Ritorna la coppia De Sica/Boldi... peccato per il film!
Come ho detto in apertura, questo film vede nuovamente sul grande schermo la coppia dei “cinepanettoni”, e d'altronde pure il suddetto uscì nel periodo natalizio; tuttavia la comicità e l'atmosfera sono ormai cambiate dai “bei vecchi tempi”. Sarà che loro si sono stufati e/o conformati ai ruoli o sarò io che mi son ormai abituato, però questa storia non è molto entusiasmante né avvincente come i loro primi film. La sceneggiatura infatti poteva essere sviluppata meglio, con situazioni e gag molto più esilaranti, invece sembra piuttosto una parodia o un omaggio a capolavori e interpreti importanti nella storia del cinema, e non solo. Perciò ecco somiglianze con A qualcuno piace caldo, o a esibizioni di Marilyn Monroe e di altri attori (per esempio Carmen Miranda); non mancano poi riferimenti ai film della coppia ed episodi estrapolati dalla cronaca del secolo scorso (come la manifestazione degli animalisti alle prime teatrali). Tutti questi elementi sarebbero potuti essere anche interessanti e apprezzati maggiormente se fossero stati valorizzati meglio da un copione più articolato e dilettevole. Anche la regia e il montaggio non risultano eccezionali: forse sarà colpa della qualità del mio video, eppure il montaggio da' l'idea che siano tanti pezzi di vari sketch uniti alla bell'e meglio. Il che è un peccato perché tutto sommato De Sica come regista non è malaccio.
Vi è poi un'altra gigantesca critica riguardante la sua contraddittorietà. In particolare mi ha dato fastidio una battuta omofoba diretta a De Sica in vesti femminili, cui uno degli attori si rivolge dandogli del “ricchione ma coi baffi”. Come se nella comunità LGBT non ci fossero gay o bsx coi baffi. Tralasciando questo dettaglio, la battuta è davvero pessima e banale per essere usata nel 2019, eppure esprime anche la contraddizione menzionata poc'anzi, poiché andando avanti col film si noterà un'apertura (anche mentale) verso il mondo gayo. Diciamo quindi che quell'infelice frase si sarebbe potuta risparmiare, dato che rappresenta uno scivolone nel copione e dei cliché beceri nella vita reale.
Restando in argomento cast, faccio i complimenti a De Sica in quanto il suo personaggio, Lisa Sandrelli, è molto divertente e con qualche accorgimento in più sarebbe stato ancor più spassoso. In fondo non è la prima volta che si traveste da donna nel cinema: lo fece già in Bellifreschi con Lino Banfi. Viceversa, non posso sostenere lo stesso di Boldi, che ormai non è più nemmeno in grado di recitare o dovrei forse affermare che la sua mancanza di volontà è ormai palpabile. Stessa opinione la riservo a Regina Orioli, qui nel ruolo della figlia di Colombo e amministratrice dei suoi beni, la cui recitazione è penosa, senza pathos: una tavola piatta. Lodi vanno invece intessute per Lunetta Savino nei panni dell'arrogante, snob e approfittatrice moglie di Cesare Proietti, al cui fianco troviamo anche Francesco Bruni, il gnoc.. il bel figliolo del direttore e aspirante cantante, su cui non mi esprimo (almeno dal pdv recitativo). E infine Maurizio Casagrande, qui nelle vesti di concierge dell'hotel poi degradato a capo lavanderia, nonché autore di quella banale battuta.
Il finale tutto sommato è carino sebbene non entusiasmante, eppure l'idea del “metacinema” è sempre ottima. Ripeto, a mio modesto parere Natale sul Nilo e i precedenti sono più spassosi; se ci avessero lavorato di più, forse anche questo sarebbe stato elogiabile. Così com'è, invece, è sì apprezzabile ma non ti verrebbe mai la voglia di vederlo di proposito. Va bene per le serate piatte, ecco.
Bene, è stato breve e indolore. Ti auguro buona visione nel caso volessi vederlo, caro lettore e a presto!
Valutazione finale: 😐