From France with love
Quando hai 17 anni è uscito al cinema nell'ottobre dello scorso anno, è francese ed è stato girato nella regione dei Pirenei, più precisamente tra le montagne; praticamente in un paese in culo al mondo sul confine con la Spagna.
I protagonisti sono Damien il biondo, un ragazzino viziato di buona famiglia, figlio di un medico e di un militare dell'Armée d'Air, che vive in una grande casa poco distante dalla scuola; Thomas il moro (l'attore ha 29 anni), il quale vive invece con i genitori in alta montagna e si occupa della fattoria di famiglia. Due realtà diverse con due storie diverse che, come troppo spesso accade, si trovano a scontrarsi invece di integrarsi.
Molti siti di recensioni definiscono questa loro propensione alla rissa, bullismo. Io non sono completamente d'accordo con questa definizione (sebbene utilizzerò questo termine per facilitare la lettura), perché a mio avviso il bullismo è un atteggiamento unilaterale ossia è contro una persona (o un gruppo di persone) inerme e non rispondente alle offese subite. Si parla solitamente di bullismo quando c'è un prepotente che attacca e un indifeso che subisce. Che sia verbale o fisico, non fa differenza. In questo caso invece entrambi i ragazzi reagiscono alle azioni reciproche, scatenando più volte una rissa; perciò non lo definirei bullismo in maniera stretta.
Questo è uno degli aspetti trattati. L'altro è l'amore nascente, nello specifico la scoperta dell'amore e il primo innamoramento. Direi che si possono intravvedere due differenti tipi di amore: uno umano e l'altro naturale. Non dirò di più, un po' per non spifferare troppo e un po' perché è interessante il mondo in cui il regista li ha raccontati.
Benché sia stato premiato ed elogiato da molti critici per l'introspezione che il regista compie nella coscienza umana, io penso che il tema del bullismo sia troppo poco sviluppato; non lo farei vedere a dei liceali, perché non c'è una lezione chiara da impartire. Tuttavia potrebbe essere d'aiuto per coloro che sono timorosi e spaventati nel provare sentimenti (o avere sensazioni) contrastanti verso i propri coetanei o altre persone in generale. Penso che potrebbe in qualche modo aiutarli ad accettarsi e/o a sciogliere i propri dubbi.
Lo consiglio dunque vivamente a chiunque ami le commedie, a chi piacciono i film impegnati con un argomento sviluppato che fa riflettere e che ti porta dentro la scena. Non è per nulla sdolcinato, né romantico. Anzi a dire il vero è a tratti triste e altri felice. Ho persino imparato cosa sia la stabulazione, termine a me ignoto sebbene il concetto non mi sia nuovo. Perciò potete vederlo tranquillamente in scioltezza, se non avete voglia delle solite commedie rosa, dei film di guerra o di animazione e volete per una volta evitare Hollywood. Inoltre penso che il punto focale sia la definizione di desiderio e la sua differenza dal bisogno: cos'è il primo? E in cosa differisce dal secondo? La risposta la scoprirete guardandolo.
Ah una piccola nota comica/buffa: la madre di uno dei protagonisti possiede una Suzuki, una jeep in pratica. Essendo un 4x4 dovrebbe riuscire facilmente a percorrere strade montuose anche con la neve, invece si inchioda. Insomma, se non ce la fa una jeep...
Valutazione finale: 😋😋😋😋