Non serve spendere milioni!
Portavoce di queste critiche è Gerben Bakker, responsabile dell'Eurovision Song Contest 2020 che si terrà a Rotterdam il prossimo maggio. Ebbene in una chiacchierata col quotidiano locale AD ha svelato alcune anticipazioni (di cui certe molto scontate) riguardanti l'organizzazione dell'evento canoro e nelle sue parole si può percepire una nota polemica.
Il primo di questi cambiamenti riguarda il bugdet. La TV nazionale, la NPO, ha dato letteralmente un taglio ai costi: basta super ospiti e/o ospiti internazionali! Si torna a una manifestazione più lineare e consona, com'era fino a qualche anno fa, cioè fin a prima dell'ultima edizione svedese che chiamò sul palco Justin Timberlake, alzando quindi i toni. Quest'anno coi Paesi Bassi si tornerà coi piedi sulla Terra!
Chi ha bisogno di Madonna o di qualche altra star internazionale in un concorso musicale europeo, quando si può dare lustro ai talenti del Vecchio Continente e, nello specifico, a quelli del Paese ospitante? « È giusto focalizzarsi sui talenti olandesi » ha detto Bakker. Siamo d'accordo no? Dopotutto anche le edizioni passate, senza questi grandi nomi, sono state eccezionali e riuscitissime. Però qualcosa allora non torna: o il manager non reputa gli artisti invitati degli ospiti di pregio o forse intendeva sottolineare solamente il taglio che verrà dato ai liquidi? Sì, perché è stata confermata la partecipazione di una decina di vecchie glorie dell'Eurofestival, tra cui la Cinquettona nazionale, selezionate accuratamente per coprire « tutte le decadi, dagli anni '60 al presente »,cosicché si possa avere la sensazione di viaggiare attraverso la storia della manifestazione. Non dimentichiamo infatti che a Rotterdam si celebreranno i 64 anni e le 65 edizioni dell'Eurovision e la sua longevità è al centro del tema grafico del logo. Sette di questi cantanti si esibiranno quindi live durante la finale, mentre i restanti prenderanno parte a un tour per la città accompagnati da uno dei presentatori, Edsilia Rombley, pre-registrando dei video-intervalli che presumibilmente non vedremo, dato che sono quei momenti clou designati dalle emittenti per mandare la pubblicità.
A queste glorie bisogna poi aggiungere Pieter Gabriel, dj quindicenne che accompagnerà la sfilata inaugurale con tutte le bandiere. E a proposito della sfilata, basta momenti troppo lunghi! Bisogna velocizzare! Mr. Bakker si è lamentato con il suo interlocutore per la durata eccessiva di questo segmento nelle passate rassegne (quindici minuti), sostenendo che verrà accelerato pur senza rovinare la sua ritualità. Infatti oltre alla musica di Pieter (che speriamo sia almeno decente), l'emittente olandese punterà su mini “cartoline” con coreografie freestyle girate in tutti i Paesi Bassi.
Ma facciamo un passo indietro e torniamo agli ex vincitori. Ok d'accordo, magari nessuno di loro ha una popolarità tale da definirla mondiale, eppure un due soldi li percepiranno, non andranno di certo gratis, specie il quindicenne. Perciò ecco spiegato il secondo punto: non essendo molto conosciuti (tranne in patria, forse), riceveranno un cachet ridotto e/o comunque più economico rispetto alla Ciccone. Quindi, anche sommandoli, non si raggiungerà mai il milione e tre voluto dalla diva (per cantare in playback). A conti fatti quindi, è molto probabile che Bakker si riferisse proprio all'aspetto economico-finanziario, quando ha dichiarato: « probabilmente lei vuole una seconda possibilità, ma no: non ho bisogno di Madonna o altre star internazionali». Una domanda però è sorta spontanea al giornalista; vista la recente reunion, ci saranno anche gli ABBA? La risposta è un esempio di quelle note polemizzanti di cui si accennava in apertura. « Anche durante il loro tour, quei quattro possono essere visti solo come ologrammi; quindi no, mi spiace ».
