L'unica cosa più straordinaria della loro musica è la Loro storia
Sei un fan dei Queen? Conosci tutte le canzoni a memoria? DEVI VEDERLO!
È con le tre parole iniziali che mi sento di definire questo film, questa biografia su uno dei cantanti più amati, adorati e geniali della Storia della musica e sul gruppo che lo ha reso immortale: i Queen e Freddie Mercury.
La trama penso che non debba nemmeno essere scritta, perché è la storia dei Queen iniziata a partire dal 1970 e se tu, caro lettore/trice, non conosci nemmeno una loro canzone e non sai chi sono, faresti meglio a rimediare quanto prima, perché non si possono non sapere chi sono Freddie Mercury (interpretato da Rami Malek), Brian May (interpretato da Gwilym Lee), Roger Taylor (interpretato da Ben Hardy) e John Deacon (interpretato da Joseph Mazzerello)! Perché questi sono LA band rock del secolo scorso, senza nulla togliere alle altre.
Come avrai capito dalle tre parole magiche, questo film è un successo garantito, non solo, è un capolavoro e faccio i complimenti allo sceneggiatore e al regista per il superbo lavoro svolto; nulla da ridire, davvero, semplicemente stupendo. Questo perché, a mio avviso, non è un film solo su Freddie Mercury o sui Queen, ma su entrambi e chi vi ha lavorato è riuscito a dare risalto a tutti i componenti: non si tratta di un tributo solo al solista più talentuoso della musica, come molti avranno pensato e come altri avranno sintetizzato; bensì il legame tra il cantante e la band è sempre presente, palpabile, e con equanime spazio. Certo si parla ovviamente della vita di Mercury, ma sempre nell'ottica della band. È grazie a questa riflessione che sono riuscito a concepire i motivi che hanno spinto gli sceneggiatori a focalizzarsi su determinati eventi e canzoni e, allo stesso modo, capire il perché non venga citata per esempio Barcelona: perché, lo ripeto, non è un film solo su Mercury. Da qui la mia correzione del sottotitolo. Tuttavia, non trovo corretto in questo frangente non aver dato peso alle decisioni degli altri componenti. Mi perdonerai, lettore, se qui parlo chiaro ma se conosci la storia dei Queen o avrai letto la pagina Wiki a loro dedicata (e mi perdonino le Muse per aver scelto questa fonte), saprai certamente che non solo Mercury ma anche Brian May e gli altri iniziarono una carriera da solista contemporaneamente al cantante. Ecco questo non viene detto nel film e non lo reputo onesto. Ci sono poi altre cose sulla stessa falsariga che non sono state ben evidenziate, di cui parlerò a breve. Ma prima premettimi di dire che non sto ritrattando quanto detto inizialmente, né sto agendo ipocritamente: affermo solo che questo capolavoro ha, dal mio personalissimo pdv, delle imperfezioni. D'altronde tutti i capolavori ne hanno alcune e son quelle a renderli tali. Per parlare di queste minuzie, devo per forza descrivere le scene perciò ecco l'avviso:
La prima di queste sviste riguarda l'entrata di Deacon nel gruppo. Viene presentato come un nuovo membro assieme a Freddie ma in realtà era stato reclutato circa un anno dopo; il problema, tuttavia, è che non si capisce come, in quali circostanze e in che dinamiche. Mentre con Mercury si vede come si son incontrati (e pure questo pare sbagliato, poiché fu l'ex Smile Tim Staffel a fare le presentazioni), Dicky è stato messo lì come una pedina aggiunta. Avrei preferito quanto meno una spiegazione. Lo stesso dicasi per la questione dei comandi sonori nella plancia durante il concerto del Live Aid: non si capisce a cosa servano e solo chi è del mestiere o ci bazzica riesce a intenderlo e quali conseguenze abbiano avuto. Tra l'altro, non so perchè, avevo sempre pensato che il Live Aid fosse stato organizzato per combattere l'AIDS in Africa. In mia discolpa posso dire che non ero nemmeno nato all'epoca e quando ne venni a conoscenza per la prima volta ero ancora molto piccolo.
Le ultime due critiche le rivolgo all'epilogo. Ammetto che han avuto la più straordinaria e azzeccata tra le idee, scegliendo di finire la storia nel 1985, ma si son dimenticati poi di inserire tra le “note” finali che Freddie Mercury comparve e cantò un'ultima volta nel video di There Are the Days of Our Lives che venne distribuito postumo. Inoltre si legge che il cantante morì per una polmonite causata dall'AIDS: non è del tutto esatto perché l'AIDS gliela peggiorò, non gliela procurò.
Invece un errore molto “pesante” riguarda l'outfit più famoso del cantante, con cui viene ritratto in quasi tutte le foto più ricercate su Internet: parlo della sua incoronazione a re. Quel costume lo indossò solamente nella sua ultima apparizione live nel concerto tenuto il 9 agosto 1986 nel parco della villa Knebworth House nella contea di Hertford, in Inghilterra. Non posso però escludere che vi si presentò effettivamente anche a una festa vestito così, ma son più dell'idea che sia stata inserita appositamente per ricordarlo.
