Un omaggio risoltosi in un disastro. Povera Samantha!
Gli statunitensi considerano questo film un remake della serie di successo Vita da strega andata in onda dal 1964 al 1972 sulla ABC (in Italia completa nel 1979, poi riproposta negli anni '90 e ora su Paramount Network), avente come protagonista Elizabeth Montgomery nella parte di Samantha, Dirk York (poi sostituito da Dirk Sergent) in quelli del marito Darrin e Agnes Moorehead nel ruolo di Endora, la madre di Samantha. Personalmente non son d'accordo con questa definizione. Prima di proseguire però, è bene che ti spieghi, caro lettore, quale sia la storia originale della serie tanto amata dal pubblico mondiale (perché sì, ebbe largo esito).
Samantha è una strega che si innamora di un mortale, Darrin, con un classico colpo di fulmine ma è il destino, e non i suoi poteri, a metterli sulle proprie strade. Quando Darrin le chiede di sposarlo, lei acconsente e durante la prima notte di nozze rivela al neo sposo la sua vera natura. Poichè la ama per ciò che è, Darrin accetta la condizione della moglie e lei per ricambiarlo promette di vivere come una perfetta mortale, senza quindi usare la magia. La madre, Endora, non è d'accordo col matrimonio e inizierà così a intromettersi nella vita dei due sposi comparendo a casaccio e compiendo vari incantesimi sul povero Darrin. A complicare le cose ci penseranno poi gli altri parenti magici di Samantha.
Innanzitutto Isabel usa molto le mani e l'orecchio sinistro (e non ne vedo il senso, se già compie magie anche con le mani), poi Isabel ha un padre onnipresente anziché una madre impicciona. Magari quest'idea poteva risultare interessante, tuttavia è innegabile che una suocera sia sempre più stressante e invadente di un suocero; forse, se Michael Caine ci avesse messo più vitalità e meno “pacatezza” avrebbe migliorato la parte. Ma onestamente penso che Shirley MacLaine sarebbe stata perfetta al posto di Caine. In sostanza, l'idea generale che mi son fatto è che le due sorelle sceneggiatrici abbiano voluto creare un remake però al tempo stesso discostarsi dalla serie originale, modificando certi aspetti: il risultato è un casino tale da essere un disastro. E non hanno aiutato nemmeno certe battute scontate e certe gag (per es: di fronte a un fondale con una loggia in prospettiva Iris dice a Isabel: “e nel profondo, non c’è niente nel profondo” e dal fondale esce il padre della strega). Il che è un peccato perché Nora Ephron è stata una splendida regista e sceneggiatrice ma in questo caso ha davvero fallito. Parliamo dunque del cast. A peggiorare la situazione vi è poi la presenza di Will Ferrell, un attore di cui non ho mai apprezzato la comicità e la recitazione e che nel suddetto film ha rovinato una parte che poteva dare qualche soddisfazione. Inizialmente era stato chiesto a Jim Carrey di interpretare Jack e probabilmente (anzi, senza probabilmente) con lui in squadra le critiche sarebbero state ben più che positive. L'unico aspetto positivo di Ferrell, almeno per quanto riguarda la versione italiana, è il suo doppiatore, Pino Insegno, al quale bisogna fare grandi complimenti per essere stato in grado di rendere più accettabile e sopportabile l'attore statunitense.
Chi invece è stato applaudito, elogiato e quasi osannato dalla critica cinematografica è la Kidman. Condivido il pensiero perché l'attrice australiana è stata davvero eccezionale nell'interpretare Samantha, o meglio nell'immedesimarsi in Elizabeth Montgomery e si vede che l'ha proprio presa a ispirazione. Inoltre la somiglianza fisiologica è evidente e col senno di poi, forse, sarebbe stato meglio se avessero girato davvero una versione moderna della sitcom Vita da strega con la Kidman nei panni di Samantha. D'altronde gli attori coinvolti in questo film sono tutti perfetti per le parti assegnate, eccezion fata per Ferrell naturalmente. L'unica pecca del personaggio di Isabel è la sua ingenuità quasi infantile, il fatto che viva con la testa fra le nuvole in un mondo tutto rosa e confetti. Sarebbe stato più interessante invece se l'avesse resa più matura e severa, proprio come la “vera” Samantha. Ma, in fondo, ho già detto che si è trattato di un mash-up.
Per quanto concerne Michael Caine mi sono già espresso e anche riguardo a Shirley MacLaine; su quest'ultima però vorrei aggiungere solamente che, come per la Kidman, nei panni di Endora (e non di Iris che interpreta la strega) sarebbe stata davvero perfetta. È stata molto più magica nelle vesti della prodigiosa Iris che in quelli della finta Endora, che ha invece rovinato con esagerazioni non richieste. Inoltre è un peccato che il suo sia stato un ruolo marginale; avrebbe certamente meritato qualche battuta in più e una presenza scenica più rilevante. Lo stesso parere lo riservo per Steve Carrell che troviamo nel film nelle vesti dello zio Arthur. Aspetto e recitazione sono formidabili: Carrell pare proprio il figlio di Paul Lynde (il vero Arthur della serie) ed è stato anche interessante inserire il personaggio dello zio di Samantha quale allucinazione o amico immaginario estrapolato dalla serie. Poi, naturalmente la comicità di Carrell ha fatto il resto. Un gradevole commento lo rivolgo anche a Carole Shelley nel ruolo della zia di Isabel, Clara, che casualmente si chiama come la zia di Samantha. Sebbene nella recitazione non sia stata così rassomigliante (la Clara della serie è più svampita, smemorata e pasticciona), per quanto concerne l'aspetto invece potrei azzardare nel dire che pare la versione ringiovanita di Marion Lorne (l'attrice del telefilm) o quanto meno potrebbe passare per sua sorella. Manca qualcuno? Di rilevante direi di no.
Prima di concludere permettimi, caro lettore, un altro paio di piccole considerazioni. Innanzitutto nel film, oltre a varie citazioni alla serie madre ovviamente, vi sono anche riferimenti alla sitcom Strega per amore, la serie rivale che prese ispirazione proprio da quella della ABC. Inoltre sono presenti anche varie sequenze del telefilm del 1964 in B/N (il colore arrivò due anni più tardi), ma la cosa che non mi è piaciuta e che non comprendo è la decisione di ridoppiare quelle scene. Negli spezzoni infatti né Dirk York né Elizabeth Montgomery hanno le voci ormai storiche di Luciano Melani e Melina Martello e onestamente non ne capisco il motivo. Infine, ho apprezzato molto il nuovo arrangiamento della sigla di apertura di Bewitched.
Grazie lettore per essere arrivato fin qui e se ora volessi sapere se ne consigliassi la visione, ti direi certamente di no, ne puoi fare anche a meno! Guardati la serie originale che è molto meglio.
Alla prossima!
Valutazione finale: 😡👎🏼