Un sequel tanto atteso
Ebbene, non so da dove iniziare; il problema principale è il seguente: dove colloco questa recensione? Perché essa riguarda sì il film che ho appena terminato di vedere, che è una trasposizione del manga (ancora in fase di produzione e pubblicazione; edito in Italia da Flashbook) disegnato da Natsuki Kizu; però non puoi guardarlo senza aver prima visto gli 11 episodi della serie. Infatti questo film è un sequel dell'anime. Ecco perché ho scritto la trama del manga e non del lungometraggio.
Anche classificare la storia è un po' difficile: c'è chi lo inserisce tra i BL o shōnen'ai, chi tra i slice of life (spaccato di vita quotidiana), perchè alla fine è un po' di tutto. Per questo è interessante, perché rappresenta vite realistiche ma sopratutto perché si concentra sulla musica. Tutto ruota intorno a una band (nella totalità) e ai suoi componenti (nello specifico), i quali sono connessi alla sua musica per ragioni e sentimenti diversi tra loro: Haruki è un appassionato di musica che inizia quasi per caso; Keiji invece arriva a odiarla per colpa dell'invidia; Uenoyama ne è ossessionato e vuole sfondare come professionista; infine Mafuyu inizia a suonare per colpa dell'amore e della malinconia. Questi quattro, così apparentemente diversi, compongono le note alte e basse di una perfetta armonia, che l'autore ha saputo trasmettere attraverso i suoi disegni.
Tuttavia, per quanto il manga sia davvero affascinante e coinvolgente, pecca ancora della tipica drammaticità giapponese, con tutti i suoi elementi: dall'esagerazione delle reazioni, alla solennità dei comportamenti etc... Tutti aspetti che rientrano in quell'arco narrativo dedicato alle ragazze (spesso liceali) quale è lo Josei, i quali si ispirano proprio ai comportamenti di quella particolare fase della vita in cui tutto diventa una questione di vitale importanza o appare come essenziale (ma anche i ragazzi non son da meno); con tutti i drammi che ne derivano. Ci siamo passati più o meno tutti. Probabilmente se il mangaka ci fosse andato cauto con il dramma, specialmente nelle azioni di Akihiko e Haruki, sarebbe stato ancor più interessante. Ma, ripeto, anche così la storia ha un suo perché.
Come menzionato poc'anzi, dal manga è stato tratto come di consueto un anime e come altrettanto usualmente di questo anime esiste solo una serie. Si tratta di 11 episodi che potete trovare tranquillamente sul web sottotitolati in italiano (Crunchyroll), che coprono sostanzialmente i primi 15 capitoli fino a metà. Difatti questa è una cosa un po' insolita, eppure effettivamente l'ultimo episodio si conclude a metà del 15° capitolo. Ed è da lì che riprende la storia del film uscito la scorsa estate in Giappone, il quale termina con il capitolo 28 (/28.5).
Bisogna poi dire che, come spesso accade, l'anime e il film non sono delle trasposizioni fedelissime del manga: difatti alcune pagine sono state saltate e altre riordinate in modo diverso. C'è a chi questo piace, chi invece è contrario; ognuno la vede a modo suo (personalmente son contro questa occultazione).
Per quanto riguarda lo stile ci sono alcuni elementi e caratteristiche classici (oltre quelli già menzionati) presenti nella maggior parte degli anime; in particolare la tecnica del disegno è quella maggiormente usata negli ultimi anni, che prevede tratti semplici non marcati e una lavorazione al computer che li rende più nitidi. Interessante è anche la fisionomia dei personaggi: innanzitutto basta con occhi mega rotondi tipici dello scorso secolo; poi vi è un uso diverso del colore, basato sulla scelta di mantenersi fedeli alla realtà: perciò i capelli non hanno colorazioni assurde quali blu o fucsia e gli occhi hanno tonalità veritiere (azzurri, marroni, verdi). A coronare il tutto vi è una scenografia inventata, ma con l'inserimento di ambienti e infrastrutture reali: per esempio lo studio dove si esercita la band esiste davvero, così come alcuni negozi. Nel film poi si scorgono edifici noti, quali la Torre di Tokyo e lo Yoyogi National Gymnasium, uno stadio polivalente usato nelle Olimpiadi del 1964 per nuoto, tuffi e pallacanestro.
Il manga, l'ho già detto, è ancora in fase di pubblicazione e una fine, per il momento, pare ancora lontana. Inoltre, data la sua popolarità, queste due trasposizioni fan ben sperare per un proseguo dei lavori nel settore dell'animazione; un destino certamente diverso da quello vissuto, per esempio, da Devil's Line, di cui non vedremo mai la fine sul piccolo schermo. Peccato.
Ah! Un'ultima cosa: tutte le canzoni dell'anime sono state composte dal cantautore Centimillimental, un ragazzo straordinario, il quale ha cantato anche le sigle. Le canzoni invece all'interno degli episodi sono interpretate dal doppiatore originale di Mafury.
Se ti piacciono le storie romantiche e la musica, questo manga/anime/film fa al caso tuo. Ma ricorda! Prima vedi vedere la serie ;)
Buona visione!
Valutazione finale: 😋😋😋😋