Torna la spia più imbranata del Regno Unito
Per chi come me ha seguito fin dal primo capitolo la spia britannica più distratta e incompetente, già venire a conoscenza di un nuovo film (e speriamo non l'ultimo) è stata una bellissima sorpresa, vederlo poi... non ci sono parole! Eppure non tutti lo conoscono e allora forse sarebbe meglio fare una piccola intro, giusto per contestualizzare e spiegare chi sia Johnny English.
Innanzitutto scordatevi completamente di Mr. Bean. Qua siamo su altri livelli, con un altro tipo di comicità e un altro stile. I due personaggi non sono minimamente paragonabili, sebbene alcune mosse della spia ricordano il sempliciotto amante dei peluche.
Johnny English, il cui nome si potrebbe paragonarlo a un Mario Rossi qualunque, è la parodia della spia inglese più famosa a livello cinematografico: James Bond. Come il suo “collega”, Mr. English lavora per i servizi segreti, l'MI7 (si legge all'inglese em ai seven), il cui compito è quello di salvaguardare gli interessi del Regno Unito dentro e fuori i territori inglesi e che si occupa, tra l'altro, di sviluppare armi sofisticate e “ingegnosi” sistemi di spionaggio e controspionaggio, ovviamente portando il tutto all'assurdo e alla comicità. English è però una spia goffa, combina guai, che si mette sempre in ridicolo (pur non intenzionalmente) e deve essere tolto dai pasticci dal fedele assistente; ciononostante è anche una persona estremamente sicura di sé, convinta del proprio carisma e del proprio fascino sulle donne e, non considerandosi affatto inferiore ai propri colleghi (i quali puntualmente lo deridono), cerca sempre di farsi dare in dotazione oggetti iper sofisticati e macchine multi-accessoriate. Perciò è un James Bond scaltro e intuitivo ma pagliaccesco. Questo è Johnny English.
Onestamente all'inizio avevo il timore che questo nuovo film non fosse all'altezza del primo e meno ancora del secondo, per il semplice fatto che i sequel son spesso deludenti e hanno la tendenza di perdere lo smalto iniziale; son felice di essermi sbagliato. Johnny English è tornato più sbadato che mai e sono molto contento che al suo fianco sia ricomparso anche il fedele partner, Bough.
Parlare del cast in questo caso credo sia inutile, perché tutti riconoscono la bravura e la genialità di Rowan Atkinson, anche coloro che non ne apprezzano l'umorismo. Difatti penso che Mr. Atkinson sia l'unico attore comico inglese a essermi congeniale e che sia riuscito a farmi ridere (al contrario il Benny Hill Show, per esempio, l'ho sempre reputato stupido e demenziale). Non ho davvero molte altre parole da spendere per lui; piace e stop! Posso solo aggiungere che, da professionista, è sempre in grado di mettere a proprio agio lo spettatore e a farlo divertire. Ad Atkinson si affiancano altre star internazionali quali i già citati Ben Miller ed Emma Thompson, nonché Jake Lacy. Inoltre come nella più nota saga (e nei capitoli precedenti al suddetto), anche qui troviamo una English girl interpretata da Olga Kurylenko la quale, se non sbaglio (non vorrei dire una cavolata, non avendo visto il film), è stata la Bond girl in Quantum of Solace. La recitazione di tutti i citati è ineccepibile e non serve nemmeno commentarla, tranne quella di Lacy che ho trovato scialbo, patetico e molto abbozzato. Il suo personaggio (qui interpreta un multimilionario a capo di una società hi-tech) risulta arrogante e al tempo stesso bambinesco, pigro; neppure come parodia per un cattivo funzionerebbe. Si poteva far meglio e sopratutto si poteva avere un altro attore più accattivante dal pdv recitativo: se poi l'obiettivo dello sceneggiatore e del regista fosse proprio l'esprimere arroganza e superbia, allora ci sta divinamente.
La storia è davvero ben scritta e non è affatto banale; inoltre, benché il collegamento con i capitoli precedenti sia presente e in un modo alquanto originale, si tratta al tempo stesso di un episodio a se stante visibile senza dover necessariamente passare attraverso il secondo. Infatti i personaggi son tutti diversi, tranne naturalmente il protagonista, e il loro ruolo spiega questo cambiamento (un nuovo Primo Ministro, un nuovo capo del MI7, ecc...); oltretutto, come ho menzionato poc'anzi, il ritorno di Ben Miller a coprotagonista è un altro elemento che vaglia la succitata tesi.
