Un film perfetto per le noiose serate estive o natalizie
Charles (Jonathan Gordon) è un ragazzo che vive a New York e frequenta l'ultimo anno dell'Accademia di Belle Arti. Sebastian (Jason Ralph, il protagonista di The Magicians) è il suo migliore amico, figlio di un amministratore delegato imprigionato per frode finanziaria, che vive da solo in un appartamento di Manhattan, al quale deve fare da balia assieme agli altri amici. Questa situazione porta Charles a vivere in una sorta di limbo, diviso tra la sue sue vecchie amicizie (al quale è ancorato) e il desiderio di aprirsi al mondo e fare nuove conoscenze. L'incontro con Tim (Haaz Sleiman) complicherà le cose.
Sveliamo subito l'assassino: il film non è sto granchè. Voglio dire, è piacevole sì ma tocca tutti i cliché del genere comico (non nel senso che fa ridere, ma nell'originario significato di “ proprio della commedia”) e romantico in generale: le frasi fatte, le scene “fatte” cioè le classiche scene da film romantico, le sorprese che non sono mai tali perchè tu spettatore anticipi già tutto ecc... Perciò usare il termine banale non sarebbe poi così sbagliato.
A ciò si aggiunge la caratterizzazione dei personaggi, di quasi tutti, giacché ovviamente se devi impiegare dei cliché devi farlo bene. Avete presente quei film di serie B che passano in tv sotto Natale o in estate, in cui c'è sempre una ragazzina viziata (o delle adulte, a volte) che piangono, si disperano, urlano e poi sorridono e bevono, tutto per colpa dell'amore? Ebbene prendete quella situazione e volgetela al maschile e come risultato avrete Those people. Ed ecco quindi che il protagonista è un semi adolescente a cui piacciono i drammi e che vive tutto ciò che gli capita come una tragedia greca (in realtà non si sa nemmeno quanti anni ha, perchè non si capisce se stia frequentando l'Accademia come corso post-universitario oppure sia un universitario a tutti gli effeti, dato che proprio a inizio film dice “quando ero al college”). Ma questo atteggiamento lo possiede anche il co-protagonista Sebastian, che continua a piangersi addosso e a fare la regina del dramma; infine, a questo fascino non è immune nemmeno Tim con le sue scenate di gelosia e di finta incomprensione per un amore non del tutto corrisposto. Riassumendo, tutti i personaggi sono delle queen drama da applauso.
Questo già basterebbe per far storcere il naso e far cambiare subito idea a chiunque fosse incappato, anche per sbaglio, nel suo trailer. MA per rincarare la dose bisogna accludere altri stereotipi, in questo caso presi dal mondo LGBT. Prendendo spunto dall'esempio di poc'anzi, dopo aver “mascolinizzato” il filone noioso delle commedie otteniamo l'effetto opposto, in quanto il protagonista risulta un'oca giuliva sempre trasognante e un po' troppo queer. Il risultato sono le imbarazzanti situazioni in cui Charles si caccia, come quando conosce Tim o la sua litigata da sbronzo con Sebastian...
Pertanto né la trama né tantomeno la recitazione (e in parte la regia) sono così originali da rendere interessante il film. A tal proposito mi domando: ma invece di spendere dei soldi per creare qualcosa di mediocre, per il solo gusto di sperimentare, non era meglio fermarsi a ragionarci su un po' più a lungo e inventare una storia diversa e priva dei classici stereotipi?
La valutazione finale non è quindi del tutto positiva. Diciamo che essendo la classica commedia romantica smielata, è ottima per le serate estive o per quelle natalizie, ossia nei due periodi in cui la tv non passa nulla di entusiasmante.
Questo è quanto.
Alla prossima!
PS: Quasi mi dimenticavo. Il film è disponibile su Netflix solo in inglese ma con i sottotitoli in italiano. E a tal proposito una critica la riservo anche ai doppiatori, che hanno contribuito a rendere ancor più stereotipata la storia con la loro traduzione. In particolare non mi è piaciuto molto l'introduzione di uno degli amici da parte di Charles, il quale lo presenta come “il maschio del gruppo”. In realtà, nella versione originale, lui dice “è il ragazzo etero del gruppo”, quasi a sottolineare che lui è outsider. La scelta fatta dai traduttori mi pare invece leggermente offensiva, poiché definendolo “Il maschio” pare che gli altri due amici siano delle femminucce. Non è molto bella come cosa. Ma magari è solo la mia impressione. -Finish-
Valutazione finale: 😐😐😐