Addii, tristezza e ancora poco trash
Ad aprire il Gran Finale è stata una videoclip introduttiva in cui si sono viste le perle della collana simbolo di ESC2017, il Namysto, rimbalzare per tutto il Paese dopo essere state lanciate dai cittadini. La composizione e i luoghi suggestivi hanno reso questo incipit molto affascinante; però... sarebbe stato più carino e significativo se alla fine le perle si fossero riunite per formare la collana. Così non è stato e quindi pazienza.
Finito il video si entra nel vivo e lo speaker dell'arena saluta il pubblico internazionale e da il via alla classica sfilata dei partecipanti con una grafica spettacolare.
Il primo a esibirsi è stato Israele e non staremo qui a ripetere le nostre impressioni, perché da giovedì non è cambiato poi molto. Rimaniamo del parere che il belloccio debba ringraziare i suoi muscoli per essere in finale. L'unica cosa da sottolineare solo le stecche spaziali, che non sono passate di certo inosservate.
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Per essere brevi e concisi abbiamo deciso di non descrivervi tutte le performance, perché sarebbe monotono per la maggior parte di esse. Perciò ci concentreremo essenzialmente sulle 6 novità.
Alla posizione numero 9 nell'ordine uscente, troviamo l'Italia e il nostro beniamino Francesco Gabbani. Inutile dire che la sua esibizione è stata spettacolare: lui, la scimmia e i 4 coristi tra i quali c'era anche il fratello Filippo, coautore della canzone. Anche quest'anno la scenografia era alquanto semplice, ma decisamente meno orrenda di quella della Michielin; nessun fiore striminzito di plastica e tanta grafica multicolor. La cosa che ci è piaciuta di più sono state le maniche della giacca di Francesco, una striscia arcobaleno che dalle spalle arrivava al polsino. Un tocco di colore su un completo già di per sé elegante. Ad aumentare ulteriormente l'emozione e la nostra gioia sono stati due momenti: l'inizio intonato dal pubblico e il verso “Namastè Alè” esploso in un boato... roba da lacrime agli occhi.
Dopo l'esibizione della Norvegia, abbiamo potuto assistere al primo intermezzo degno di nota della serata. Invece di raccontarvelo, ve lo facciamo vedere per intero; ci riserviamo di sottolineare solo una cosa al nostro Federico Russo: noi quel manzo di Mans ce lo ricordiamo... e anche bene!!!
Con il numero 21 si è esibita la stangona dell'Eurovision, Levina, in rappresentanza della Germania. Commenti? Oltre al fatto che sembrava fosse apparsa sul palco direttamente dagli anni '90, la canzone sì è bella ma è in inglese. Probabilmente se anche l'avesse cantata in tedesco, non sarebbe riuscita a scalare la classifica finale, ma avrebbe dato un certo tono alla perfomance.
La Francia ha dunque chiuso le esibizioni dei 26 Paesi in gara in poco più di 1h e 30min; tempi standard per l'Eurovision, ufo per gli Italiani. Come di consueto non restava che dare il via al televoto e chi affidare un simile compito se non a lei? “Me English nicht verstehen”.... Verka!
