Goro, ma cosa combini!
Una premessa bisogna farla, anzi due: la prima è che il film, come quasi tutti i precedenti, non è mai uscito in Italia (e solo gli dei sanno il perché), perciò ho potuto guardarlo solamente in lingua originale grazie ai sottotitoli. La seconda: questa recensione sarà ultra-breve.
A differenza della serie, i cui episodi (tranne quelli trasposti dal manga) sono diventati troppo semplici da intuire e poco interessanti, il lungometraggio presenta invece una trama complessa e ben pensata che tiene incollato lo spettatore per tutta la visione. Si tratta di un vero giallo con indagini e sviamenti degni di Sherlock Holmes. Perciò tanto di cappello agli sceneggiatori.
Avrei solamente un paio di critiche da evidenziare: innanzitutto l'idea di un centro congressi multifunzionale in mezzo alla baia di Tokyo non è così originale, poiché era già stato usato in Lupin III – L'unione fa la forza del 1998, nonostante in tal caso si trattasse di un parco divertimenti con annesso museo. L'altra critica riguarda alcune scene disegnate male con evidenti errori: mi riferisco per esempio alla sequenza in cui l'auto di Amuro, dopo che questi l'ha gettata contro un'altra vettura, ne esce con il cofano indenne e senza un graffio, eccezion fatta per il parabrezza. Non è molto credibile. Errori li troverete anche nei sottotitoli, in particolare nel modo in cui Conan si rivolge ad Amuro dandogli prima del “tu” per poi passare al più ossequioso “lei”. Sono quisquilie che si sarebbero potute evitare con una riletta.
Essendo un “cartone animato” o più correttamente un anime non sento la necessità di consigliarlo o meno; preferisco delegare a voi lettori la scelta. Se, tuttavia, foste dei fan del piccolo detective allora un'occhiata certamente dovreste darla, così come al precedente. In fondo si tratta di un “cartone” che non presenta eccessiva violenza né sangue, perciò è adatto anche ai bambini.
Visto? È stata molto breve!
Alla prossima!
Valutazione finale: 😋