Assassinio allo specchio, cinema, Agata Christie, Miss Marple
Jane Marple pensaci tu
Bisogna innanzitutto fare una doppia precisazione. In Italia siamo bravissimi a incasinare le cose quando ci mettiamo, ma se questa tendenza sta lentamente (ma progressivamente) svanendo, ciò non vale per i “prodotti” del passato. Pertanto stai attento, caro lettore/trice, a non confondere il qui presente con il film omonimo uscito 5 anni prima e avente come protagonista Angela Lansbury (Jessica Fletcher per gli amici), in quanto le trame sono completamente diverse. Inoltre, non si deve fare confusione nemmeno con le traduzioni italiane delle opere da cui sono tratti: infatti esiste un romanzo intitolato Assassinio allo specchio ed è quello da cui è tratto il film del 1980; mentre il presente, come già accennato, è la trasposizione del libro Miss Marple: giochi di prestigio. Il problema non si pone nella versione inglese poiché entrambi i film riprendono il titolo originale dei romanzi (sebbene abbreviati).
Dopo questa precisazione, mi sento di dover dire poche cose su Assassinio allo specchio, sostanzialmente perché ormai l'ho già visto innumerevoli volte. Difatti Mediaset lo propina spesso sui suoi canali, in particolare da quando ha lanciato TopCrime (39 DTT), su cui vengono trasmesse maratone delle serie e film con Poirot e la Marple.
Come spesso accade con le trasposizioni dei lavori di Agatha Christie, anche questa storia è stata estrapolata dal suo contesto originario per portarla ai giorni nostri, ossia per adattarla alla tempistica del film. Infatti vi sono dei riferimenti (come le notizie su Lady Diana) che ci portano a pensare che si stia svolgendo negli anni '80 (invece dei '50) e che i personaggi vivano nel nostro tempo. Questo è uno degli aspetti che ho trovato al contempo curiosi e interessanti.
Il cast è internazionale, con un parterre di Oscar di tutto rispetto a cominciare dalla protagonista Helen Hayes, molto simpatica e diversa dalle altre Miss Marple viste sullo schermo. La sua interpretazione mi è sempre piaciuta perché sì impersona una vecchia curiosona, ma al tempo stesso crea delle situazioni comiche che fanno apprezzare il personaggio. Non posso dire lo stesso di Bette Davis, altro duplice Oscar, qui avente un ruolo marginale benché rilevante; sono evidenti i segni della malattia e dell'ictus che la colpì due anni prima e da cui parzialmente guarì. A livello recitativo non è la stessa Davis che possiamo vedere in Assassinio sul Nilo del 1978: sembra quasi non avere la stessa intensità emotiva, la stessa passione.
Altro Oscar è poi John Mills, interpretante il marito della Davis, la cui recitazione crea un forte contrasto sia con l'attrice statunitense sia con la protagonista. Infine troviamo Leo McKern nei panni dell'ispettore Curry, la figura che trovo personalmente più emblematica perché, per quanto poco presente (rispetto ad altri), ha una presenza scenica impattante. Accanto a questi grandi attori ve n'è uno, più giovane, che negli anni sarebbe diventato una grande star: Tim Roth.
Per quanto concerne il doppiaggio italiano, nulla da segnalare: grandi voci, perfettamente adattate, in particolare quella di Renato Mori per l'ispettore Curry.
Unica nota negativa di tutto il film sono certi effetti speciali troppo esagerati e fuori contesto e le musiche poste, secondo me, troppo a caso e scelte male.
Ne consiglio comunque la visione, perché è davvero ben riuscito.
Valutazione finale: 😋