L'idea di Gerben Bakker è dunque chiara: non vuole solo omaggiare l'Eurovision Song Contest e la sua storia, ma vuole anche cogliere l'opportunità per mostrare al mondo Rotterdam e il suo Paese. In pratica il fil rouge che da sempre ha caratterizzato questa manifestazione, in particolar modo con la nuova era digitale. L'obiettivo sarà dunque far combaciare finzione e realtà, in modo tale che « al pubblico sembrerà come se tutto, a Rotterdam, stia accadendo simultaneamente », in ciò che lui definisce « la bellissima illusione del fare TV ». Nulla di nuovo, apparentemente, ma l'Olandese pare un tantino ossessionato dalla riuscita del programma e dal focalizzare l'attenzione sul proprio Paese, al punto che ha selezionato anche gli stilisti che vestiranno i presentatori... ovviamente locali. In particolare quello di Chantal Janzen. Canzonato dall'intervistatore, Bakker ha dichiarato che « l'abito di Chantal non è un dettaglio. Già adesso lei mi sta facendo domande a riguardo e la gente inizierà a parlarne. Quindi quel vestito è super importante per me, perché deve conformarsi al resto dello show e agli abiti degli altri conduttori. » Mania di controllo? Sintomi iniziali di follia? Bah. In ogni caso la parola d'ordine di quest'anno è “olandizzare” tutto quanto. Ivi incluse le cartoline. La sentite? Nuova stoccata ai predecessori in arrivo.
Voglio farlo alla maniera olandese, meno opulenza. L'anno scorso Israele disse che sarebbe stato difficile sorpassarli in termini di tecnologia e impatto (visivo, n.d.a). [Ma] Io non sono così impegnato a superare gli altri. Voglio farlo in un modo che si addica ai Paesi Bassi. Puramente terra-terra e meno sfarzoso.
In Israele i video introduttivi delle canzoni erano davvero costosi e ciò li ha resi spettacolari; ma questo non è olandese (non è nel loro essere, n.d.a). Vogliamo coinvolgere la popolazione: la squadra locale di calcio può realizzare una clip con uno degli artisti partecipanti. Ciò non implica che non sarà spettacolare. Ci sono delle buone ragioni se i Paesi Bassi hanno una reputazione nell'organizzazione degli eventi dal vivo.
Perciò le cose sono due: o lo spettacolo sarà una noia mortale, triste e serio oppure, speriamo, Chantal e Jan ci delizieranno con battutine improvvisate e spontanee come già successo durante la selezione delle semifinali.
Infine una chicca: l'Olanda è una monarchia e quindi non possono mancare i reali. Pare che la TV statale abbia infatti mandato un invito anche al Re, alla Regina e alla prole per assistere allo spettacolo. D'altronde « la famiglia reale appartiene ai Paesi Bassi ».
Ah, vuoi sapere qual è il peggior incubo di Bekker? Che uno dei presentatori sbagli o si senta male, perché non ci sarebbe nessun altro che possa rimpiazzarlo. « Perciò gli altri due dovranno continuare ». Caspita che problemoni! Come se in passato non ci fossero state conduzioni solo a due. Vabbè...
Tralasciando il costo del palco, sembrerebbe che la NPO abbia risparmiato un bel po' di soldi rispetto alla KAN (IPBC) israeliana. Ma è davvero così? Non si sa, perché è spuntata fuori un'altra novità: si tratta di un gigantesco LED wall di 22 metri di lunghezza e alto 5, che servirà come “ponte” di collegamento tra il palco principale e quello secondario. In pratica una sorta di secondo fondale “fantasma” che potrà essere utilizzato dai Paesi partecipanti per le proprie scenografie. La particolarità è che questo schermo è trasparente, quindi una sorta di colossale lastra di plexiglass (o vetro): perciò anche gli spettatori che si troveranno a sbattere la testa sui riflettori, potranno vedere cosa succederà nel dietro-le-quinte. E nel caso non servisse, potrebbe tranquillamente scomparire nell'oscurità.
Non ci resta quindi che attendere il 12-14-16 Maggio su RAI 4 (x2) e RAI 1 per vedere questo magnifico scenario e naturalmente il palco, le cui foto le avevamo già anticipate.
A presto.
Fonti: AD.nl (anche foto), Eurofestival News.