Un film pieno di bestie, di schiavi in rtt, con pesci volanti, con delle truppe d'élite e uno che non è grosso ma è solamente in rilievo!
Inizio col dire che per chi ama le avventure di Asterix e Obelix come il sottoscritto, è sempre emozionante e divertente assistere a un loro film (questa è la seconda volta che lo vedo). Detto ciò, in apertura ho scritto che si tratta di una trasposizione del fumetto (di cui farò presto una recensione collettiva) e in effetti è così, solo che la fedeltà non è totale; infatti la trama è fedele all'albo solamente per l'85% essendoci molte differenze che, tuttavia, migliorano la storia (lo schiavo numida Duplicata e la sua inflessione filosofica è stupendo). Una di queste differenze, che si nota solamente nel doppiaggio italiano, è la parlata romanesca delle legioni (“Non vedo mi moje da 22 anni. E io allora? so’ partito che mi moje era incita e mo’ so’ nonno!”). Nel “cartone” difatti tanto i legionari semplici come i centurioni hanno un marcato accento romano (mentre i civili, Cesare, l'architetto e i senatori, parlano in italiano) e la dualità con i Galli (doppiati in italiano) rende la storia molto più interessante e divertente. Purtroppo nei fumetti questa caratterizzazione non è stata spesso mantenuta, preferendo invece tradurre tutto senza alcuna influenza dialettale. Ed è un peccato. Oltre ciò, dispiace dirlo, l'albo è un tantino piatto benché divertente, quindi diversamente dal solito faccio i complimenti agli sceneggiatori per aver saputo integrare parti nuove al filo narrativo originale, riuscendo a valorizzare il lavoro dei due grandi Goscinny e Uderzo.
Il film, diversamente dai precedenti, è stato realizzato in 3D con la computer grafica e devo ammettere che, per quanto fossi stato scettico inizialmente, ho saputo apprezzarne la scelta; tuttavia, rimango dell'idea che le animazioni tradizionali con i fogli di cellulosa sia la migliore, perché innanzitutto si può apprezzare maggiormente il lavoro dei disegnatori e in secondo luogo perché premia quest'ultimi per la loro capacità e bravura. Inoltre i disegni sembrano più “vivi” e concreti, mentre l'animazione digitale li rende più plastici per quanto siano dettagliati (es: i capelli così tanto curati da sembrare finti): paradossalmente si percepisce di più la profondità coi disegni.
Una grandissima critica invece la rivolgo al doppiaggio e ai doppiatori. Esclusi i primi due lungometraggi, nei restanti i personaggi hanno sempre avuto diverse voci: Asterix, il cui primo doppiatore fu il grandissimo Oreste Lionello, è qui doppiato da Marco Mete, la cui voce è un tantino bassa rispetto a quella di Lionello, mentre Obelix da Saverio Indrio. A parte che non riesco a capire né tollerare questi continui cambiamenti (in Francia il doppiatore di Asterix è sempre stato Roger Carel fino al suddetto, il quale costituisce quindi il suo ultimo lavoro prima del pensionamento. In Asterix e il segreto della pozione magica è stato sostituito da Christian Clavier, il primo Asterix del cinema), la voce di Obelix proprio non mi “sfagiola” come direbbe il personaggio. Non mi piace e non gli si addice, forse per via di quel tono quasi “affannoso”: sembra come se Indrio abbia volutamente attuato questa scelta a causa della mole di Obelix. Ma per quanto sia grosso, Obelix è agile quindi questa scelta non la capisco. Probabilmente è solo una mia impressione. Anche con i restanti personaggi c'è stato un cambiamento di doppiatori (ho apprezzato particolarmente la voce di Cesare). A questo problema se ne aggiunge poi un altro, vale a dire la pronuncia dei nomi, che è spesso sbagliata: e così Abraracourcix diventa Abraracursix.
Concludo, aggiungendo che nel film sono presenti vari riferimenti e citazioni di film famosi che hanno marcato la storia del cinema, da Il signore degli anelli a Tintin a Il re leone, che sono state riadattate in maniera sagace e divertente.
Riassumendo è un cartone animato sicuramente da vedere e da far guardare anche ai propri pargoli.
Buona visione!
Valutazione finale: 😍