Reputo molto interessante anche l'idea di voler “stravolgere” il protagonista, mettendone in risalto la goffaggine e il suo carattere in contrapposizione con un mondo a lui ormai sconosciuto o quantomeno non congeniale: quello tecnologico. Infatti lo sceneggiatore ha genialmente pensato di creare un dualismo conflittuale che vede una società sempre più tecnologica e connessa a Internet, potrei dire più “domotica”, a cui contrappone l' “analogicità” e il tradizionalismo di una persona non avvezza ai nuovi strumenti (con cui dovrà comunque fare i conti) e che rimane fedele alla tecnologia vecchio stile, ormai diventata pressoché usuale e affatto originale (chi non ha dei missili che sbucano dal cofano). La riluttanza di English a dover impiegare servizi tecnologici è mascherata dalle ragioni (effettivamente) logiche volte ad acciuffare il colpevole. Quindi, a rischio di ripetermi, un film molto ben scritto, ma non perfetto.
Vi è infatti qualche pecca che si sarebbe potuta evitare pensando ancor più fuori dagli schemi, per esempio certe gag e situazioni che risultano palesi e che lo spettatore, che già conosce Mr. English, riesce subito a immaginarsi e a prevedere. Scontato sarebbe il termine corretto, ma poiché non ricordo di aver mai visto scene simili in questa precisa saga, preferisco non usarlo. In ogni caso le gag e le risate non mancano di certo e benché temevo in un insuccesso, la triade sceneggiatore-regista-protagonista è riuscita a sorprendermi ancora una volta. Quindi, tanto di cappello.
L'altra pecca è che il colpevole, l'antagonista, si intuisce fin da subito a causa (forse) del carattere troppo borioso del personaggio. Vi sarebbe poi una falla ma la inserisco in calce per evitare spoiler.
Il film, essendo una parodia, non manca di citazioni e di riferimenti ad altri lungometraggi molto noti, i quali non vi svelerò per non rovinavi la sorpresa. E anche perché dovete coglierli da soli. Inoltre vi è anche il cameo di tre importanti star molto apprezzate dal pubblico: si tratta di Michael Gambon, Charles Dance ed Edward Fox (quest'ultimo, sono onesto, non lo conosco). Ho scelto di rivelavi i nomi, soprattuto perché Albus Silente è quasi irriconoscibile da quanto è invecchiato; gli altri due gli fanno semplicemente compagnia nella lista.
Ora la domanda essenziale è: consiglierei questo film? SI! In caratteri cubitali SIII!!! Dovete assolutamente vederlo, sia se vi dovesse piacere Rowan Atkinson e la sua comicità sia ovviamente se aveste già visionato i due capitoli precedenti. Siete rimasti a casa a squagliarvi sul divano annoiandovi? Siete tristi? Avete bisogno per qualsiasi motivo di tirarvi su il morale? DOVETE vederlo! Le risate sono garantite! E anzi, come già dicevo, vi consiglio di guardare il primo film e poi subito questo: saltate pure il secondo, che per quanto sia molto bello, può essere anche accantonato. Perciò inforcate il divano o il letto o la sedia in cucina e via!
Buona visione!
Valutazione finale: 😍😍😍😍😍
CURIOSITÀ E COMMENTI
A parte i primi due punti che non costituiscono alcuna anticipazione, gli altri saranno occultati per impedire spoiler e affini.
- l'MI7, benché sia stato spesso usato come nome fittizio del veritiero MI6, esistette veramente durante la Grande Guerra e la Seconda Guerra Mondiale. Poi nel dopoguerra fu accorpato ad altri dipartimenti. Il suo compito era quello di controllare la propaganda interna ed estera e di gestire la censura.
- L'interfaccia (o AI) della società hi-tech di Volta è molto simile all'Underworld di Amy in Lupin III – Ritorno alle origini nonché, come impostazione, all'applicazione PeopleLog di Enzo presente sempre nell'anime. Poiché è alquanto improbabile (se non impossibile) che lo sceneggiatore di questo film abbia preso ispirazione dal “cartone” (le riprese si sono svolte nell'agosto 2017 e l'anime era già in produzione) e/o abbia avuto uno scambio di idee con quello dell'anime, trovo la coincidenza alquanto stupenda!
- La scenografia a un certo punto ha una falla enorme. English perde il telefono in cui aveva le prove per incastrare il colpevole degli attacchi, scambiandolo accidentalmente con quello di una sconosciuta. Invece di far recuperare facilmente il telefono dalla signora, cosa che sarebbe stato alquanto logico (non è difficile per i servizi segreti risalire a un'identità da una foto), lo sceneggiatore ha deciso di lasciar perdere e far gettare English nell'azione. Probabilmente questa scelta è dovuta al fatto che il recupero del telefono avrebbe accorciato di gran lunga il film o, al contrario, lo avrebbe allungato troppo (per riallacciarsi al finale English avrebbe dovuto, per esempio, recuperarlo per poi riperderlo irrimediabilmente). Forse avranno tagliato delle scene, però in questo modo hanno creato un'incongruenza.
- In una scena del film Lacy afferma: “(...) toglierà il collegamento del Regno Unito con l'Europa” e si vede una mappa virtuale del Continente che viene cancellato per metà. É buffo e paradossale perché la metà restante è rappresentata dai Paesi dell'ex Patto di Varsavia. Quasi fossimo ancora nella Guerra Fredda.