Tornando invece a lodare il film, rimango nella sezione “anti-spoiler” perché non posso farlo senza menzionare apertamente certe scene, a cominciare dalla nascita di Bohemian Rhapsody che è stupenda, anzi spettacolare. Anche quelle degli altri successi sono affascinanti, ma Bo. Ra. è unica, proprio come la canzone. Inoltre ho trovato divertente e geniale l'idea di ricreare certi videoclip musicali: d'altronde, i Queen furono i primi a realizzarli e a usarli. Un'altra sequenza emozionante è il concerto di Rio de Janeiro (pure questo cronologicamente errato), con la folla che dal nulla inizia a intonare Love of my life è semplicemente commovente, come commovente è tutta la parte riguardante la notizia dell'AIDS. Non fosse stato per i condotti lacrimari secchi, mi sarei messo a piangere. La scena è così toccante che l'amico, etero, ci tengo a precisarlo per farvi capire l'importanza di questo momento del film, con cui ero a vederlo mi ha chiesto “ma poi, per 'sta merda (l'AIDS) si è trovata una cura?”. Ciò non denota l'ignoranza del mio amico, se è ciò che hai pensato caro lettore, perché quasi il 90% (forse di più) degli etero non si cura di un simile problema; non si interessa perché pensa che non li riguardi. E la finisco qui perché altrimenti uscirei dai binari.
In ogni caso, senza ombra di dubbio, questo film è carico di emozioni dall'inizio alla fine sopratutto nei momenti che ho citato e ovviamente nel finale... Se lo andate a vedere, portatevi i fazzoletti, specie se siete dei fan dei Queen.
Ho apprezzato, oltre all'inizio, anche il modo in cui hanno messo in risalto la voglia di sperimentare della band. Infatti un punto fisso di Mercury e degli altri componenti era questa ricerca continua di qualcosa di nuovo, di nuovi sound, di nuovi generi e nel film lo si vede benissimo. Ancora una volta, son cose che trovate su Wikipedia, quindi nulla di nuovo.
Per quanto riguarda il cast faccio gli applausi a Rami Malek per la sua interpretazione di Freddie Mercury: magistrale, straordinaria. Non ci son parole per descriverla, benché non fosse molto somigliante, almeno durante gli anni “giovanili”. Ho letto che per prepararsi alla parte, oltre a leggere e vedere tutti i concerti, Malek ha preso anche lezioni di canto. Questa cosa mi ha lasciato perplesso anche uscendo dal cinema e son rimasto col dubbio: non so se, nella versione italiana (non posso parlare per quella originale), lo studio di doppiaggio abbia scelto di mantenere la voce dell'attore oppure sia quella originale di Mercury. È talmente somigliante che si fatica a capire quale delle due sia. Altro che Tale e quale di 'sta ceppa! Comunque sia, Malek è strepitoso e ha saputo manifestare un lato sconosciuto, più intimo, di Freddie Mercury, ossia la sua solitudine. Potrei osare ad affermare che ha reso il mito più umano, per poi riconsacrarlo al Parnaso. Davvero eccezionale. Inoltre, va' detto, su questa stessa falsariga gli autori della trama hanno saputo affrontare il tema della sessualità del cantante senza però che tale aspetto influenti lo spettatore né che possa compromettere il film e la personalità di Mercury. Posso azzardarmi a dire che è stata messa in secondo piano, giusto abbozzata proprio per dare risalto al Freddie cantante e non al Freddie “bersaglio dei pettegolezzi”; a tal proposito, la scena dell'intervista è immensa. D'altronde, Freddie Mercury fu, era ed è ancora amato e venerato da tutti i suoi fan e dai fan dei Queen (speciamente tra gli etero più ferrei e intransigenti) per la sua voce, la sua estensione vocale e non certo per le sue preferenze a letto, ed è questo che, secondo me, han voluto far trasparire gli sceneggiatori. Dopotutto, quando si ascolta Bohemian Rapdosy o Killer Queen o I want to break free, per citarne alcune, quel connubio tra strumenti e voce fan cancellare qualsiasi pensiero e ci si lascia trasportare. Mi son meravigliato, difatti, che in sala la gente non si sia messa a cantare perché il film è talmente potente ed attrattivo che, per chi le conosce, è quasi impossibile non intonare quelle canzoni, se non altro con le labbra.
Chi invece è fisionomicamente perfetto e identico al Queen originale è Gwilym Lee che interpreta Brian May: due gocce d'acqua separate alla nascita! Tanto che si potrebbe avanzare l'ipotesi che in realtà sia davvero il bassista, ringiovanito con la computer grafica. La somiglianza è impressionante.
Concludo ribadendo le mie convinzioni: è un film di successo ed è un capolavoro sul successo dei Queen: certo, avrei preferito che tra gli sceneggiatori comparissero Brian May e Roger Taylor, o che comunque venissero interpellati maggiormente nella scrittura del copione. Mancano infatti alcune tappe fondamentali nella carriera della band riguardanti, per esempio, il loro declino negli Stati Uniti o altri momenti “disastrosi” come il concerto al Sun City, in Sudafrica. Per questo dico che è il film dei loro successi; ciò non toglie che sia un capolavoro.
Con questo ho finito. Non c'è altro da aggiungere e come ho annunciato all'inizio, dovrai perdonarmi caro lettore se non è poi così dettagliata, ma i ricordi si stanno già offuscando. Non nego che potrei tornarci su quando lo rivedrò in streaming.
Alla prossima!
PS: Ho notato, leggendomi la loro biografia, che ci sono stati altri errori e potete trovarne alcuni nella pagina di Wikipedia. Resterà un mistero il perché di tali decisioni.
Valutazione finale: 😍😍😍😍😍
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