Un film straordinario per un'opera straordinaria
Sebbene sia stato accolto negativamente dalla critica internazionale presente al festival di Venezia, dove venne presentato fuori concorso nel 2004, personalmente l'ho sempre ritenuto un bellissimo film, superbamente diretto e magnificamente interpretato. Basato sull'omonima opera di Shakespeare, il regista (nonché sceneggiatore) è riuscito a trasportare nella realtà in maniera convincente ed accattivante i vari personaggi e le loro emozioni. Gente più esperta di me ha definito il libretto una commedia, eppure a mio avviso si potrebbe parlare di tragicommedia, in quanto sono presenti due diverse tragedie (e quindi due storie diverse) che culminano nella commedia di fondo: la prima è quella che vede contrapporsi Shylock (si legge “Sciailoc”) ad Antonio; la seconda ha per protagonisti l'ebreo e sua figlia; infine la commedia è la storia di Bassano e Porzia. Vediamo quindi chi, come e dove ha stato girato questa trasposizione.
Parte del cast internazionale (ma essenzialmente statunitense e/o anglofono) lo avete già scorto nella trama e prima di soffermarmi sui principali, vi introduco i restanti attori. Nella parte di Gessica, la figlia dell'ebreo, vi è Zuleikha Robinson (vista ultimamente in Lost e Rome); Charlie Cox (Casanova, Stardust e Daredevil) interpreta Lorenzo, l'amico di Bassanio e Graziano impersonato da Kris Marshall (Funeral Party e Tre uomini e una pecora). Infine David Harewood (Supergirl) interpreta il principe del Marocco, uno dei pretendenti di Porzia. Per quanto concerne i principali, non si può che intessere lodi a ognuno di essi per la loro mirabile recitazione; tuttavia, se dovessi eleggere il migliore sceglierei senza dubbio Al Pacino, vero e indiscusso protagonista della commedia. Il suo Shylock sembra proprio uscire dalle pagine di Shakespeare, tanto è vivida e reale l'interpretazione dell'attore. È certamente uno dei personaggi più ambigui e più odiati, tra quelli descritti dal drammaturgo, ma proprio per questo forse il più acclamato. Shylock infatti era un personaggio beffato e denigrato nel XVI secolo per la sua origine e per la professione che svolge. Parte della colpa è da attribuire allo stesso Shakespeare, il quale lo dipinge come un essere crudele, un orco avaro assetato di vendetta benché, in realtà, incarni una situazione normale per l'epoca: ossia il maltrattamento subito dagli ebrei e la diseguaglianza dei loro diritti. Difatti Shylock non è di per sé cattivo, ma riflette la cattiveria inflittagli dai veneziani cristiani. Al Pacino tutti questi aspetti riesce a trasmetterli magistralmente: l'amore che prova per la figlia, secondo solo a quello per il denaro; l'avarizia quindi che gli è tanto cara sia per l'ossessione verso il nobile metallo, sia per la fatica fatta per ottenerlo; l'odio covato per i cristiani, che lo sbeffeggiano e lo insultano per praticare l'usura, ma che odia anche proprio perché essi non la praticano. Infine l'amore verso la religione, la sua imperturbabile fede, la cosa a lui più preziosa cui fa sempre affidamento e che usa anche come scusante.
All'opposto dell'ebreo vi è Antonio, un uomo affettuoso, religioso ma profondamente ipocrita, il quale rispecchia appieno il comportamento di molti Veneziani del XVI secolo; che in pubblico sbeffeggiarono l'usura ma nell'ombra non si fecero scrupoli a scender a patti con i giudei. Jeremy Irons è un attore molto bravo senza dubbio, che tuttavia non pongo allo stesso livello di Al Pacino: in parte a causa della diversità dei ruoli, ma sopratutto per l'intensità dimostrata dal suddetto attore nell'impersonare l'ebreo. Ciononostante anche l'interpretazione di Irons è degna di lode ed è stato in grado di far trasparire tutto l'amore provato dal suo personaggio nei confronti di Bassanio in maniera superba. Si tratta di un amore maturo, quel genere di amore che sa farsi da parte quando la persona per cui lo si prova non ci ricambia allo stesso modo ed è invece innamorata di un'altra. Antonio ama Bassanio profondamente, salda ogni suo debito, ne gode della compagnia e anche quando l'amico gli chiede un prestito per finanziare il suo corteggiamento, Antonio cede e si rende garante impegnando la sua stessa vita. È un genere di amore che non siamo abituati a vedere al cinema, dove spesso ci si focalizza su questioni più futili. Dal canto suo, Bassanio riconosce questo forte sentimento e benché non provi lo stesso, lo ricambia sotto forma di amicizia, un'amicizia forte e passionale che non smette mai di manifestare. Data l'ambiguità e la poliedricità del personaggio, all'inizio del film si potrebbe confondere questa amicizia come un approfittarsi; tuttavia verrà smentita nel corso dell'opera specialmente raffrontandola col sentimento provato per Porzia. Si percepisce infatti come, per quanto Bassanio ami e desideri la donna, il suo affetto per lei sia comunque inferiore a quello provato per Antonio. Joseph Fiennes è un altro attore che bisogna elogiare per aver saputo trasmettere queste sensazioni e per esser riuscito a togliersi i panni dell'autore e tuffarsi in quelli di un suo personaggio. Passiamo quindi a Porzia, giacché l'ho menzionata. In realtà la recitazione di Lynn Collins non è così eccezionale da affiancarla alle due prime star; ciò che colpisce di lei è la bellezza. Incarna perfettamente il personaggio descritto nell'opera ed è anche stata in grado di andare oltre, recitando la parte dell'omonimo ruolo in Giulio Cesare. Di fatto, quindi, Lynn Collins interpreta Porzia che impersona un'altra Porzia (o quanto meno ne incarna le doti). La bellezza dunque è il punto centrale di questa attrice, una bellezza che, magari esagero, la fa rassomigliare alla Venere di Botticelli.
Il film è stato girato interamente tra Venezia e alcune ville venete e l'atmosfera, tipica della laguna e della città insulare, rende la storia ancor più realistica. A ciò si aggiunge la recitazione in versi, la quale contribuisce a far sembrare il film un teatro dal vivo; un po' come è successo col Rigoletto di Placido Domingo un paio di anni fa. Perlomeno questo è quanto traspare grazie alle scelte addottate dal doppiaggio italiano, in cui fioccano diversi nomi importanti come Giancarlo Giannini, che presta la sua voce a Shylock, Massimo Corvo nei panni di Irons, Perla Liberatori e Pino Insegno. L'unico svantaggio, diciamo così, di questa decisione sono alcuni monologhi che appaiono troppo lunghi, pesanti e al limite della banalità; ma d'altronde, si tratta del testo di Shakespeare.
Essendo un film, ovviamente la storia è stata rimaneggiata qua e là e quindi certe scene non corrispondono all'ambientazione descritta nel libretto. Malgrado ciò, l'interpretazione degli attori e la drammaticità della trama fan si che questi errori siano tollerabili.
Riprendendo quanto asserito all'inizio di questa recensione, in completo disaccordo con la critica, ribadisco il mio personale giudizio positivo nei confronti di questa trasposizione, che consiglio di vedere e consiglio anche la lettura dell'opera; magari prima della visione così da poter poi fare un paragone.
Buona visione e lettura!
Alla prossima!
Valutazione finale: 😍😍😍😍😍