locale. Pochi giorni dopo, il 24 giugno, da Losanna tutto è stato confermato sia tramite il sito ufficiale dell'Eurofestival, sia attraverso il social dell'uccellino azzurro.
Nel suddetto comunicato si legge:
Although the EBU’s Turkish Member TRT hasn’t participated in the Eurovision Song Contest since 2012 we know there is still huge interest in Turkey in the Contest underlined by the large amount of engagement on our social channels from Turkish fans.
With that in mind, we are in contact with TRT with the aim of bringing them back into the competition.
TRT has made a huge contribution to the Contest in the past, including hosting the event in Istanbul in 2004, and we would very much welcome them back should they decide to participate again.
Per ora questo è quanto. Non è dato sapere se e quando la Turchia tornerà e, in caso, se volesse già farci una sorpresa a Torino. Attendiamo nuove, perché da giugno a oggi tutto tace!
Grazie per la pazienza e per aver letto fin qui!
Alla prossima!
Fonti: Eurofestival news, Euronews, Huffington Post, Wiwiblogs.