EUROPE! START VOTING! #ESC2017
— Eurovision (@Eurovision) 13 maggio 2017
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L' Australia vince a braghe basse □#ESCita #ESC2017 @Eurovision pic.twitter.com/HHWDfzM1av
— Eurovision Rai (@EurovisionRai) 13 maggio 2017
Riguardo le votazioni, come di certo saprete, dallo scorso anno il sistema di voto è cambiato. Se non lo sapevate e ieri sera non avete capito come mai sono stati assegnati due punteggi, ora cercheremo di spiegarvelo in maniera semplice. Fino al 2015 gli inviati dei vari Paesi annunciavano i voti complessivi della giuria e del pubblico e alla fine davano i 3 punti massimi (8, 10, 12). Fin qui ok? 50% giuria + 50% televoto uniti insieme e comunicati in diretta. Dall'anno scorso, con la “revisione di Stoccolma”, i corrispondenti assegnano SOLO i punti della giuria e nello specifico SOLO i 12 punti. Dopo che anche l'ultimo Stato ha assegnato i suoi douze point, sullo schermo compare il totale complessivo dei voti della giuria. A questi viene poi aggiunto il punteggio generale dei voti ricevuti dai singoli Paesi grazie al televoto. Facciamo un esempio: l'Italia ottiene 100 voti dai giudici. Albanesi e Maltesi danno 12 punti, Sloveni 10 e Norvegesi 5 (ecc..) che sommati fanno 39 punti. Questa cifra va aggiunta ai 100 della giuria e così il totale finale per l'Italia è di 139 voti. È chiaro adesso? Naturalmente abbiamo semplificato il tutto. Gli spettatori che hanno seguito la finale ci potrebbero dire: si bene ma in concreto Vova e Alex che numeri davano? Stavano comunicando i televoti sommati di cui parlavamo poc'anzi, partendo dal numero più basso e man mano il punteggio finale veniva aggiornato; quindi l'Austria ha preso 0, l'Australia 2, la Germania 3 (che assieme ai 3 della giuria, ha ottenuto 6) ecc... Tale scelta, attuata in base al sistema elettivo del Melodifastivalen svedese, è stata compiuta perché in questo modo si renderebbe il momento ancora più magico, secondo l'UER, impedendo così di scoprire in anticipo la Nazione vincitrice. Infatti con il vecchio metodo (che era stato a sua volta introdotto a Stoccolma nel 1975) i conduttori annunciavano il vincitore con lo spoglio ancora in corso: la vittoria era quindi matematica. Con questo cambiamento invece non si può conosce il nome del vincitore/ice fino all'ultimo istante, in quanto tutto può ribaltarsi (vedi cosa è successo la passata edizione). Nel caso la nostra spiegazione fosse troppo complicata eccovi il video esplicativo.
A noi questo è già bastato a farci incazzare, in quanto ancora non ci spieghiamo come possa l'Europa aver scelto lui e non Gabbani o la Moldavia. Ad alimentare ulteriormente il fuoco ci ha pensato il cantante con la sua aria da strafottente e un discorso altrettanto borioso e arrogante. Non ripeto le parole, ma il senso è stato: all'Eurovision non dovrebbero esserci canzoni trash o performance basate solamente sulla scenografia. E così in un colpo solo ha dato un calcio in culo a tutti gli altri concorrenti, mancandoli di rispetto. Perchè caro Sobral di sta minchia, se ti fossi preso la briga di leggere il testo di Occidentali's Karma avresti potuto constatare come ci sia una profonda morale e una critica alla società attuale. Quindi oltre alle sberle per quelle espressione da idiota che facevi nella green room, ti becchi pure le stecche sui denti per la tua arroganza.
#EuroTitina "la canzone del portogallo arriva diritta al cuore" #Eurovision #escita #esc2017 pic.twitter.com/TrnuqApXW6
— Lorenzo Colapietro (@Lorecolap) 13 maggio 2017
Il nostro Gabbanone si è piazzato quinto, ma a noi sta bene così perchè tanto diffondendo in tutta Europa la scimmia nuda e il “Namastè Alè” avevamo già vinto. Tuttavia un sassolino ce lo vogliamo togliere e quindi a tutti coloro che nei giorni (e mesi) scorsi hanno continuato a twittare “ma si tanto Gabbani asfalta tutti”, facciamo un grandissimo applauso per l'enorme gufata e per avergliela tirata.Prima di lasciarvi, abbiamo un quesito: credete nei sogni premonitori? Cosa centra con l'Eurovision? Beh uno dei nostri mesi fa ne ha avuto uno con la mancata vittoria dell'Italia. Sta a voi crederci o meno, ma noi ci fidiamo. Detto ciò non ci resta che salutarvi, NON dandovi appuntamento a Lisbona (con molta probabilità), ma a martedì per la pubblicazione del live twitting della SF1.
Grazie per essere stati con noi in questi giorni e ricordate: namasté alè!
Per i link esterni inseriti, fonte: Eurofestival news.