Morte e mistero a Parigi
Inizio col dire che il racconto è puramente inventato, ma personalmente l'ho sempre trovato avvincente e intrigante (non è la prima volta che lo vedo). Uno degli aspetti che ho apprezzato di più è la ricostruzione storica della Parigi dell'epoca: gli scenografi sono riusciti a ricreare alla perfezione la situazione e il clima che avremmo percepito in quei giorni di luglio, con la gente incazzata che addossava sedie, mobili e quanto altro per barricare le strade. È una finestra sul passato che non potremmo mai più rivedere perché oggigiorno, in caso di rivolta, i parigini non riuscirebbero più a erigere barricate come quelle dell'Ottocento. Infatti con l'avvento del Secondo Impero, Napoleone III avviò una trasformazione urbana che portò ai grandi viali che vediamo tuttora. Invece nel 1830 (fino agli anni '40-50 più o meno) la capitale francese era costellata di stradine e viuzze, perfette per bloccare l'avanzata dell'esercito (specialmente la cavalleria). Scusate l'excursus.
Tornando a noi, ho apprezzato anche l'uso massiccio della computer grafica. Diversamente da altri film e serie tv (vedi Victoria e gli Harry Potter di Yates), in questo caso la sua enfatizzazione oltre ad essere verosimile, è servita proprio per sottolineare l'aspetto irreale della trama. Il messaggio del regista è chiaro: è un racconto di pura fantasia, una storia inventata. E il fiore all'occhiello di questa caratterizzazione è la maschera, così vera e concentra ma al tempo stesso illusoria.
Infine un encomio lo rivolgo agli attori, primo tra tutti Depardieu, per la straordinaria recitazione (almeno per una volta non si vedono troppe mani svolazzare) e ai costumisti per aver saputo realizzare (quasi) alla perfezione abiti nello stile del tempo.
In definitiva, se non l'aveste ancora visto fatelo al più presto perché merita e perché, per una volta, non è la solita commedia.
A bientôt!