Un normale spaccato di vita quotidiana
Sono le 23.41 (del 30/12) e ho appena terminato di vedere questa serie TV francese di un paio di anni fa, che appunto si intitola I love you 2. Prima di proseguire con gli sproloqui, ti riassumo la trama.
Per quanto in apertura l'abbia definita “serie”, in realtà non so quanto sia corretto questo termine; probabilmente dovrei usare “mini serie”. Questo perché consta solo di 3 episodi... purtroppo. La cosa però sbalorditivamente allucinante è che è stata trasmessa sulla TV italiana! Infatti è andata in onda su FOX Life, perciò esiste la versione doppiata. D'altronde il titolo originale (come si può vedere nella foto)è un altro: J'ai 2 amours, ossia Ho due amori. La versione internazionale e italiana ha invece scelto il presente titolo, che bisogna tradurre con Vi amo entrambi o letteralmente Io amo voi due.
Questa mini serie avrebbe sicuramente meritato uno sviluppo più approfondito e ampio, perché la storia è davvero bella, intrigante e innovativa.
Non si è (credo) mai visto in TV una storia d'amore polivalente. Certo ci son stati litigi, tradimenti, figli illegittimi (Beautiful ne sa qualcosa), ma mai una relazione di questo tipo.
Ecco perché I love you 2 mi è piaciuta fin da subito. Oltre alle tematiche affrontate, vi è anche un altro aspetto che la differenzia dalle altre: l'omosessualità, la bisessualità, l'amore in generale vengono affrontati in maniera seria, verrebbe da dire “normale”. Non ci sono cliché, non ci sono mani svolazzanti, non ci sono stereotipi di alcun genere. Soprattuto non ci sono solo uomini e donne ultra-fighi che descrivano la sfera LGBT; non si vedono nudi eccessivi o esasperati come troppo spesso vengono usati in questo genere di racconti. I soli nudi presenti (che poi ce n'è uno integrale e stop) non sono lascivi, non sono messi lì per attirare più pubblico e per seguire la brutta ossessione per la bellezza fisica, sia essa maschile che femminile. Le nudità sono inserite come episodi di vita quotidiana, potremmo dire così, senza alcun pudore e quindi senza ostentazione.
Questo è forse l'aspetto che ho apprezzato maggiormente, perché dimostra che non c'è bisogno di uomini ultra palestrati e definiti, con la fissa per la palestra, per raccontare una bella storia.
Non mancano poi alcuni espedienti comici, certe dinamiche e qualche scambio di battute, che magari per qualcuno potranno risultare banali però alla fin fine ci stanno bene. Non nego, infatti, di aver riso quasi tutto il tempo durante la visione dei primi due episodi. Allora tu lettore potrai chiederti: ma quindi è una serie comica? No, non ho detto questo. La serie rappresenta lo spaccato della vita quotidiana di una coppia, con i suoi normali rituali, i suoi momenti, le sue gioie e le discussioni, nelle quali poi sono state inserite delle battute o delle sequenze che, in ogni caso, potrebbero verificarsi nella realtà. A tal proposito penso che il personaggio di Françoise, interpretato da Catherine Salée, sia geniale: chi non ha un'amica schietta, un po' cinica, che se ne esce con battute sagaci e sprezzanti ogni tanto? Che alterna le sigarette normali con quelle elettroniche, perché pensa sia corretto per non avere un cambiamento troppo repentino? Poi aggiungeteci l'età matura e l'astinenza e bingo avete l'amica del cuore sullo schermo; o la vicina di casa, oppure una parente.
Rimanendo sul cast, sono rimasto piacevolmente colpito dal protagonista Vincentelli, sia per il livello recitativo e la presenza scenica, ma anche per l'interpretazione data al personaggio, che di fatto è una persona normalissima. Sì, magari spingo un po' troppo con questa normalità, ma vorrei che sia chiaro che qui non vedrai il classico omosessuale vistoso e appariscente, ma nemmeno quello super muscoloso e senza cervello (o anche il tipico nerd grassoccio con gli occhiali insicuro di sé). Finalmente viene illustrata l'integrità della comunità LGBT. Lo stesso, infatti, vale anche per la controparte lesbica: la Chamoux non è il tipico “maschiaccio” senza femminilità che la TV ci ha sempre dipinto. E' innanzitutto una donna, con le proprie paranoie e le proprie paturnie, insicura e incazzata con Cupido. E a proposito di quota rosa, Julia Faure l'ho trovata stupenda: così come per il protagonista, mi è piaciuto tutto di lei. E' fenomenale. Chi invece mi ha deluso un po' è Barthélémy, il cui personaggio mi è sembrato apatico, smorto, privo quasi di vitalità. Alla fin fine sono le due facce della medaglia: da un lato abbiamo Hector che, anche visto il lavoro che svolge, è attivo, energico, non si ferma mai; mentre Jérémie è più rilassato, pacato, ponderoso potrei dire.
A far da cornice a questa storia (quasi) idilliaca, c'è la città di Strasburgo con la sua vivacità, i suoi scorci, i suoi rumori, la sua organizzazione urbana (hanno un tram dal design moderno che incredibilmente non intralcia il traffico; robe che a Roma ce le sogniamo). Il perfetto sfondo per una storia d'amore, con i suoi alti e bassi.
L'unica pecca appunto è la brevità: ha il potenziale per essere una serie dalle molte stagioni, senza dubbio. E' un peccato che non si sia sviluppato di più il racconto.
Il prodotto però è fantastico. Assolutamente da vedere, soprattuto per rendersi conto appunto che non tutti i gay e le lesbiche sono piume e camicie da boscaiolo, bensì che ci sono molte persone uguali a ognuno di noi, completamente “insospettabili” che vivono là fuori.
Perciò caro lettore te la consiglio caldamente. Alla fine che ti costa? Sono (purtroppo) solo 3 episodi.
Alla prossima e auguri di Buon anno!