Povera Antoinette!
Versailles, 14 luglio 1789. La notizia della rivolta scatenatasi a Parigi è giunta fino alla Reggia, provocando uno stato di allarmismo generale. La regina Maria Antonietta (Diane Kruger) preoccupata per la vita della sua favorita e amica la duchessa di Polignac (Virginie Ledoyen), progetta un piano di fuga coinvolgendo la propria lettrice, madame Sidonie Laborde (Léa Seydoux).
Il film è tratto dall'omonimo romanzo di Chantal Thomas, pubblicato in Italia nel 2003 da Rizzoli, il quale si potrebbe descrivere come “liberamente inspirato dalla Storia vera”. Difatti gli unici elementi veritieri riguardano la cronologia e il nome dei personaggi citati, salvo quello della protagonista Madame Laborde che è inventato; per il resto la storia è stata rimaneggiata solo al fine di attirare l'attenzione del pubblico e vendere più copie.
Di per sé, la rielaborazione della Storia o un suo ampliamento non è del tutto sgradevole e sbagliato; molti storici che si sono dilettati nella scrittura, hanno spesso preso spunto dai fatti di cronaca per creare una trama accattivante e travolgente. Potrei fare molti esempi. Questo espediente tuttavia può essere adoperato in assenza di fonti certe e valide; il passo falso lo si commette quando ci si rifà a testi detrattori, scritti appositamente per denigrare un personaggio (vedi il gossip). E questo ne è il caso.
Il regista (e l'autrice) ha infatti portato sullo schermo una storia fondata sulle malelingue e sui pamphlets denigratori (avi degli attuali rotocalchi), che circolarono in Francia dopo l'avvicinamento di Yolande Martine Gabrielle de Polignac alla Regina e la sua elezione a favorita, i quali si inasprirono ulteriormente durante i fatti di luglio. La calunnia più diffusa vedeva la Polignac come l'amante della Regina, la quale sarebbe stata quindi dedita all'amore saffico e immorale. Niente di più falso, tuttavia contribuiva ad aumentare l'odio verso una persona già ampiamente detestata.
Potete quindi certamente capire perché non posso attribuire un giudizio positivo a questa trasposizione menzognera.
Oltre alla fallacia della trama, anche la regia lascia molto a desiderare. Tra inquadrature mal dirette e inutili buchi neri di pochi secondi (pochi ma preziosi), posti per creare un effetto fallimentare, il risultato ottenuto è quello di una prova mal riuscita di un regista alle prime armi. Non è certamente un film da presentare alla Berlinale o da portare al cinema; per questo apprezzo che non sia mai uscito in Italia se non già in dvd (venne infatti trasmesso direttamente in televisione cinque anni dopo la sua première). L'unica nota positiva sulla regia è stata la scelta di usare le candele nelle scene centrali, in quanto ha reso realistico l'atmosfera del tempo.
Alla direzione e al copione si aggiungono poi i numerosi errori storici che ho riscontrato e che inserirò in calce in un elenco.
Per quanto riguarda il cast, la presenza della Kruger non aiuta a risollevare le sorti del film, anzi la sua interpretazione l'ha persino peggiorato. La sua Maria Antonietta è una donna psichicamente instabile, che mescola momenti di romanticismo e affetto ad atteggiamenti “frivoli” e altezzosi. Non è bipolare, ma poco ci manca. Ciò lo si vede specialmente nella scena in cui Sidonie è fatta chiamare dalla sovrana: un attimo prima Maria Antonietta le parla con tranquillità, elogiandola, l'attimo dopo la insulta per un compito non eseguito. Superfluo rammentare che la vera Regina non era così. Sì le cronache e le fonti ci parlano di una donna spendacciona, amante del lusso e del divertimento ma non si sarebbe mai preoccupata di portarsi dietro le caffettiere in una fuga notturna: si tratta di ulteriori calunnie. Quando nel 1791 ci fu davvero il tentativo di fuggire, la sola e unica preoccupazione per i Reali fu quella di mettersi in salvo e di proteggere la propria famiglia.
Chi mi ha sorpreso è senza dubbio Virginie Ledoyen la quale, benché non abbia reso pienamente il personaggio, ho trovata azzeccata per il ruolo. Una donna bella e affascinante che mi ha ricordato molto Natalie Portman in L'ultimo inquisitore del 2006, tanto da scambiarla per lei. All'opposto vi è la protagonista Léa Seydoux, di cui non si può certamente dire che incarni la bellezza francese e che mi è apparsa alquanto “scialba” dal p.d.v. recitativo.
Riassumendo, tra i film dedicati alla vita della Regina Maria Antonietta e alla Rivoluzione Francese questo è certamente uno dei peggiori. Se ne volete vedere uno davvero intrigante (sebbene non del tutto fedele), vi consiglio L'intrigo della collana del 2001 con Hilary Swank e Joely Richardson nel ruolo della Regina.
A presto!
Valutazione finale: 😡👎🏼
ERRORI:
- L'attacco alla Bastiglia riferito a corte col passaparola, come se fosse un segreto da non condividere apertamente. In realtà la notizia si sparse molto rapidamente e in maniera plateale;
- La minaccia di bande armate che si prestavano ad attaccare Versailles è falsa. Nessuno osò mai ipotizzare una simile azione in luglio e il popolo si mosse verso la Reggia solo in agosto;
- Non fu mai stilata alcuna lista di duecento (e passa) nomi da ghigliottinare;
- I Polignac scapparono da Versailles il 16 luglio, non il 17 e con i propri figli;
- La preoccupazione di Maria Antonietta per le caffettiere e tutto il mobilio è del tutto falsa;
- Nessun nobile, e ben che meno a palazzo, osò proporre un cambio della dinastia regnante;
- Al momento della presa della Bastiglia, i sovrani avevano quattro figli ma nel film se ne vedono (e si menzionano) solo due;
- Non c'è mai stato un amore saffico tra la Regina e la Polignac.